Radioterapia post prostatectomia
A mio padre, 69 anni, e' stato diagnosticato un adenocarcinoma acinare alla prostata. psa ante intervento 10,27.
Preparazione pre intervento con casodex per due mesi, psa sceso a 1,28.
Operazione agosto 2010 in laparoscopia, emorragia dopo 7 giorni, e fistola urinaria dopo 15 giorni. Degenza piu' lunga del previsto,ed effetti collaterali quale difficolta' a defecare in soggetto che gia' soffriva di stitichezza.
Esame istologico adenocarcinoma acinare score di Gleason 3+3=6(se non trattato, se trattato con modesti aspetti regressivi), della zona periferica anteriormente e bilateralmente. La neoplasia raggiunge focalmente il margine di resezione intraprostatico anteriormente a destra. Margine di resezione apicale e basale negativi. Vescichette negative e linfonodi reattivi.
A un anno esatto dall'intervento mio padre ha riacquistato una buona forma fisica e una discreta tranquillita'. Discreta la continenza urinaria, sembra tutto ok anche se sessualmente impotente. Purtroppo i valori del psa, seppur minimi, denotano un andamento crescente, psa 0,04 poi dopo 3mesi 0,06 poi dopo 6 mesi poi 0,09 e infine a un anno esatto dall'intervento 0,15. L'urologo che ha operato dice di attendere, anche se presume lo sfondamento in futuro della fatidica soglia 0,2, il radioterapista della zona dice invece di intervenire quanto prima,onde avere piu' probabilita' di riuscita,con 33 sedute e 66 Gy, anche se ci anticipa che la radioterapia potrebbe dare ulteriori effetti collaterali, e soprattutto potrebbe causare difficolta' ad urinare vista l'emorragia e la fistola urinaria post intervento. Chiedo un Vostro parere, e se la Tomoterapia potrebbe lenire in questi casi i possibili danni collaterali.
Dovendo effettuare radioterapia conviene spostarsi fuori regione(nelle marche dove risediamo e' assente), considerando tutti i disagi di uno spostamento per svariati giorni, o la differenza tra radioterapia e tomoterapia e' minima e soggettiva per cui inutile affrontare il ciclo radioterapico fuori regione causando a mio padre evidente ulteriore stress? Grazie mille e complimenti.
Preparazione pre intervento con casodex per due mesi, psa sceso a 1,28.
Operazione agosto 2010 in laparoscopia, emorragia dopo 7 giorni, e fistola urinaria dopo 15 giorni. Degenza piu' lunga del previsto,ed effetti collaterali quale difficolta' a defecare in soggetto che gia' soffriva di stitichezza.
Esame istologico adenocarcinoma acinare score di Gleason 3+3=6(se non trattato, se trattato con modesti aspetti regressivi), della zona periferica anteriormente e bilateralmente. La neoplasia raggiunge focalmente il margine di resezione intraprostatico anteriormente a destra. Margine di resezione apicale e basale negativi. Vescichette negative e linfonodi reattivi.
A un anno esatto dall'intervento mio padre ha riacquistato una buona forma fisica e una discreta tranquillita'. Discreta la continenza urinaria, sembra tutto ok anche se sessualmente impotente. Purtroppo i valori del psa, seppur minimi, denotano un andamento crescente, psa 0,04 poi dopo 3mesi 0,06 poi dopo 6 mesi poi 0,09 e infine a un anno esatto dall'intervento 0,15. L'urologo che ha operato dice di attendere, anche se presume lo sfondamento in futuro della fatidica soglia 0,2, il radioterapista della zona dice invece di intervenire quanto prima,onde avere piu' probabilita' di riuscita,con 33 sedute e 66 Gy, anche se ci anticipa che la radioterapia potrebbe dare ulteriori effetti collaterali, e soprattutto potrebbe causare difficolta' ad urinare vista l'emorragia e la fistola urinaria post intervento. Chiedo un Vostro parere, e se la Tomoterapia potrebbe lenire in questi casi i possibili danni collaterali.
Dovendo effettuare radioterapia conviene spostarsi fuori regione(nelle marche dove risediamo e' assente), considerando tutti i disagi di uno spostamento per svariati giorni, o la differenza tra radioterapia e tomoterapia e' minima e soggettiva per cui inutile affrontare il ciclo radioterapico fuori regione causando a mio padre evidente ulteriore stress? Grazie mille e complimenti.
[#1]
Egregio Lettore,
concordo con il radioterapista nell'anticipare prima possibile la terapia radiante di salvataggio considerando che gli ultimi studi in letteratura dimostrano un migliore controllo di ripresa biochimica di malattia con nuovo aumento di PSA se la radioterapia viene effettuata prima del raggiungimento del fatidico 0,2 ng. Per quanto riguardo la differenza nella somministrazione della terapia tra tomotherapy e radioterapia conformazionale 3D non è così significativa da far sopportare il disagio fisico psicologico ed economico di una terapia fuori regione. Se non ricordo male dovrebbero fare radioterapia ad intensità modulata ( IMRT) per la prostata e quindi una validissima tecnica sovrapponibile per effetti terapeutici e collaterali anche all'Ospedale di Ancona. Perchè non è stata presa in considerazione la terapia ormonale? forse la sta già facendo e si è solo dimenticato di scriverlo? ci sono controindicazioni?
Spero di essere stato utile
Dr. Valerio Scotti
concordo con il radioterapista nell'anticipare prima possibile la terapia radiante di salvataggio considerando che gli ultimi studi in letteratura dimostrano un migliore controllo di ripresa biochimica di malattia con nuovo aumento di PSA se la radioterapia viene effettuata prima del raggiungimento del fatidico 0,2 ng. Per quanto riguardo la differenza nella somministrazione della terapia tra tomotherapy e radioterapia conformazionale 3D non è così significativa da far sopportare il disagio fisico psicologico ed economico di una terapia fuori regione. Se non ricordo male dovrebbero fare radioterapia ad intensità modulata ( IMRT) per la prostata e quindi una validissima tecnica sovrapponibile per effetti terapeutici e collaterali anche all'Ospedale di Ancona. Perchè non è stata presa in considerazione la terapia ormonale? forse la sta già facendo e si è solo dimenticato di scriverlo? ci sono controindicazioni?
Spero di essere stato utile
Dr. Valerio Scotti
Dr. Valerio Scotti
Malzoni Radiosurgery Center
Agropoli Salerno
[#2]
Utente
La ringrazio della risposta dott. Scotti. Quindi la differenza tra tomoterpia e terapia tradizionale non e' cosi' significativa, e per quanto riguarda la Vmat cosa mi puo' dire? vale lo stesso discorso o la radioterapia ad archi e ancora migliore della tomoterapia e in questo caso varrebbe la pena spostarsi? Nel caso dovrei rivolgermi a Milano o Campobasso, ma vale lo stesso discorso? non c'e' tutta questa gran differenza per cio' che riguarda gli effetti collaterali?
Lei mi chiede perche' non e' stata presa in considerazione la terapia ormonale. Ma da quel che ho capito, e che leggo e che mi dicono, per un uomo ancora giovane come mio padre di 69 anni, , dopo l'operazione non e' consigliabile la radioterapia e provare a debellare il male? L'ormonoterapia non e' l'ultimo stadio, o la soluzione per malati di eta' avanzata? si puo' vivere a lungo con l'ormonoterapia?grazie di nuovo dottore.
[#3]
Utente
A quasi tre anni dall'operazione , mio padre ora 72 anni, si trova in ottima condizione fisica.
Non ha fatto uso di medicinali o terapie da dopo l'operazione, ma ci ritroviamo sempre in ansia in quanto, a parte due brevi fasi di rallentamento, riscontriamo una crescita lenta ma costante del livello del psa.
Questo l'andamento del psa da tre anni a questa parte:
0,04 prime rilevazione dopo prostatectomia nel 24/11/2010,
0,06 nel 22/12/2010
0,09 nel 22/2/2011
0,10 nel 28/5/2011
0,15 nel 31/8/2011
0,12 nel 15/10/2011
0,12 nel 3/12/2011
0,15 nel 21/2/2012
0,13 nel 5/5/2012
0,15 nel 7/8/2012
0,17 nel 17/11/2012
0,18 nel 9/2/2013
Siamo vicini, a quasi tre anni, alla fatidica soglia del 0,2 che molti indicano come ripresa malattia. Che fare? Urologo dice attendere 0,4 radioterapista diceva già a suo tempo meglio agire prima di 0,2....e come? Radioterapia o cura ormonale? Presumo radioterapia, ma so di effetti collaterali importanti, sia immediati che nel tempo. Ho sentito parlare di radioterapia in 5 giorni, a Milano, all'IEO, opinioni? Grazie per la risposta.
Non ha fatto uso di medicinali o terapie da dopo l'operazione, ma ci ritroviamo sempre in ansia in quanto, a parte due brevi fasi di rallentamento, riscontriamo una crescita lenta ma costante del livello del psa.
Questo l'andamento del psa da tre anni a questa parte:
0,04 prime rilevazione dopo prostatectomia nel 24/11/2010,
0,06 nel 22/12/2010
0,09 nel 22/2/2011
0,10 nel 28/5/2011
0,15 nel 31/8/2011
0,12 nel 15/10/2011
0,12 nel 3/12/2011
0,15 nel 21/2/2012
0,13 nel 5/5/2012
0,15 nel 7/8/2012
0,17 nel 17/11/2012
0,18 nel 9/2/2013
Siamo vicini, a quasi tre anni, alla fatidica soglia del 0,2 che molti indicano come ripresa malattia. Che fare? Urologo dice attendere 0,4 radioterapista diceva già a suo tempo meglio agire prima di 0,2....e come? Radioterapia o cura ormonale? Presumo radioterapia, ma so di effetti collaterali importanti, sia immediati che nel tempo. Ho sentito parlare di radioterapia in 5 giorni, a Milano, all'IEO, opinioni? Grazie per la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 27/09/2011.
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