Nido e regressione

Gentili dottori,
Mia figlia di 2 anni e 3 mesi frequenta il nido da quando aveva 1 anno.
Durante questo percorso mi sono sempre trovata benissimo, ha imparato a mangiare da sola, parla tantissimo, fa tante domande, interagisce ed è senza pannolino dai 23 mesi.
Ora ha iniziato il secondo anno di nido, nel quale i bimbi sono più piccoli rispetto a lei e da una settimana sembra davvero regredita.
Parla molto meno, è tornata a comportarsi come quando aveva 1 anno, balbetta, chiede il ciuccio anche di giorno (prima lo usava solo per dormire) più di molte volte si è fatta la pipì addosso.
Questa cosa mi sta spaventando oltre a demoralizzarmi.
Prima era molto solare, rideva parlava ed ora è letteralmente trasformata.
Abbiamo notato che è molto più solitaria bei giochi.
Ne ho parlato con le maestre ma sostengono siano fasi.
Personalmente penso che si stia comportando in questo modo perché vede i bambini piccoli comportarsi così, e purtroppo non ci sono bambini grandi rispetto a lei come l’anno scorso.
Ho provato a chiedere l’inserimento alla materna ma per un mese non rientra e sto valutando di ritirarla poichè credo che questa situazione la stia mettendo a disagio, oltre che creare difficoltà a noi visti i capricci che fa tutto il pomeriggio a casa.
È possibile che rimanere 8 ore al nido con bambini più piccoli possa influire sul comportamento di mia figlia?
Sono molto dispiaciuta perché l’anno scorso ho visto veri progressi, la vedevo più coinvolta, mentre ora vedo che non è felice come dovrebbe essere.
Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

è sempre difficile capire i motivi per cui i bambini/e hanno fasi di accelerazione nell’apprendimento e nella serenità,
e fasi di regressione in entrambe le dimensioni.

Sappiamo però per certo che la crescita non è un percorso lineare, e che anche le fasi down hanno un loro motivo d’essere, che gli adulti quasi sempre comprendono solo molto dopo.

Può darsi che la Vostra bambina incontri qualche elemento di difficoltà. Ma le difficoltà (frustrazioni) - se commisurate all’età, come sembrerebbe essere nella situazione descritta - contengono un potenziale di crescita e di maturazione che la vita facile e felice non contiene.

La condizione però è che si abbiano vicino degli adulti, dei genitori, che proteggono le spalle. Che a casa permettono ai bimbi anche piccoli di esprimere i propri sentimenti nella maniera che l’età consente: ricerca di un surplus di attenzioni attraverso i capricci.

Ciò succederà parecchie volte nella vita evolutiva dei figli (durerà un quarto di secolo..)
e risulta intuitivo che non sia nè possibile nè produttivo ritirarli (o pensare di farlo) ogni volta dalle situazioni di difficoltà.
Che autostima maturerebbe? Che capacità di resilienza?
Come potrebbero inventarsi nuove strategie di fronte alla realtà?

Quale opinione ha il padre su ciò?

Sulla base di queste riflessioni, suffragate da una mole di studi di grandi maestri Psicologi, è facile evincere i nostri suggerimenti riguardo alla problematica presentata nel Consulto. Naturalmente dopo essere riusciti a separare e distinguere le *proprie* difficoltà di genitori nel gestire la situazione (ma quelle sono di noi adulti),
da quelle dei piccoli che chiedono il nostro aiuto intelligente.

(Come si è risolta quella situazione:
>Come posso uscire da questo stato d'ansia<
di cui ci parlava del tempo fa?)

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la sua risposta.
La mia paura è che la piccola non abbia la possibilità (avendo compagni che ancora non parlano) di sviluppare ancor di più il linguaggio, di socializzare come dovrebbe, e che si senta a disagio. Ieri al nido ha avuto anche un episodio di vomito provocato dal pianto, ma forse dovuto al senso di distacco da me.
Il mio desiderio è che possa essere inserita in un gruppo di bambini allo stesso livello , in modo che possa esprimere se stessa.
Il mio compagno è favorevole al ritiro, lo stiamo ancora valutando anche se mi mi dispiace tantissimo agire in questo modo, appunto perché l’anno scorso era serena, le piaceva molto ed ha fatto grandi progressi che ora però sembrano sgretolarsi.

Per quanto riguarda la vecchia situazione, ora rileggo il testo con un sorriso: mi trovavo in una fase di cambiamento e di dolore, per questo probabilmente mi sentivo così. Ho fatto poi un breve viaggio studio in cui ho ritrovato la serenità. Ho avuto altri momenti difficili nella vita ma fortunatamente non mi sono mai più sentita come allora.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Sono contenta che quella fase personale si sia conclusa.

Passando alla bimba, ho già chiarito sopra l'orientamento che ritengo corretto.
Lei d'altra parte non ci dice di quale alternativa potrebbe fruire la piccola, come se la cosa importante fosse fuggire: dal dolore, dalla difficoltà, sua e Vostra.
Ma il *meccanismo di evitamento* può instaurare radici molto dannose per il futuro della piccola.

Comprendo però anche - dal Suo non interagire dialetticamente con le mie considerazioni - che la decisione è ormai stata presa almeno dentro di Voi,
forse senza pensare o conoscere
. i possibili danni alla dimensione della socializzazione,
. che il linguaggio attorno a due anni fa un boom che poi non si ripeterà più,
. che lo sviluppo del linguaggio non coniugato ad un parallelo sviluppo della socializzazione e ai *progressi della condotta* (per dirla con J. Piaget) non dà origine ad uno sviluppo armonico.

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Faccia attenzione a non condizionare negativamente la figlia attraversi i Suoi sentimenti negativi: essi sono assai più pericolosi delle relazioni con i pari età, a cui Sua figlia, piccola o adulta, dovrà attivamente adattarsi durante tutto il corso della vita.

Nel caso di dubbi così importanti per la vita presente e per il futuro della piccola non accontentatevi di un consulto online, chiedete una consulenza in presenza ad un* Psicolog* dell'età evolutiva con esperienza.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/