Tomoterapia al polmone
Buongiorno scrivo per mia madre 60anni affetta da adenocarcinoma polmora con metastasi celebrali tutto scoperto nel natale del 2014/2015 ad oggi presenta una netta riduzione delle metastasi attive (che da 8 di cui due grandi ne risulta solo 1 ancora attiva), mentre per il polmone lei risultata positiva al gene ALK prende xalkori ha avuto inizialmente una riduzione del SUV da 12.7 a 2.71 ed una riduzione delle dimensioni arrivando a poco più di 1 cm a luglio si è sottoposta, per cercare di distruggerlo totalmente, a 6 sedute di tomoterapia.
Dall'ultima Pet il suv risulta a 3.21 quindi con un incremento e dalla TAC dimensioni 72x43mm ora mi diceva l'oncologo che queste dimensioni potrebe essere la cicatrice della tomoterapia; è reale?? il radioterapista oncologo dalla pet mi ha detto che le misure non erano state rilevate perchè era troppo piccolo; cosa non reale se dopo 2 settimane dalla tac si evincono queste dimensioni?? o relamente lui riesce a vedere che è una cicatrice? grazie
Dall'ultima Pet il suv risulta a 3.21 quindi con un incremento e dalla TAC dimensioni 72x43mm ora mi diceva l'oncologo che queste dimensioni potrebe essere la cicatrice della tomoterapia; è reale?? il radioterapista oncologo dalla pet mi ha detto che le misure non erano state rilevate perchè era troppo piccolo; cosa non reale se dopo 2 settimane dalla tac si evincono queste dimensioni?? o relamente lui riesce a vedere che è una cicatrice? grazie
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Il termine cicatrice indica l'esito del trattamento, Esito solitamente fibrotico cioè di perdita di elasticità del tessuto polmonare che si contrae come una cicatrice lasciando una densità a stella o con striature nel polmone visto alla TC. Se esso capta alla PET, non si può escludere che non ci sia un residuo di malattia così come è possibile che la captazione persistente sia legata alla infiammazione post-trattamento. Solo l'evolutività nel tempo(crescita dimensionale continua alla TC e di SUV alla PET) potrà dare conferma o meno di ripresa di malattia. Oppure si consiglia una Biopsia, spesso però di difficile approccio.
Senza le immagini è difficile dire altro.
Saluti
Senza le immagini è difficile dire altro.
Saluti
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
Grazie mille per la risposta anche il radiologo-oncologo che ci segue ieri sera ci ha ricevuto e ci ha detto la stessa cosa, il fatto è che questo tessuto fibrotico non è nello stesso punto della massa tumorale e pertanto è semplicemente un esito del trattamento (dottore Le dico la vertià può anche essere stato un errore del tecnico, ma interessa il risultato finale, ossia la cronicizazione della malattia) lui non esclude possa crescere ancora il tessuto fibrotico per il resto dobbiamo aspettare la prossima Pet. grazie mille e buona giornata
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Eviterei di pensare sempre all'errore, del tecnico, del medico o del capro espriatorio di turno. La malattia e'subdola e la medicina è' incerta, come i risultati delle cure. In radioterapia l'errore è' meno frequente di altre branche della medicina. I tecnici seguono delle direttive con parametri millimetrici che spesso, se errati, sono tali da bloccare il trattamento, ormai in tutte le sue fasi controllato da sistemi di controllo computerizzati. E noi medici siamo in campo per combattere la malattia, nel modo più professionale prossibile. Si affidi pertanto all'oncologo Radioterapista (o radio-oncologo, non radiologo) che vi segue con competenza
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 22/02/2016.
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