Perchè la gente deve sempre giudicare l'aspetto fisico?
, x alcuni sembro ancora uno studente, il problema non me lo faccio io, ma qualcuno sembra sentirsi a disagio a causa della mia apparenza, non è assurdo tutto questo?
Le persone hanno libero pensiero e dicono quel che pensano, sicché possiamo solo concludere che qualcosa del contesto, eventualmente proprio lei, li porta a dire e pensare ciò che riporta. Non essendo dei confessori non è cosa nostra giudicare bensì lo è constatare che tutto questo ha portato lei al disagio
Cosa le dà più fastidio di queste situazioni?
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Ciò premesso noto che ha risposto in modo giudizievole, nel senso che si è espresso in giudizi che poco dicono sulla dinamica dei fatti e su come lei si sente per davvero
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Uno Psicologo potrà aiutarla a cambiare qualcosa di sé nel tentativo di indurre nel mondo i cambiamenti che vorrebbe ci fossero già, mai si potrebbe intervenire su "altri" solo constatando il problema
Questa discussione può avere senso solo se c'è almeno una piccola parte di lei che desidera intervenire davvero per cambiare le cose
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mi sembra che le parole del mio collega che ha cercato di aiutarla non siano state da lei comprese. Ho letto le sue numerose richieste di consulto e noto che sono accompagnate dal ricorrente tema della sua ansia, del suo nervosismo, del suo disagio nelle relazioni.
La invito a rileggere al link https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/679822-nervosismo-ansia-e-disturbi-del-sonno.html.
Le chiedo se è seguito da un curante, cosa che sembrerebbe indispensabile per ristabilire la sua corretta visione della realtà, e per questa via il suo benessere.
Lei oppone alle parole del mio collega, questo: "ma possibile non abbia ancora compreso la natura del mio problema, non capisce che sono gli altri a giudicare me"; e di seguito: "poi non ho capito perché dice: " la loro insistenza è da comprendere meglio", i giudizi negativi che fanno questo genere di persone sono tossici per coloro che li ricevono, minano l'autostima oltre a causare danni emotivi e depressione".
Caro utente, volendo anch'io aiutarla (siamo qui per questo) mi permetta di ripeterle in altri termini quello che il mio collega le ha già detto. Nella prima email lei scrive che il suo aspetto giovanile la fa considerare immaturo da molti, e ci chiede: "qualcuno sembra sentirsi a disagio a causa della mia apparenza, non è assurdo tutto questo?".
Ora, la sua domanda a noi -vedi anche le nostre linee guida- non può certo riguardare il comportamento di alcuni ignoti, assurdo o razionale che sia. La sua domanda è stata correttamente interpretata dal mio collega come la manifestazione di un suo disagio sui giudizi che riceve, per cui il collega le ha chiesto: "Cosa le dà più fastidio di queste situazioni?".
Del suo stato d'animo, delle sue idee, del suo comportamento possiamo prenderci carico, non di quelli di terze persone alle quali non potremmo dire nulla, sia che sbaglino sia che abbiano ragione, per il semplice motivo che la comunicazione è tra noi e lei, e non con loro.
Ciò detto, le ripeto con parole mie quello che le ha detto il collega: 1) se le sembra che tutti la offendano con le stesse osservazioni, dovrebbe meglio analizzare se in queste osservazioni ci sia una verità di fondo che le sfugge; 2) non possiamo impedire alla gente di pensare, giudicare, parlare, e non è opportuno opporre pensieri e sentimenti malevoli a tutti i comportamenti che non ci piacciono; questo perché fa male a noi stessi un atteggiamento di questo genere.
Per altro, che ci sia in lei qualcosa che forse sarebbe meglio correggere emerge dalle sue parole: "quello che mi dà più fastidio di queste situazioni è che la gente insiste a giudicare soltanto per l'apparenza, nonostante i miei tentativi di porre la questione fisica in secondo piano".
Mio caro signore, la 'questione fisica' non si può porre in secondo piano a comando, dal momento che è il biglietto di presentazione con cui ci interfacciamo col mondo. Possiamo non essere belli e nemmeno perfettamente sani, ma ammetterà che se andiamo in giro stracciati, scapigliati e ululanti suscitiamo un'impressione diversa che se siamo ordinati, cortesi, non aggressivi.
Purtroppo lei sembra non volersi correttamente auto-osservare, sia per l'aspetto, sia per i modi e le idee. Dice al mio collega: "vuol farmi credere x caso che sia io ad avere un problema?".
Ci ha forse scritto per farsi carico del problema che hanno gli altri?
Il problema, giustamente, è il suo, come mostra di comprendere quando scrive: "i giudizi negativi che fanno questo genere di persone sono tossici per coloro che li ricevono, minano l'autostima oltre a causare danni emotivi e depressione".
Dunque occupiamoci di lei, che riceve un danno dai giudizi altrui, e non di quelli che formulano questi giudizi. Su di lei è possibile agire; sul resto dell'umanità certamente no. Noti che lei nemmeno dettaglia se i suoi 'denigratori' sono datori di lavoro, amici, gente incontrata per strada o possibili partner sentimental/sessuali; e vorrebbe che noi da qui li giudicassimo?
La invito a riflettere su questo, e se crede, a risponderci, tenendo per certa la buona intenzione con cui il collega ed io le abbiamo offerto i nostri pareri professionali.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
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grazie del riscontro.
Mi piacerebbe avere il link del consulto in cui abbiamo consigliato ad un utente "di lavorare su altri aspetti, caratteriali appunto, per compensare difetti fisici".
Ma lei non ci ha parlato di suoi difetti fisici: sembrare più giovane semmai è un pregio.
Comunque nessuno psicologo prescrive di "puntare sul carattere, sull'interiorita', simpatia, empatia etc." in maniera esclusiva, perché noi esseri umani siamo l'insieme armonico di mente, corpo, postura, modo di muoverci e di parlare, abitudini, scelta dell'abbigliamento, e perfino la diagnosi sullo stato mentale di una persona si avvale dell'aspetto, in quanto indica la capacità di prendersi cura di sè; lo sguardo e il sorriso, poi, finestre aperte sull'animo, indicano la capacità/volontà di aprirsi agli altri o di ritirarsi e celarsi.
In ogni caso, se lei apprezza il suo aspetto fa bene a non cambiarlo: la sua sicurezza saprà certamente farlo apprezzare anche agli altri. Se ha dei dubbi, perché non migliorarsi?
Non a tutti gli altri, però, potrà piacere, perché nessuno può piacere a tutti.
Allo stesso titolo, lei apprezzerà alcuni e non tutti, quindi perché curarsi del giudizio della gente in forma generalizzata?
Se invece ci fossero stati singoli episodi in cui si è sentito ingiustamente travisato da persone il cui giudizio può colpirla, ci parli di quelli e cercheremo di valutarli assieme.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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ripeto quanto ho già detto: i giudizi che possono interessarla, farle piacere o al contrario deprimerla, sono quelli delle persone con cui istaura rapporti significativi. Il resto del mondo non dovrebbe scalfirla, né in bene né in male.
Una volta appurato se i giudizi le arrivano da persone a cui tiene o da persone di cui non le interessa nulla, occorre attuare un'altra distinzione: se questi giudizi li reputa fondati (ossia crede anche lei di essere troppo magro, di avere un taglio di capelli troppo da ragazzino, etc.) oppure se sono in contrasto coi suoi gusti e con le sue scelte.
Va da sé che nel primo caso i giudizi dovrebbero farle da sprone per cambiare qualcosa che non piace nemmeno a lei. Nel secondo, invece, sono una delle tante differenze che ci segnalano la distanza di gusti e anche di garbo nell'esprimere le opinini, tra noi e alcuni che tuttavia stimiamo.
Se lei ci riferisce più puntualmente chi e in quali circostanze ha pronunciato un giudizio che l'ha ferita, potremmo studiare insieme un'interpretazione e forse una replica idonea.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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dal momento che non ci riferisce episodi precisi sui quali offrirle il nostro parere professionale, temo che non possiamo ulteriormente aiutarla.
Un curante consultato di persona potrà esserle di maggior aiuto; noi abbiamo esaurito il nostro compito.
Le auguro buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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