Odio mia sorella perché mi tratta male

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 21 anni.
Ho un fratello con cui vado d’accordo e una sorella che odio.

So che odiare è un verbo bruttissimo, ma non riesco a trovare altri termini possibili per descrivere il mio rapporto con mia sorella.
Abbiamo 5 anni di differenza, ma è da quando ho memoria che si comporta male con me.
Mi offende, mi dice cose che mi feriscono e tende a sfogarsi molto su di me quando si innervosisce.
Ci sono momenti in cui andiamo d’accordo, ma la quiete tra di noi è sempre appesa a un filo.
Abbiamo due caratteri diversi e questo ci porta a molte differenze di vedute.
Lei aiuta molto in casa mia, contribuisce a molte spese.
Motivo per il quale i miei genitori la tengono buona e le danno ragione.
Il rapporto di lei con mio fratello è abbastanza buono, con lui si confida e addirittura gli chiede spesso di accompagnarla quando deve uscire.
Un po’ come se fosse il suo migliore amico.
Il punto è che mio fratello è anche il mio di migliore amico poiché è un ottimo consigliere, ma raramente prende le parti dell’una o dell’altra.
Ieri ho litigato con mia sorella per un motivo banale, sempre a causa sua perché è sempre lei a gettare benzina sul fuoco, solo che io ho un carattere molto particolare, passo dalla parte del torto perché tengo ad usare parole forti quando litigo.
È il mio modo di reagire.
In uno scatto d’ira ho detto a mia sorella che lei ha una gelosia repressa nei miei confronti e lo ha detto a mia madre.
Sia mia madre che mio fratello mi hanno rimproverato dicendomi che non avrei dovuto dirlo.
Addirittura mio fratello ha detto che mi sarei dovuta aspettare che mia sorella reagisse così, quasi ad incolpare me per aver acceso il fuoco.
Mio fratello non sapeva che è stata mia sorella a iniziare.

Comunque mi sento sempre in torto io.
Lei gioca bene le sue carte, passa per l’angelo perché io sono distruttiva con le parole, ma è lei che mi infastidisce sempre.
Tocca i miei punti deboli e scoppio.
La verità è che mi odia da sempre e io anche la odio con tutta me stessa.
Vorrei solo vendicarmi di lei.
La ignorerò e se mi infastidirà non mi arrabbierò più, toccherò anche io i suoi punti deboli.
Io so come fare.
Vorrei solo poter evitare questo scontro, solo per i miei genitori.

Come posso fare dottori?
Perché mia sorella di comporta così con me?
Perché tende sempre a voler escludermi e a trattarmi sempre male?
Qual è la sua necessità di giudicare sempre e comunque il mio modo di essere?
Perché è da quando sono piccola che mi maltratta e mi offende quando litighiamo?

Non ne posso più
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

l'odio fa parte delle relazioni. Comprendo che odiare qualcuno che amiamo o che vorremmo amare, può farci sentire in colpa, ma in realtà l'odio e l'amore coesistono, vivono cioè l'uno accanto all'altro e spesso si mescolano in un tutt'uno che non ammette possibilità di scioglimento.

Le scrivo questo per renderla un po' più consapevole dei suoi sentimenti e per indurla a non credere che odiare sua sorella significhi non volerle bene, o che lei che la odia sia una persona mostruosa, oppure che lo sia sua sorella, che ha portato lei ad odiarla.

E' importante maturare una consapevolezza rispetto a ciò, come anche rispetto alla natura delle persone. E' importante comprendere e accettare che le persone, come le relazioni, sono imperfette. Verso la stessa persona è normale provare amore, odio, invidia, gelosia, risentimento, protezione e molte altre emozioni sfumate e mescolate l'una all'altra. E' altresì importante accettare l'ambivalenza delle relazioni e delle persone. Nelle relazioni ci sono momenti in cui si va d'accordo e momenti in cui non si va d'accordo e la stessa persona che ci ama, è colei che ci deluderà e viceversa. Bisogna fare i conti con questo.

Non dimentichi però che anche lei è una persona e sicuramente anche lei sbaglia e può deludere sua sorella, ferirla e farla arrabbiare. Non parta dal presupposto che sua sorella voglia perseguitarla o danneggiarla volutamente. Comprendo che lei prova questo, ma è più probabile che la verità sia più complessa rispetto a quella che lei avverte: sua sorella che è una carnefice e lei che è una vittima.
Forse anche sua sorella si sente ferita dai suoi comportamenti e dal fatto che lei spesso le attribuisce cattiva fede.
Inoltre la rabbia è l'altra faccia del dolore. Questa rabbia che prova può celare una sofferenza nel sentirsi maltrattata e magari anche un desiderio di avere un rapporto diverso con sua sorella.

Il rapporto tra fratelli e sorelle è spesso difficile, soprattutto se sono dello stesso sesso, in quanto già da piccoli si sentono un po' rivali e in un certo senso, sentono di dover competere per l'affetto dei propri genitori. Spesso infatti, come è avvenuto nel vostro caso, i fratelli e le sorelle hanno caratteri diversi, perché in parte, a parte la diversità dovuta al fatto che sono due persone differenti, sentono il bisogno di crearsi una loro identità e unicità che li distingua dal fratello o sorella. Tale diversità è anche una preziosa risorsa. Lei può imparare molto da sua sorella che vede le cose in modo diverso dal suo, così come sua sorella può imparare da lei. Inoltre instaurando un rapporto diverso con sua sorella, potrà scoprire che da un lato è diversa da lei, dall'altro lato può essere anche simile, o avere qualcosa che la accomuna a lei.

Sembrerebbe che lei non voglia condividere l'affetto di suo fratello con sua sorella, e forse neanche quello dei suoi genitori. Ma in sua sorella, che lei vive come eterna rivale, può scoprire anche aspetti positivi di lei e del rapporto, se solo desse a lei e a se stessa la possibilità di farlo.
Ciascuno di noi può amare più persone; l'amore non finisce. Quindi suo fratello può voler bene a lei e a sua sorella; non creda che se vuole bene ad una ne vorrà meno all'altra, e lo stesso vale per i suoi genitori.

Riconosce di essere distruttiva con le parole, questa è una grande consapevolezza. La utilizzi per il vostro rapporto. Provi ad essere meno distruttiva con le parole, ad usarle in maniera costruttiva. Questo non significa reprimere la rabbia o, come ha scritto lei, esprimerla colpendo i punti deboli, ma impegnarsi nell'esprimerla in un modo adeguato, nel rispetto cioè dei suoi sentimenti e di quelli di sua sorella; comunicando cosa la fa arrabbiare e la ferisce e chiedendo anche a lei cosa la fa arrabbiare e la ferisce.
Ciò potrà permettervi di instaurare una comunicazione rispettosa per entrambe e al contempo forse anche una sintonia emotiva, basata sulla sincerità e sulla disponibilità di conoscersi meglio e venirsi incontro.

Se dovesse avere difficoltà comunque, può rivolgersi ad uno psicologo per una consulenza e nel caso questi lo dovesse ritenere opportuno, potrà intraprendere un percorso psicologico.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
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