Post prostatectomia radicale
Gentili dottori ecco l'esame istologico di mio padre di 68 anni, dopo prostatectomia laparoscopica del 28 agosto c.a., psa pre intervento 10,2,adenocarcinoma che interessa entrambi i lobi come da biopsia fatta precedentemente.
Margine di resezione apicale negativo.adenocarcinoma acinare score gleason 3+3=6(se non trattato;se trattato con modesti aspetti regressivi) della zona periferica anteriormente e bilateralmente. La neoplasia raggiunge focalmente il margine di resezione intraprostatico anteriormente a destra.Il margine di resezione basale e' negativo.Non neoplasia nelle vescichette e linfonodi reattivi.
Nel valutare se necessaria radioterapia audiuvante bisogna tener conto che dopo l'operazione in laparascopia mio padre ha subito una degenza di un mese travagliata, i primi sei giorni tutto ok, al settimo giorno un'emorrargia, con seguente trasfusione, e ematoma nella zona sopra la vescica di ben 6 cm.
L'ematoma e' tutt'ora presente e non si riassorbe facilmente, e ha dato diversi problemi, tra cui fistola perianale, febbre per infezione, gonfiore, un mese di ospedale. Mio padre ha sempre sofferto di stipsi, ma dopo l'intervento ha avuto proprio difficolta' enormi in questo senso, nonostante piu' clisteri e lassativi, non so se la causa potrebbe essere l'ematoma, ora sembra andare da corpo tutti i giorni ma sente del bruciore nel retto.
Ora a tre mesi dall'intervento cosa fare? a chi rivolgermi? L'urologo chirurgo curante ci dice di stare in attesa fino a sei mesi poi controllare il psa, ma leggo che molti controllano il psa gia' nei primi mesi, e che potrebbe essere valida l'ipotesi di una radioterapia audiovante dato un margine positivo, magari con tomoterapia, meno invasiva. Consigliatemi vi prego, grazie e complimenti a tutti per questo sito davvero utile.
Margine di resezione apicale negativo.adenocarcinoma acinare score gleason 3+3=6(se non trattato;se trattato con modesti aspetti regressivi) della zona periferica anteriormente e bilateralmente. La neoplasia raggiunge focalmente il margine di resezione intraprostatico anteriormente a destra.Il margine di resezione basale e' negativo.Non neoplasia nelle vescichette e linfonodi reattivi.
Nel valutare se necessaria radioterapia audiuvante bisogna tener conto che dopo l'operazione in laparascopia mio padre ha subito una degenza di un mese travagliata, i primi sei giorni tutto ok, al settimo giorno un'emorrargia, con seguente trasfusione, e ematoma nella zona sopra la vescica di ben 6 cm.
L'ematoma e' tutt'ora presente e non si riassorbe facilmente, e ha dato diversi problemi, tra cui fistola perianale, febbre per infezione, gonfiore, un mese di ospedale. Mio padre ha sempre sofferto di stipsi, ma dopo l'intervento ha avuto proprio difficolta' enormi in questo senso, nonostante piu' clisteri e lassativi, non so se la causa potrebbe essere l'ematoma, ora sembra andare da corpo tutti i giorni ma sente del bruciore nel retto.
Ora a tre mesi dall'intervento cosa fare? a chi rivolgermi? L'urologo chirurgo curante ci dice di stare in attesa fino a sei mesi poi controllare il psa, ma leggo che molti controllano il psa gia' nei primi mesi, e che potrebbe essere valida l'ipotesi di una radioterapia audiovante dato un margine positivo, magari con tomoterapia, meno invasiva. Consigliatemi vi prego, grazie e complimenti a tutti per questo sito davvero utile.
[#1]
Gentile lettore,
da questa postazione è veramente difficile darle un consiglio terapeutico così importante tenendo anche conto della particolare, complessa e recente storia clinica di suo padre.
Comunque per avere un altro parere mirato le sposto il quesito anche in area "radioterapia".
Un cordiale saluto.
da questa postazione è veramente difficile darle un consiglio terapeutico così importante tenendo anche conto della particolare, complessa e recente storia clinica di suo padre.
Comunque per avere un altro parere mirato le sposto il quesito anche in area "radioterapia".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
grazie dott. Beretta. Attendo infatti il parere di un radioterapista, preferibilmente esperto anche in tomoterapia. Ad Ancona non abbiamo la tomoterapia, esiste molta differenza tra la tomoterapia e la radioterapia tradizionale? So che la radioterapia tradizionale da molti fastidi e effetti collaterali, e non vorrei sottoporre mio padre a ulteriori tribolazioni, dopo tutte le sofferenze patite questi ultimi due mesi.
Ma il margine positivo riscontrato quante probabilita' da di una recidiva a 5 o 10 anni senza che si faccia radioterapia audiuvante?considerando lo score 3+3=6 e il psa pre intervento 10,2, e che la neoplasia interessa entrambi i lobi e un margine positivo?
A cosa puo' essere dovuto il senso di bruciore al retto e la difficolta' a defecare,fin da subito dopo la prostatectomia, nonostante abbia gli stimoli?
Sembra abbia un tappo, e ha dovuto aiutarsi spesso con lassativi o con clisteri, ultimamente con una dieta esageratamente composta da frutta e verdura cotta e cruda.
Un paio di volte e' dovuto ricorrere in ospedale, dove hanno applicato piu' di un clistere, e ha sopportato dolori atroci. Il medico curante non sa darmi spiegazione in merito.
[#3]
La tomoterapia è un particolare tipo di radioterapia. Talora può ridurre gli effetti collaterali rispetto alla RT standard. Spesso però gli effetti dipensono dalla sensibilità individuale o da pregressi trattamenti chirurgici invasivi(nel suo caso).
Nel suo caso, pur essendoci elementi di rischio per una ripresa di malattia locale, bisogna dare la priorità alla risoluzione del quadro locale sintomatologico intercorso dopo la chirurgia, per evitare ulteriori complicazioni post-radioterapia.
In ogni coas il gleason score indica un quadro di malattia poco aggressivo che potrebbe anche necessitare, in casi selezionai, solo un controllo del PSA e valutare l'RT in caso di salvataggio.
Nel suo caso, pur essendoci elementi di rischio per una ripresa di malattia locale, bisogna dare la priorità alla risoluzione del quadro locale sintomatologico intercorso dopo la chirurgia, per evitare ulteriori complicazioni post-radioterapia.
In ogni coas il gleason score indica un quadro di malattia poco aggressivo che potrebbe anche necessitare, in casi selezionai, solo un controllo del PSA e valutare l'RT in caso di salvataggio.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#4]
Utente
grazie al dottor Beretta e al dottor Alongi.Aspettavo il primo esame del psa, dopo tre mesi, per farlo e eventualmente approfittare ancora per ulteriori chiarimenti.
Oggi, dopo tre mesi, abbiamo ritirato il primo esame del psa come prescritto dal medico chirurgo curante.
psa 0,04 ma psa libero 0,01 asteriscato(valori 0,03-0,50)
cosa significa?
lo 0,04 so che per ora non e' il massimo ma non e' preoccupante, ma lo 0,01 asteriscato mi preoccupa. cosa sta a significare?
Grazie di nuovo.
Oggi, dopo tre mesi, abbiamo ritirato il primo esame del psa come prescritto dal medico chirurgo curante.
psa 0,04 ma psa libero 0,01 asteriscato(valori 0,03-0,50)
cosa significa?
lo 0,04 so che per ora non e' il massimo ma non e' preoccupante, ma lo 0,01 asteriscato mi preoccupa. cosa sta a significare?
Grazie di nuovo.
[#6]
Utente
Aggiorno il psa di mio padre.
primo psa post prostatectomia 0,02, poi 0,04, poi 0,06, poi 0,1 ultimo psa a un anno esatto dall'operazione 0,15.
Non siamo ancora a soglie preoccupanti riferisce l'urologo anche se l'aumento preoccupa.
Il radioterapista consultato invece, dice si potrebbe fin d'ora gia' fare radioterapia, visto l'aumento del psa per piu' volte, e' certa una recidiva e sarebbe opportuno intervenire subito prima che le cellule tumorali si espandano troppo.
Anche se riferisce la radioterapia potrebbe avere effetti collaterali, durante il trattamente ma anche nel tempo, come difficolta' ad urinare, dato che mio padre ha subito un'emorragia post operazione, non chiusa con ulteriore operazione, e mio padre ha avuto anche una fistola urinaria post operazione.
La dose consigliataci di radioterapia e' 66GY, per 33 sedute.
Che fare? Agire subito per colpire con maggior probabilita' di successo come dice il radioterapista o aspettare come dice l'urologo?
Nel caso dovesse fare radioterapia, vorrei che mio padre sia sottoposto a quella meno invasiva, di cui parla il dott. Alongi, di moderna concezione, per ovvi motivi, viste le notevoli complicanze gia' subite. Ad Ancona i macchinari sono all'avanguardia, del tipo tomoterapia elicale?
Sarebbe un ulteriore stress per mio padre dover fare radioterapia per 6 settimane lontano da casa.
Ma ove occorra prenderemmo la cosa in considerazione, sempre ne valga la pena. Quali sono i centri d'eccellenza piu' vicini ad Ancona, con tomoterapia, quindi meno invasiva? Ho letto il dott. Alongi parlare di Forli, Aviano e Milano, non ne esistono piu' vicini ad Ancona? Grazie a tutti.
primo psa post prostatectomia 0,02, poi 0,04, poi 0,06, poi 0,1 ultimo psa a un anno esatto dall'operazione 0,15.
Non siamo ancora a soglie preoccupanti riferisce l'urologo anche se l'aumento preoccupa.
Il radioterapista consultato invece, dice si potrebbe fin d'ora gia' fare radioterapia, visto l'aumento del psa per piu' volte, e' certa una recidiva e sarebbe opportuno intervenire subito prima che le cellule tumorali si espandano troppo.
Anche se riferisce la radioterapia potrebbe avere effetti collaterali, durante il trattamente ma anche nel tempo, come difficolta' ad urinare, dato che mio padre ha subito un'emorragia post operazione, non chiusa con ulteriore operazione, e mio padre ha avuto anche una fistola urinaria post operazione.
La dose consigliataci di radioterapia e' 66GY, per 33 sedute.
Che fare? Agire subito per colpire con maggior probabilita' di successo come dice il radioterapista o aspettare come dice l'urologo?
Nel caso dovesse fare radioterapia, vorrei che mio padre sia sottoposto a quella meno invasiva, di cui parla il dott. Alongi, di moderna concezione, per ovvi motivi, viste le notevoli complicanze gia' subite. Ad Ancona i macchinari sono all'avanguardia, del tipo tomoterapia elicale?
Sarebbe un ulteriore stress per mio padre dover fare radioterapia per 6 settimane lontano da casa.
Ma ove occorra prenderemmo la cosa in considerazione, sempre ne valga la pena. Quali sono i centri d'eccellenza piu' vicini ad Ancona, con tomoterapia, quindi meno invasiva? Ho letto il dott. Alongi parlare di Forli, Aviano e Milano, non ne esistono piu' vicini ad Ancona? Grazie a tutti.
[#7]
Carissimo,
sulla radioterapia post-operatoria c'è un articolo in proposito in quest sito.
Colpire prima significa colpire più efficacemente, quando il residuo tumorale è più piccolo, in fase ancora microscopica. E' vero che ci sono stati degli aumenti consecutivi del PSA ed è vero che siamo vicini al livello consigliato dalla società europea di Urologia di 0,20ng/ml che sancisce la recidiva biochimica per definizione.
Diversi studi hanno anche evidenziato come 66 Gy siano idonei ma anche come dosi maggiori, intorno a 70 Gy, siano erogabili con tecniche moderne, salvaguardando maggiormente, rispetto alle tecniche convenzionali, gli organi a rischio. La tecnica più idonea a tal fine è considerata la radioterapia ad intensità modulata(IMRT), sebbene le tecniche convenzionali offertole siano, ad oggi, assolutamente considerabili come lo standard.
Nel mio centro per tutti i trattamenti sulla sede prostatica viene effettuata la tecnica RapidArc, una forma particolare di IMRT; le nostre casistiche sono confortanti in termini di ridotto impatto di effetti collaterali, rispetto alle tecniche convenzionali usate in precedenza. Molti centri propongono ormai la radioterapia post-operatoria con tecniche avanzate quali IMRT, tomoterapia, etc; suppongo anche che vicino a casa sua sia possibile effettuare questi tipi di tecniche.
Ne parli con l'oncologo radioterapista che l'ha visitata, conscio però che quanto offertole è assolutamente lo standard, e ciò che chiede è un tecnica avanzata non necessariamente più efficace o meno tossica, essendo ancora i dati molto prematuri per le nuove tecnologie rispetto alle consolidate tecniche convenzionali tridimensionali e conformazionali usate negli ultimi due decenni.
sulla radioterapia post-operatoria c'è un articolo in proposito in quest sito.
Colpire prima significa colpire più efficacemente, quando il residuo tumorale è più piccolo, in fase ancora microscopica. E' vero che ci sono stati degli aumenti consecutivi del PSA ed è vero che siamo vicini al livello consigliato dalla società europea di Urologia di 0,20ng/ml che sancisce la recidiva biochimica per definizione.
Diversi studi hanno anche evidenziato come 66 Gy siano idonei ma anche come dosi maggiori, intorno a 70 Gy, siano erogabili con tecniche moderne, salvaguardando maggiormente, rispetto alle tecniche convenzionali, gli organi a rischio. La tecnica più idonea a tal fine è considerata la radioterapia ad intensità modulata(IMRT), sebbene le tecniche convenzionali offertole siano, ad oggi, assolutamente considerabili come lo standard.
Nel mio centro per tutti i trattamenti sulla sede prostatica viene effettuata la tecnica RapidArc, una forma particolare di IMRT; le nostre casistiche sono confortanti in termini di ridotto impatto di effetti collaterali, rispetto alle tecniche convenzionali usate in precedenza. Molti centri propongono ormai la radioterapia post-operatoria con tecniche avanzate quali IMRT, tomoterapia, etc; suppongo anche che vicino a casa sua sia possibile effettuare questi tipi di tecniche.
Ne parli con l'oncologo radioterapista che l'ha visitata, conscio però che quanto offertole è assolutamente lo standard, e ciò che chiede è un tecnica avanzata non necessariamente più efficace o meno tossica, essendo ancora i dati molto prematuri per le nuove tecnologie rispetto alle consolidate tecniche convenzionali tridimensionali e conformazionali usate negli ultimi due decenni.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11.6k visite dal 29/10/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.