Ho lasciato il mio ragazzo perché all'improvviso non lo amo più

Salve a tutti.
Ho 20 anni e sono fidanzata un anno fa con un ragazzo per cui ho provato sin da subito una forte attrazione.
Abbiamo iniziato a frequentarci e la situazione è stata abbastanza tossica perché lui non voleva relazioni e non riusciva inizialmente a darmi quell'"amore" che io sentivo di provare per lui.
Dopo mesi di tira e molla abbiamo deciso di rendere la relazione stabile.
Ho iniziato a frequentare casa sua e a rimanere a dormire da lui qualche volta.
Lo scorso gennaio abbiamo deciso di intraprendere un viaggio insieme e seppur in un primo momento sono stata travolta dalla felicità (non avevo mai fatto un viaggio fuori Italia e da "sola"), ad un certo punto ho iniziato ad avere paura, a sentirmi stretta quella cosa.
Da lì tutto è iniziato a vacillare in un certo senso.
Tornati dal viaggio, in cui io ricordo di essere stata molto bene con lui, sono stata travolta da una tristezza insopportabile: piango in continuazione, ho ansia perenne e ho iniziato a nutrire il dubbio che io non possa più amare quella persona, come se non ci fosse più amore per lui.
Non è la prima relazione, anche in passato mi è capitato un atteggiamento simile in cui non sentivo di amare più il mio ragazzo e ho iniziato un percorso terapeutico che poi in poco tempo ho fermato.

In questo momento credo sia la scelta giusta da fare.
Quello che mi chiedo è se sia possibile non provare più amore per una persona in questo modo.
È giusto avere dei dubbi sulla persona che hai accanto?
È possibile che io non sappia cosa sia realmente amare?

C'è da dire che io sono una persona molto ansiosa e che nelle relazioni tende a essere sempre troppo: troppo gelosa, troppo presente...tendo molto a mettere da parte la mia persona e mi concentro molto sull'altro.

È possibile aggiustare tutto?
Io non voglio perderlo e al solo pensiero di abbandonarlo sento una stretta al petto e un forte mal di pancia.
Vi prego aiutatemi
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

la chiave di volta della sua richiesta potrebbe essere data da questa frase:
"..anche in passato mi è capitato un atteggiamento simile in cui non sentivo di amare più il mio ragazzo..".

Ciò ci fa pensare che non ci sia qualcosa nel Suo ragazzo, bensì dentro di Lei. Non tanto nel non amarlo più, quanto piuttosto nel non *percepire* (sentire, provare) più tale sentimento. Forse esso può essersi rincantucciato in qualche dove, dentro di Lei?

Come mai?

Attraverso un breve consulto online non è certo possibile individuare il meccanismo messo in atto inconsapevolmente.
E fare ipotesi è del tutto inutile, se non fuorviante.
Peccato che Lei abbia stoppato quel "..percorso terapeutico che poi in poco tempo ho fermato...", Era la strada giusta per (forse) capire, e per imparare a bypassare quella *coazione a ripetere* che caratterizza - purtroppo - le Sue relazioni affettive portandole a conclusione.

Una seconda riflessione riguarda il fatto che "...tendo molto a mettere da parte la mia persona e mi concentro molto sull'altro...".
Si tratta di un meccanismo distruttivo della relazione.
Ovviamente ci sono dei motivi profondi alla base (stili familiari, modalità di attaccamento,...); ma non basta però comprenderli, occorre lavorarci attivamente per modificarli o affiancarne altri.

Detto tutto ciò, Le consigliamo caldamente di riprendere quel "percorso terapeutico" che aveva iniziato.
Le ricordo che la/il Psicolog* deve essere anche psicoterapeuta per poter curare.

Allego anche un link informativo sul "Bonus psicoterapia gratuita":
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html .

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/