Sorta di depressione post-laurea

Salve a tutti.
Mi chiamo Luca, ho 25 anni e sono un neo-laureato magistrale in ingegneria a pieni voti.

Mi sono laureato a fine Luglio di quest'anno e, terminate le vacanze è giunto il momento di cercare lavoro.
Qui sorge il mio problema e i miei dubbi.
Sono sempre stato un ragazzo molto ansioso, con poca autostima e fiducia in se stesso.
Ora questi miei difetti mi stanno bloccando.
Ho paura di non riuscire a trovare lavoro: ho troppa confusione in testa.
La mia laurea mi permette di fare diversi lavori, tutti che mi interesserebbero e non so su cosa concentrarmi.
Ma qui diciamo che stiamo parlando dei pro.
Il contro è che a causa della mia personalità non mi sento preparato per nessuno di essi e ho un enorme confusione in testa.

Ho paura persino ad inviare i CV perchè non mi sento pronto per nessuno e ho paura di non ricevere alcuna risposta.
Ho paura di ricevere la classica porta in faccia e che il mio modo di essere mi porti a sbagliare tutti i colloqui nel caso mi vengano proposti.
So che è passato solo un mese dalla laurea ma mi sento come se fossi già in ritardo su tutti e tutto.
Vedo miei colleghi e amici (laureati un anno fa o che si sono fermati alla triennale) che lavorano e hanno una vita che mi sembra quasi perfetta.
Sento che il prossimo passo potrebbe definire per sempre la mia vita, scandendone il successo e l'insuccesso.
Sono quasi sicuro di finire su quest'ultima sponda.
Già mi sento un fallito

Io invece mi sento un fallito: non solo in ambito lavorativo ma anche a livello personale.
Non ho grandi passioni o hobby (si faccio sport, mi piace informarmi su determinate argomenti ma non ho nulla che mi appassioni veramente.
Ecco studiare devo dire che mi piaceva molto, ma l'ultimo periodo è stato abbastanza duro perchè sono entrato quasi in burnout): mi piacerebbe leggere con frequenza, ma non trovo libri che mi attirino.
Mi piacerebbe imparare un'altra lingua, ma ho paura di non avere il tempo e altre mille cose che mi piacerebbe fare ma che per un motivo o l'altro non inizio mai.
Imputo questo sempre alla mia poca autostima e all'ansia che mi pervade in ogni momento della mia giornata.


A livello personale sono un disastro: non ho mai avuto relazioni con ragazze, sono vergine, il solo pensiero di provarci con una ragazza mi blocca.

Ho un gruppo di amici, ma a volte (nonostante non sia accaduto nessun episodio che mi possa far pensare ciò) mi sento un corpo estraneo, che non c'entra nulla con
loro e penso che dovrei cercare altre persone ma non saprei da dove iniziare.
Pensavo che il raggiungimento di qualche traguardo a cui tenevo (come la laurea) mi avesse portato qualche momento di felicità.
Invece non mi sono goduto nemmeno quei giorni.
Reputo l'aver preso la laurea una cosa talmente comunque che ormai risulta quasi inutile festeggiarla.
Non mi sento di aver raggiunto un grande obbiettivo.
Anche le vacanze e feste varie non mi hanno aiutato a ricaricare le batterie e sento di essere quasi sull'orlo di un burnout totale.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quindi, se non capisco male, sei un ragazzo molto bravo con il lavoro mentale, ma una frana quando si tratta di relazioni sociali. Sia con le ragazze sia, riguardo al problema che ci sottoponi, con i possibili datori di lavoro.

Cioè ti mancano quasi del tutto le cosiddette abilità sociali.

Che però si possono imparare. Puoi rivolgerti a uno psicologo o a uno psicologo che si occupi di coaching per sviluppo personale, se da solo non riesci a sbloccarti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Più che nelle relazioni sociali, in questi due ambiti.
Non credo di poter piacere mai a nessuno, nè dal punto di vista fisico quando si parla di relazioni con l'altro sesso, nè credo nessuno mi assumerà mai perchè mi ritengo un inetto in confronto ad altri.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Direi che questi due soli ambiti possono essere più che sufficienti a rovinarti la vita, se non fai qualcosa per cambiare.

Togli relazioni significative e soddisfazione professionale a una persona, e cosa rimane? La famiglia? Certo, la famiglia può bastare finché si è bambini. Ma poi il naturale corso delle cose vorrebbe che ognuno aspirasse a qualcosa di più.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#4]
dopo
Utente
Utente
Si non intendevo dire il contrario. Purtroppo ho svolto 3 mesi di terapia con due psicologi diversi (intendo 3 con ciascuno) ma nonostante qualche miglioramento, ogni volta che mi trovo ad affrontare qualcosa di nuovo questi problemi risorgono.

La difficoltà nell'approccio con l'altro sesso è un problema persistente ma che credo derivi più dalla mia paura di ricevere delle porte in faccia, non tanto per me stesso, quanto per quello che potrebbero pensare le persone che mi circondano.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> ma che credo derivi più dalla mia paura di ricevere delle porte in faccia

Sì, la paura del rifiuto è molto comune quando ci sono difficoltà di approccio con le donne.

Questa è una playlist di video che ho creato proprio su questo argomento:

https://www.youtube.com/watch?v=Pw7uYOwpSTM&list=PL-swRAQl6goYdzHhEn0e2VKbzkAVpIpln

A qualunque psicologo decida di rivolgerti in futuro per questo problema, verifica che ti dia istruzioni precise su cosa fare o non fare, che usi cioè un approccio attivo.

Nel mio canale YouTube (e anche su questo sito) puoi trovare altri video per aiutarti a preparare un colloquio di lavoro.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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