Come posso uscire da una situazione familiare invischiante

Salve, ho un problema che mi affligge ormai da tanto tempo e non so come risolvere.
Sono 20 anni ormai che vivo in un appartamento piuttosto scomodo (un po' piccolo, poco luminoso, con diverse rampe di scale) per di più nella stessa palazzina in cui sta la madre di mio marito e il fratello.
All'epoca era l'unica soluzione se volevo stare con lui (non potevamo pagare l'affitto), ma egli mi tranquillizzò descrivendo sua madre come una persona rispettosa e innocua.
Quindi accettai, con la speranza che fosse stata una soluzione temporanea.
Purtroppo nel corso degli anni la realtà si è rivelata ben diversa: mia suocera non è altro che una madre invischiante, egoista, che pretende l'appoggio fisico e morale da parte dei suoi figli; se li tiene legati a se facendo leva sui sensi di colpa e ama fare spesso la vittima incompresa.
Dopo aver sofferto ripetutamente a causa sua e considerando mia suocera come una minaccia alla nostra serenità familiare, ora sono arrivata al punto che sono stanca: sento l'esigenza di andare a vivere altrove, poco distante da qui ma comunque in un 'abitazione più comoda e lontana dalle ingerenze di mia suocera.
Il problema è che mio marito probabilmente è combattuto, si trova in una sorta di "imbuto" psicologico: da una parte vorrebbe venire via poiché si rende conto dei disagi che abbiamo qui, ma dall'altra è frenato, tanto più che ora il fratello non sta bene, quindi si sente fin troppo responsabilizzato.
Io purtroppo non dispongo di somme di denaro personali, né ho immobili di mia proprietà, per cui a livello finanziario non ho alcuna voce in capitolo.
Ne ho parlato più volte con mio marito, esprimendo chiaramente la mia preoccupazione e il mio disagio.
Lui da una parte si interessa di case rendendosi conto delle limitazioni in cui stiamo, dall'altra non conclude mai l'affare, quindi ogni volta mi becco pure la delusione di trovarmi con un "pugno di mosche in mano".
Mi sento sconfortata e preoccupata, inoltre ho voglia di riscattarmi in qualche modo.
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Dr. Michele Loia Psicologo 81 2 3
Gent.ma,

ho preso visione della sua richiesta. Da quello che scrive emerge un certo malessere originato sia dal posto in cui vive adesso (casa piccola piuttosto scomoda) che dalla relazione con la suocera. Il rapporto che si crea con le suocere non è sempre facile da gestire. Da quello che intuisco, nella sua situazione, la suocera cerca di mettere in atto una modalità di manipolazione formata da parole e sensi di colpa con lo scopo di non farsi abbandonare. E' altresì molto probabile che la vicinanza logistica contribuisca ad aumentare il livello di invadenza di una suocera troppo invischiante per cui potrebbe rivelarsi utile la decisione di scegliere un'altra situazione abitativa. E' chiaro che per raggiungere quest'ultimo obiettivo, la decisione dovrebbe essere presa di comune accordo con suo marito. Da quello che capisco quest'accordo sia ancora tutto da raggiungere. E' normale essere preoccupate, credo che con alcuni accorgimenti, piano piano e con il giusto tempo è opportuno trovare una mediazione sia per non offendere la suocera in questione che per mantenere in vita il suo matrimonio. Potrebbe essere utile parlarne con uno/a psicologo/a della sua città, consapevoli del fatto che non si può lavorare per cambiare l'altro ma certamente è possibile lavorare su sé stessi in relazione all'altro. Scrivendo oggi questa richiesta mi fa capire che in lei si è risvegliato una certa voglia di cambiamento?
Saluti

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Sì, dopo tanti anni di sopportazione ho voglia di un cambiamento, di riscattarmi..considerato che ho già sofferto abbastanza e ingiustamente credo. Francamente non penso sia corretto che una suocera matriarcale come la mia debba condizionare la vita dei figli..Io non sono mai "caduta nella sua rete", purtroppo però è mio marito che è ancora piuttosto succube di sua madre.
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Dr. Michele Loia Psicologo 81 2 3
Probabilmente a suo tempo ha accettato una situazione che non riteneva giusta. Da questo quadro generale ha avuto origine il suo malessere. Come dico sempre io il cambiamento può essere inteso come una straordinaria occasione di espansione e miglioramento di quello che siamo. Accettarlo è il primo passo verso la vita che veramente desideriamo. In questo caso anche una terapia di coppia aiuta a ritrovarsi e rigenerarsi. Magari facendo cose nuove che non avete ancora fatto.
Come dicevo prima, trovare il coraggio per scrivere è già un inizio di cambiamento.
Buon proseguimento di giornata

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com