Bimbo 4 anni difficoltà relazioni

Salve, sono la mamma di un bimbo di 4 anni che ha da sempre avuto difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei (con gli adulti parla tranquillamente).
Crescendo, è migliorato molto, riesce a relazionarsi con pochi bimbi per volta se si rivelano particolarmente tranquilli.
A scuola invece continua ad avere difficoltà, dice di aver paura perché ci sono troppi bimbi, alcuni dei quali troppo rumorosi a suo dire.
La maestra ci ha detto che piange ed è triste l'intera giornata diversamente da come è a casa, un bimbo sereno e giocherellone.
Per difesa infatti a scuola vuole portare sempre con sé il suo orsetto e non lo lascia mai (a casa ci dorme e lo prende saltuariamente).
Inizialmente abbiamo pensato di accordo con la maestra che l'orsetto lo aiutasse a dargli serenità ma se, da un lato lo ha fatto passare dal pianto continuo a una costante sensazione di tristezza, dall'altra si è acuita la sua dipendenza da questo oggetto.
Ieri a scuola ha voluto mangiare con l'orsetto tra le gambe.
Cosa ci consigliate di fare?
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Dr. Mario Canovi Psicologo 214 15
Buonasera,

innanzitutto cercate di accogliere le preoccupazioni di vostro figlio, dandogli in sostegno necessario. Proponetegli attività laboratoriali da fare assieme o con gli amici, dove possa apprendere con il tempo il piacere di stare in gruppo. Allo stesso modo offritegli la possibilità di fare sport di squadra come il basket, la pallavolo ecc.
Per quanto riguarda l'orsetto, potete cercare in biblioteca delle storie che vi aiutino a riflettere assieme sul fatto che anche l'orsetto ha le sue esigenze: non può stare sempre con lui e non può stare tra le sue gambe quando mangia.
Con delicatezza e rispetto per i tempi di vostro figlio, potrete arrivare dapprima a lasciare l'orsetto da una parte nella stanza, per poi lasciarlo nell'armadietto e infine lasciarlo a casa.
In bocca al lupo.

Cordialmente.

Dott. Mario Canovi.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottor Canova, seguiremo le sue prime indicazioni.
Proprio pochi istanti fa abbiamo terminato il colloquio con le due maestre che ci hanno confermato che le sue giornate a scuola sono fatte di pianti e ricerca dei genitori. Nonostante si impegni nelle attività e ascolti molto, ha tanti momenti di tristezza pur frequentando una classe dove regna molta serenità. A detta delle maestre lui è molto ancorato a noi ed è insicuro quando non ci siamo, pur trovandosi bene con maestre e compagni. Lui a noi dice di aver paura della scuola ma probabilmente la sua paura è la nostra assenza.
Per qualche giorno sospendiamo la mensa in modo da farlo prima ambientare e fargli raggiungere un giusto grado di serenità. Intanto ha tolto il suo orsetto da un paio di giorni (probabilmente siamo stati molto drastici si..) ma fino ad ora non ne sente la mancanza e non lo ha chiesto mai.
Grazie ancora per i suoi consigli.
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dopo
Utente
Utente
Scrivo nuovamente per aggiornare la situazione, se Lei dottore è gentile di rispondermi ne sarei grato. Dopo il tradizionale colloquio scuola famiglia il bimbo, sta andando a scuola con più serenità. Forse perché ci ha visto nell'aula che frequenta abitualmente insieme a lui colloquiare con le maestre, fatto sta che ora piange solo all'ingresso. Anche se drasticamente gli abbiamo tolto il suo amico orsetto, dicendogli che ora si era fatto grande e che doveva tornare dai suoi genitori. L'ha presa bene, non l'ha nemmeno più chiesto con grande sorpresa per noi. Purtroppo continua ad avere difficoltà quando si trova in contesti nuovi, con bambini che non conosce. Stiamo provando con lo sport ma cerca continuamente il genitore che lo accompagna anche solo con lo sguardo e ha paura di sentirsi abbandonato e hai dei momenti di crisi in cui piagnucola. Non so se è il caso di farlo continuare. Ad ogni modo Le chiedo se ci sono i margini per parlare con uno specialista, più che per lui per noi genitori. Per capire come comportarci, se essere più severi o se aspettare gradualmente i suoi tempi. Grazie dell'attenzione.
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Dr. Mario Canovi Psicologo 214 15
Buongiorno,

non mi è chiaro se vostro figlio è un piccolo della materna che, di conseguenza, sta facendo l'inserimento, o se si tratta di un medio. Ciò naturalmente cambia il discorso. Ad ogni modo sicuramente rivolgersi ad uno specialista può aiutare voi e vostro figlio a superare nel migliore dei modi questo momento di difficoltà.

Cordialmente.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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dopo
Utente
Utente
Salve di nuovo. Il bimbo è al secondo anno di infanzia. Ha 4 anni compiuti pochi giorni fa. Purtroppo quest'anno si trova in un nuovo ambiente perché hanno allargato la classe da una decina che erano sono adesso 23 bambini quasi tutti sui 5 anni ed è rimasto qualche amichetto dello scorso anno con cui ha stretto di più. Tanto che ha festeggiato, divertendosi in ludoteca e senza alcun problema, proprio con questi pochi amichetti.

L'anno scorso, soprattutto sul finire dell'anno, era molto più tranquillo, entrava all'asilo senza piangere, era sereno, forse aveva familiarizzato con la situazione dei pochi bambini.

Porto un altro esempio, di ieri: in un parco non ha voluto partecipare ad alcune attività con altri bimbi che non conosceva.. attività che invece se avesse dovuto farle da solo con noi o con pochissimi bambini e senza la folla tipica della domenica avrebbe fatto tranquillamente.
Non vogliamo fare allarmismi, magari è questione di tempo e la situazione non è tragica. Ma dall'altro lato non sappiamo se invece rischiamo di sottovalutare un problema che potrebbe creargli difficoltà nella crescita.