Solitudine e incapacità di mantenere amicizie

Salve,
sono una ragazza di 25 anni, da poco trasferita a Parigi nata e cresciuta in Italia.
Mi sono trasferita perché non sono mai stata a mio agio dove sono cresciuta.

Sono stata sempre una ragazza molto socievole, da piccola ero timida ma poi sono ''cambiata''.
Riesco a fare amicizia facilmente e di solito le persone si trovano davvero a loro agio con me ma non riesco a capire il perché mi ritrovi sempre a chiudere amicizie e mi trovo da sola.
Al momento ho una sola amicizia (credo).
Non penso di essere una brutta persona, anzi sono super gentile (a volte troppo da permettere alle persone di approfittarsene), sono amichevole, generosa, disponibile, allegra, corretta, onesta, insomma ho molte qualità che credo mi permettano di essere una buona amica.
Sono molto pretenziosa e precisina e questo è uno dei motivi per il quale molte volte mi ritrovo a chiudere le amicizie, ma non lo faccio in modo brusco: se vede che qualcosa non mi va cerco di parlarne con calma, se le cose non cambiano allora mi allontano.
Non ho mai pressato nessuno con il mio ''volere le cose in un certo modo'', anzi me le tengo per me.
Alcune amicizie svaniscono così dal nulla, senza un motivo valido e magari ci si parla di tanto in tanto senza alcun rancore.
Ho conosciuto veramente tante persone ma non riesco a capire quale sia il problema.

Sono una ragazza che ama molto la propria solitudine e il suo spazio ma a volte anche io mi sento sola; guardo le altre persone e vorrei avere anche io qualcuno da chiamare all'ultimo minuto per uscire a bere qualcosa, o molto persone con cui chattare e che sono interessate a me.
Se sparisco per qualche giorno dai social non c'è nessuno che chiede di me.
Veramente non so quale sia il problema perché non sento di sbagliare in qualcosa; ma guardando la situazione sto cominciando a pensare che sono io il problema.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente,
per la verità dalle sue poche righe si può ipotizzare che il problema in effetti sia in lei.
Premetto che il desiderio sincero di cambiamento, alla sua età soprattutto, potrebbe dare buoni risultati, se perseguito con costanza e con l'aiuto di uno specialista in relazioni, abbinando colloqui singoli e in gruppo. Ma appunto la prima cosa è desiderare il cambiamento, se davvero si vogliono ottenere dei rapporti umani più stabili e appaganti.
Le segnalo alcune delle criticità relazionali che emergono dal suo scritto, le quali, non a caso, si presentano come contraddittorie. Proprio questa contraddittorietà probabilmente si rispecchia nei suoi modi e le allontana le amicizie.
Piuttosto giovane, lei lascia addirittura la sua nazione, non per il gusto di esplorare il mondo o per ragioni di lavoro, ma "perché non sono mai stata a mio agio dove sono cresciuta".
Ha indagato su questo disagio? O si è limitata a girare pagina e ad andarsene, secondo uno schema che tende a ripetere?
Ed ecco subito la prima contraddizione: "Sono stata sempre una ragazza molto socievole, da piccola ero timida ma poi sono ''cambiata''". Dunque è stata "sempre socievole" o no?
Si ha l'impressione che la prima persona che lei non vede sia lei stessa.
Altra contraddizione sta nella frase: "Al momento ho una sola amicizia (credo)".
Non sa se si tratta o meno di un'amicizia? Lei quale sentimento avverte nei confronti di questa persona? Se ne sente amica, o aspetta che tutto le arrivi dall'altra/altro?
Di seguito scrive che è: "super gentile (a volte troppo da permettere alle persone di approfittarsene)".
In pratica si presenta per quello che non è, dopodiché: "Sono molto pretenziosa e precisina e questo è uno dei motivi per il quale molte volte mi ritrovo a chiudere le amicizie, ma non lo faccio in modo brusco: se vede che qualcosa non mi va cerco di parlarne con calma, se le cose non cambiano allora mi allontano".
Sembrerebbe che lei si accosti alle persone senza l'opportuna cautela, senza darsi il tempo di valutarle, e poi sia pignola nel pretendere precisi comportamenti, fino a ritirarsi del tutto se le persone non sono come le vorrebbe.
In pratica non si concede approcci morbidi, e nemmeno accetta relazioni a vari livelli di vicinanza.
In un percorso sul recupero o sulla costruzione delle sue capacità relazionali le verrebbe chiesto che cosa lei vuole dalle persone e che cosa è disposta a dare; e prima di tutto quale sentimento avverte nei confronti degli amici.
Lei scrive: "Sono una ragazza che ama molto la propria solitudine e il suo spazio ma a volte anche io mi sento sola; guardo le altre persone e vorrei avere anche io qualcuno da chiamare all'ultimo minuto per uscire a bere qualcosa, o molto persone con cui chattare e che sono interessate a me".
Ma appunto, deve decidere: ama la solitudine, o invece vuole essere al centro di molte amicizie; vorrebbe poter dire a qualcuno "Andiamo a fare l'aperitivo" o vuole stabilire i comportamenti di chi si accompagna a lei anche per una semplie chiacchierata e ritagliarli su un suo modello ideale?
Significativa la sua dichiarazione: "Veramente non so quale sia il problema perché non sento di sbagliare in qualcosa". Davvero?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com