Cosa fare con una ragazza che fa un passo indietro ma non ti lascia?

Vivo in uno studentato... Mi stavo frequentando con questa ragazza X (27 anni, io 30, andava tutto bene finché un giorno scoprì una mia bugia, c'era di mezzo un'altra ragazza Y, e una sera X mi fece andare in camera sua per dirmi che sapeva tutto quanto perché appunto aveva parlato con Y... Il problema è che in quel momento, a parte per il discorso della bugia, mi incazzai parecchio perché Y disse anche cose non vere che ovviamente mi dipengevano in maniera molto peggiore di quello che ero... Preso dalla rabbia, (ma soprattutto dalla paura di aver perso X) me ne sono andato da Lei, perché non riuscivo a guardarla... Tremavo non riuscivo a controllarmi... Perciò, lei prima mi abbracciò e mi bacio anche, poi me ne sono andato in camera per tranquillizzarmi... Il problema è che subito dopo mi arrivò un messaggio dove Y mi disse, in poche parole, che ero una merda.
Allora andai da lei e penso che mai fui così incazzato.
Urlai, invei, insomma ero stato proprio un cafone.
Il problema è che mi sentii pure X che immaginando la cosa ci raggiunse.
Quindi vide tutta la scena, vide me che proprio non riuscivo a controllarmi.
E poi diciamo che me ne scappai, anche perché alla fine ero 2 contro 1 in quel momento e non avrei mai potuto reggere mentalmente la cosa.


Perché racconto tutto ciò?
Per dire che X quella scena ovviamente l'ha lasciata inorridita e ha deciso di fare un passo indietro.
Ne parlammo successivamente, ammisi le mie colpe e mi scusai.
Lei chiuse il discorso diceneo "non è né si né no" poi subito dopo tornò a casa (aveva già preso i biglietti quindi sarebbe scesa comunque) È stata due settimane giù dove comunque abbiamo sempre vita chat parlato, riso, scherzato, mi ha comunque rimproverato più volte e mi ha detto più volte che la cosa l'ha ferita molto.
Però comunque stavamo parlando di noi, conoscendoci, informandoci.
Non dico assolutamente che stavamo risolvendo, però comunque lei stava vedendo anche altri lati miei POSITIVI in quel momento.
Detto ciò, poco prima che lei tornasse, comunque si era fatta un po fredda.
Torna, mi porta anche un pensiero (cibo), e inizia ad avere un atteggiamento veramente strano: per messaggi o se stiamo da soli, stiamo bene (non da dire che stiamo insieme) però stiamo bene.
Ogni tanto sono riuscito anche ad abbracciarla in maniera più intima ed accarezzargli il volto.
Poi però quando siamo in gruppo, cambia totalmente.
Diventa più fredda, più schiva, o comunque mi calcola quasi per niente.
Però mi cerca poi, mi viene a trovare dove sto studiando, mi presenta sua zia, cioè tanti piccoli gesti carini.
Ma comunque rimane "fredda" e ultimamente è sempre più difficile che riesca ad avere un contatto fisico.

Che devo fare?
Le sto mostrando, che sono molto di più quel singolo scatto di ira, e lei mi fa capire che lo sa.
Però poi mi fa stare così.
Sta cercando altre sicurezze dal vivo?
Ha bisogno di tempo?
Io ci tengo veramente a lei, e non vorrei mai perderla per quel singolo errore che ho fatto...
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
capisco il suo dispiacere nel veder raffreddare il rapporto con una donna che le interessa, però consideri questi due fatti:
1) lei in fase iniziale di frequentazione le ha detto una bugia che riguarda un'altra ragazza;
2) ha manifestato una marcata disregolazione emotiva, che sarebbe già un sintomo allarmante in un quattordicenne, ma in un trentenne è proprio indice di un disturbo da curare, non di un semplice "errore" di cui scusarsi.
Provare interesse per una persona, voler costruire un rapporto con lei, prevede sincerità nel lasciarsi conoscere, ma anche la capacità/volontà di cambiare i propri atteggiamenti per andare incontro, se possibile, a quanto auspicato dal partner.
Diciamo che il processo di conoscenza va condotto tenendo conto di chi siamo e chi è l'altro, quanto siamo disposti a cambiare noi stessi e quanto siamo disposti ad accettare dell'altro.
Riflettendo su questo, si chieda, e chieda eventualmante alla ragazza che al momento le concede solo amicizia, se sarebbe disposta ad accettare un partner che a trent'anni non sa ancora dominare le proprie risposte emotive.
In ogni caso valuti anche in vista di altre relazioni se non sarebbe meglio cambiare alcuni suoi comoportamenti.
Molti giovani perdono delle relazioni anche desiderate per non saper mettere in discussione sé stessi; preferiscono vivere con la falsa asserzione: "Io sono perfetto", o peggio: "Ho i miei difetti, ma lei mi deve accettare come sono".
Una partner, si ricordi, non è la mamma.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dopo aver letto la sua risposta, devo ammettere che all'inizio mi aveva un po innervosito perché comunque mi ha "diagnosticato" un disturbo da curare, quando però lei non mi conosce e non sa che a parte questo scatto emotivo, dovuto anche ad altre condizioni che sto vivendo, io non ho mai avuto altri scatti di rabbia... Infatti la cosa ha sorpreso tanto la controparte femminile quanto effettivamente me stesso perché è la prima volta che provavo queste sensazioni e infatti non sapevo come affrontare tutto ciò.
PERÒ dall'altra parte la devo ringraziare perché le sue parole nude e crude effettivamente mi hanno fatto capire il mio errore... Anzi, soprattutto mi hanno fatto capire cosa ho provocato e cosa sta provando la ragazza a causa delle me azioni... Perciò in ogni caso la ringrazio e le prometto che imparerò a gestire meglio, qualora ci saranno altri episodi del genere (speriamo di no ahahah), eventuali situazioni simili... Grazie per la sua disponibilità e il suo tempo :)
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Prego, gentile utente, spero di esserle stata di aiuto.
Ha certamente ragione nell'asserire che non la conosco e quindi non posso fare diagnosi su di lei. Se rilegge la mia risposta precedente, infatti, vedrà che facevo una considerazione generale sui momenti della vita: quello che si può interpretare in un modo per un quattrordicenne è ben diverso per un trentenne. E' proprio questo che possono aver pensato le due ragazze presenti.
Ancora auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com