Scarso interesse verso la quotidianità e le interazioni sociali

Ciao, ho 25 anni ed ormai da tempo sia la mia famiglia che il mio migliore amico mi fanno notare che ho dei comportamenti troppo strani.

In primis ho uno scarso interesse verso le interazioni sociali, ho un carattere timido e introverso, sono molto chiuso e se sto con il mio migliore amico con cui rido e scherzo, ma appena interagiamo con persone sconosciute io cerco sempre di "allontanarmi dal gruppo" in un certo senso, inoltre sempre appena ci troviamo in luoghi pubblici e specialmente alla presenza di ragazze, io inizio a diventare serio e cambio completamente carattere e personalità, questo anche se nel tavolo di fronte ci sono persone completamente sconosciute.
È come se avessi paura del loro giudizio.

Inoltre le persone che ho vicino spesso mi confondo, certe volte dicono che devo fregarmene del giudizio altrui ed altre volte dicono che invece è importante il modo in cui mi vede la gente, insomma quando affronto questi discorsi mi scoppia sempre la testa.

Ora considerando che potrei facilmente cambiare maschera e diventare il più grande menefreghista che esista, ma il punto è che fingerei, ci ho già provato e mi sentivo con un'energia pazzesca, ma dentro me sentivo sempre il disagio del fatto che non ero realmente io, stavo bene solo sulla superficie, ma dentro ovviamente sentivo di non appartenere a quel carattere.

Cercare di cambiare mi stanca troppo, non riesco nemmeno a spiegare ciò che sento, ricordo che i miei 5 anni a scuola sono stati terribili da questo punto di vista perché mi isolavo sempre, questa cosa è successa anche a distanza di anni durante situazione in cui mi sono ritrovato a fare progetti con altre persone, pensavo di essere cambiato rispetto a quando ero adolescente e invece ho notato che non è mai cambiato nulla.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazzo,
i sintomi che descrive si attagliano molto bene ad una condizione di "ansia sociale", laddove si ha una eccessiva paura dei rapporti personali che limita l'estrinsecazione della personalità.
E'difficile cambiare con le sole proprie forze, sia per motivi che potremmo definire tecnici, cioè mancanza di conoscenze sulle strategie più adeguate per risolvere il problema e di un professionista psicologo che guidi alla loro implementazione, sia probabilmente per la mancanza di una relazione terapeutica con lo stesso professionista che deve facilitare la transizione verso modelli di relazione più efficaci.
Una psicoterapia che contempli questi due aspetti è in grado di ottenere buoni risultati.
E' gradito un rscontro

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, la ringrazio per la fulminea risposta.
Quello che posso dirle è che più che ansia sociale in sé, è come se ci fosse scarsa voglia di interagire poiché nella gran parte dei casi non si hanno discussioni o argomenti con terzi.
Sono d'accordo sulla condizione di ansia sociale, ma questa non è uguale in tutti i casi, ad esempio ho partecipato ad un progetto dove ho conosciuto tante brave persone, ed anzi sono arrivato ad un certo punto in cui non riuscivo nemmeno a stare chiuso in casa il sabato e la domenica poiché non vedevo l'ora che arrivasse il lunedì per poter tornare a stare con questo gruppo di persone.
Credo che ci sia un quadro più orientato ad un disturbo di personalità piuttosto che di ansia sociale in senso stretto, oppure le due cose coincidono?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Le differenze tra le due condizioni possono essere sfumate.

Valentina Sciubba Psicologa
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Disturbi psicologici e mente-corpo