Perché giudico ogni azione o pensiero che faccio? (positivo o negativo che sia)

Ciao a tutti, sono un ragazzo che ha un rapporto abbastanza strano con se stesso e che non riesce mai a lasciarsi andare.

Non sono più adolescente da qualche anno e pensavo che proprio con l'adolescenza andassero via alcuni pensieri che invece continuano a tormentarmi.

Il mio desiderio?
Vivere senza giudicare i miei pensieri, ad esempio spesso esco con un mio amico e penso: non dovrei essere qui, dovrei essere da tutt'altra parte a conoscere ragazze e invece mi ritrovo qui.
Tuttavia la parte peggiore di questa condizione si rivela nell'ambito intimo.
A me piacciono le donne, però solitamente mi piace parlare con ragazzi gay/bisessuali della mia età online per scambiarci pareri ecc.
in quanto da entrambe le parti ci sono pensieri omosessuali, se questa situazione inizialmente mi fa sentire bene e libero, nei giorni successivi inizio ad allontanarmi da queste persone in quanto non sento più la stessa cosa, cioè questi poveretti ragazzi gay vorrebbero conoscermi più approfonditamente, mentre io ogni volta scappo perché la situazione mi crea un po paura, e perché lo ammetto, spesso i pensieri omosessuali sono solo momentanei, in quanto ci sono giorni in cui nella mia testa esistono solo le donne.

Quindi qui partono i giudizi ai miei pensieri:
- perchè lo faccio se poi non ho voglia di approfondire questa cosa?

- perché guardo cose del tipo omosessuali se in fin dei conti l'unico mio vero desiderio è innamorarmi di una donna?


Fatto curioso è quando mi accadono dei traumi seppur lievi che mi fanno capire quant'è importante vivere essendo se stessi, ed in quell'esatto momento in cui lo capisco inizio a fare ciò che mi sento, ma pian piano questa sensazione sparisce e torno ad essere il ragazzo timido ed introverso di fronte a ciò che offre la vita, iniziando a giudicare se una cosa sia giusta o sbagliata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dalla descrizione che fai potresti avere una tendenza ossessiva che ti porta ad "attaccarti" ai pensieri, a rimuginarci sopra e a dare varie valutazioni su di essi. Salvo poi iniziare a preoccuparti per le possibili conseguenze.

Perciò dovresti rivolgerti direttamente a un terapeuta, per un primo colloquio di valutazione ed eventuali indicazioni terapeutiche.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com