Ansia quanto puo' fare la tua volonta

Gentili dottori,

mi piacerebbe un vostro parere su un luogo comune e' vorrei sapere quanto c'e' di vero. Ho ormai da 3 mesi delle crisi d'ansia piuttosto forti che sto cercando di curare con Seropram (ho gia' postato un consulto presso i vostri psichiatri per avere delucidazione sul farmaco) e con una psicoterapia di tipo ISTDP... il tutto con scarsi risultati. Tutti, amici, conoscenti e in un certo senso anche i medici dicono che devo "sforzarmi" per contenere questa ansia. Mi dicono che il farmaco e la psicoterapia puo' poco se non ci metto del mio... Ma come devo fare? A me sembra di provarci continuamente anche perche' non ne posso piu', io per prima, di questo disagio e tutto sto cercando di fare per uscirne. Mi viene il dubbio che non sia veramente cosi' determinante la mia forza di volonta' visto che mi sembra di mettercela veramente tutta.
Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Tutti, amici, conoscenti e in un certo senso anche i medici dicono che devo "sforzarmi" per contenere questa ansia.
>>>

Gentile utente, questo è appunto il "consiglio dell'amico" che generalmente non risolve il problema, quando piuttosto non lo aggrava. Ad ogni modo non ho ben capito il tipo di psicoterapia che sta seguendo. Potrebbe darci qualche indicazione in più?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si tratta di una piscoterapia dinamica breve detta appunto ISTDP ideata dal dottore DAVANLOO. Ovviamente non me la sono sceta io mi e' stata consigliata dallo psichiatra che mi segue per la parte farmacologica
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Mi dicono che il farmaco e la psicoterapia puo' poco se non ci metto del mio (..)

gentile utende dipende da cosa si intende con metterci del proprio.. se si fa riferimento alla forza di volontà per vincere l'ansia affrontare paure vincere il panico è ovvia che, di fronte ad un sistema psicopatologico, essa non serve a nulla. Se inveci con metterci del proprio si intende essere acquiescenti con il proprio terapeuta, seguire eventuali prescrizioni e fare ciò che il medico chiede allra è una affermazione corretta.
saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie e' quello che cerco di fare (anzi che faccio) ma mi rimane qualche perplessita' sul tipo di psicoterapia che sto facendo... mi sembra molto aggressiva e' per certi versi destabilizzante... infatti l'idea di andare dallo psicologo mi genera ulteriore ansia. Ne ho parlato con lui... e' mi ha sostanzialmente detto che perche' ho paura di mettermi in contatto con cio' che mi genera questa ansia ma che obbligatoriamente ci devo passare. Posso chiederle se conosce questo tipo psicoterapia e un suo parere.

Grazie
[#5]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utende, si tratta di una tecnica di orientamento psicodinamico di tipo breve ma , attualmente, il maggior esperto dela situazione è lei visto che la sta seguendo quindi ci dia lei maggiori informazione sulle modalità, ossia da quanto tempo la sta effettuando? che tecniche le vengono somministrate? cosa intene per destabilizzante?
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se è perplessa sulla sua terapia e se questa addirittura le sembra così aggressiva da metterle ansia ogni volta che ci deve andare, potrebbe non essere la terapia più adatta per lei. Provi a leggere quest'articolo, che tratta proprio di questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Questa terapia si basa sul presupposto (se non ho capito male) che l'ansia sia il risultato di problematiche avute con i genitori. Pertanto secondo loro "liberando" l'aggressivita' verso queste figure, si riesce a liberare l'amore che sottende e quindi sparisce l'ansia. Per arrivare a questo lo psicoterapeuta ti induce a vivere una situazione di rabbia che deve esprimersi in termini fisici non verbali verso lo psicoterapeuta stesso (credo si chiami transfert) per poi arrivare a dire che e' verso un genitore. Io ho fatto questo ed onestamente non so quanto sia venuto da me e quanto invece fosse "costretto" dal pressing del medico...sta di fatto che sono stata malissimo e da allora ... forse e' solo una coincidenza io sto peggio. Ma ripeto forse e' solo una coincidenza. Avevo deciso di cambiare terapia ma lo psichiatra che mi segue per la parte farmacologica dice che questa e' ottima e che devo farmi forza e continuare a seguirla. Io mi fido molto di questo medico psichiatra , mi piace come mi segue... ma non so come gestire questo aspetto... Ne ho parlato anche con lo psicologo che mi conferma che la strada passa attraverso questo percorso traumatico. Io ovviamente non sono in grado di dire se veramente mi puo' servire e quindi DEVO soffrire e farmi forza come mi consiglia lo psichiatra e lo psicologo o mollare e fare qualcosa di meno "spaventoso".
Il tutto mi genera naturalmente ansia
[#8]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)lo psicoterapeuta ti induce a vivere una situazione di rabbia che deve esprimersi in termini fisici non verbali verso lo psicoterapeuta stesso (..)

in che senso in terminici fisici e non verbali? Su quali basi il terapeuta ha stabilito la reale presenza di problematiche vissute con i geniotori? Indagini di tipo analitiche? anamnesi?

gentile utente, comprendo che a volte la psicoterapia non dà sempre le risposte che ci si aspetta e sotto certi aspetti può destabilizzare, ma quando i livelli di ansia anche in seduta superano una certa soglia forse c'è qualcosa da rivedere, anche nella tecnica.
saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Secondo lo psicologo dopo un paio di sedute di "conocenza" gestita in termini di sensazioni ovvero io parlavo e lui mi chiedeva in continuazione cosa sentivo... se provavo ansia espressa in termini fisici (nodo alla gola, nausea tensione muscolare) e spesso la provavo tanto da scoppiare sovente a piangere mi diceva di soffermarmi su quanto stavo dicendo o pensando in quel momento. Per farla breve lui ha individuato che l'ansia era dovuta ad un rapporto vissuto male con i miei genitori. Quindi dopo qualche seduta ha "affondato" quelle che lui chiama le mie difese per far uscire la rabbia che secondo lui provo per queste figure... la rabbia espressa in modo, mi passi il termine, "incoscio" cio' non mediato dalle parole quindi mi diceva se volevo picchiare... se si' dove... in questo senso dico in termini fisici e non verbali Era come se parlasse direttamente all'incoscio .. in questa circostanza l'ansia viene portata a dei livelli al limite dello scompenso...per poi concludere che dopo questa "catarsi" l'odio secondo lui represso se ne va e con esso l'ansia. A me questo non e' successo... e secondo lui perche' c'e' dell'altro e quindi dovrei risottopormi a questo percorso per fare uscire tutto. Informandomi su internet ho scoperto che realmente la cura passa per questa strada. Voi la conoscete?
[#10]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, la cura passa da quella strada secondo quella specifica tecnica ed il modello teorico alla quale fa riferimanto.

c'è chi lo condivide chi no.

saluti
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Questa terapia si basa sul presupposto (se non ho capito male) che l'ansia sia il risultato di problematiche avute con i genitori.
>>>

Gentile utente, rifletta innanzitutto su questo: se davvero l'ansia fosse il risultato di problemi avuti con i genitori, potrebbe esserci qualcuno esente dall'ansia? Oppure ansiosi dovremmo esserlo logicamente tutti?

Chiunque si trovi in una posizione di potere, se vuole, può far arrabbiare un'altro. Se lo volessimo, persino da qui, potremmo riuscire a farla arrabbiare fino a farle desiderare di ucciderci. E allora? Questo non solo non proverebbe nulla, ma non sarebbe di per sé terapeutico.

Una psicoterapia dovrebbe avere come obiettivo l'equilibrio, non lo squilibrio delle emozioni.

Il cosiddetto modello della scarica catartica non è comunque il più adatto contro i disturbi d'ansia, che possono invece essere trattati bene con approcci diretti e focalizzati.

Ma la invito a non credere a ciò che le dico io, s'informi per conto suo.

Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottori, infatti leggendo su internet ho visto pareri discordi. Io in verita' non vorrei continuare questa cura se fosse per me smetteri domani... questo e' cio'che mi sento. Il dubbio che ho e' di andare contro al consiglio di un medico di cui mi fido che continua a consigliarmela spassionatamente nonostante le mie obiezioni... dice che fa il caso mio e che la mia e' solo paura. Potrei ovviamente decidere comunque di non continuare questa psicoterapia... ma per dirla tutta non vorrei alienarmi la complicita' della psichiatra mettendo comunque in discussione una sua indicazione. Riconosco che e' un discorso assurdo... ma sicuramente voi lo sapete meglio di me quanto sia importante in queste "malattie" una figura di riferimento.
Non so come uscirne
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, il suo non è un discorso assurdo, ma deve rendersi conto che noi non possiamo scegliere al suo posto.

È più utile per lei non alienarsi la complicità del suo psichiatra, o fare qualcosa per sbloccare la sua situazione?

Rifletta su questo.

Cordiali saluti
[#14]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione... adesso fortunatamente ci sara' la pausa per le ferie... cosi' posso prendere un po' di tempo per decidere.
Grazie ancora per i vostri preziosi consigli
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto