Rischi radioterapia tronco encefalico
Buongiorno,
quali sono i rischi di una radioterapia per un paziente con lesione gliale di basso grado (astrocitoma diffuso) al tronco encefalico?
(processo espansivo a carattere infiltrante che si estende dal tratto bulbo-midollare al passaggio ponto-mesencefalico e posteriormente invade il IV ventricolo, in parte obliterato, neo formazione ipointesa in set1 ed iperintensa in T2 E FLAR in assenza di enhancement)
Si tratta di una lesione che non è possibile trattare chirurgicamente.
Si può fare la radioterapia nonostante la delicatezza del punto (il tronco encefalico) e che tipo e quante sedute fare?
Saluti
quali sono i rischi di una radioterapia per un paziente con lesione gliale di basso grado (astrocitoma diffuso) al tronco encefalico?
(processo espansivo a carattere infiltrante che si estende dal tratto bulbo-midollare al passaggio ponto-mesencefalico e posteriormente invade il IV ventricolo, in parte obliterato, neo formazione ipointesa in set1 ed iperintensa in T2 E FLAR in assenza di enhancement)
Si tratta di una lesione che non è possibile trattare chirurgicamente.
Si può fare la radioterapia nonostante la delicatezza del punto (il tronco encefalico) e che tipo e quante sedute fare?
Saluti
[#1]
Carissimo,
le confermo che la radioterapia è la terapia di elezione per queste subdole sedi di malattia, quando ritenute, per sede, non operabili.
Ci sono dei rischi, legati ad una compressione edematosa del tronco in sè, ma ricordo che la progressione spesso è inesorabile, se non trattato, e quindi i rischi insorgeranno per lo sviluppo della malattia in quella regione con ripercussioni importanti su diverse funzioni neurologiche di cui alcune vitali.
Ne parli con chi la segue per i dettagli realtivi ai potenziali rischi e benefici, ponderabili solo visionando le immagini e vedendo il caso nel dettaglio.
Rimango disponibile anche a tal scopo presso la mia sede lavorativa o tramite video-consulto tramite le vie del mio Istituto.
Saluti
le confermo che la radioterapia è la terapia di elezione per queste subdole sedi di malattia, quando ritenute, per sede, non operabili.
Ci sono dei rischi, legati ad una compressione edematosa del tronco in sè, ma ricordo che la progressione spesso è inesorabile, se non trattato, e quindi i rischi insorgeranno per lo sviluppo della malattia in quella regione con ripercussioni importanti su diverse funzioni neurologiche di cui alcune vitali.
Ne parli con chi la segue per i dettagli realtivi ai potenziali rischi e benefici, ponderabili solo visionando le immagini e vedendo il caso nel dettaglio.
Rimango disponibile anche a tal scopo presso la mia sede lavorativa o tramite video-consulto tramite le vie del mio Istituto.
Saluti
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Utente
Grazie,
ma cosa significa "compressione edematosa del tronco in sè"? Che sintomi può dare?
Il dubbio è questo: "Meglio vivere di meno e senza radioterapia ma con cortisone per controllare l'edema presente cercando di arrivare all'ultimo giorno di vita soffrendo il meno possibile oppure vivere più tempo ma con il rischio di una radioterapia che possa avere conseguenze in termini di disabilità importanti con una qualità della vita fisica e psicologica ridotta al minimo?"
In altre parole, cosa fare per vedere il malato soffrire il meno possibile?
Leggendo da ignorante su internet (ed è per questo che ho scritto a Lei) anche una radioterapia può far paura.
ma cosa significa "compressione edematosa del tronco in sè"? Che sintomi può dare?
Il dubbio è questo: "Meglio vivere di meno e senza radioterapia ma con cortisone per controllare l'edema presente cercando di arrivare all'ultimo giorno di vita soffrendo il meno possibile oppure vivere più tempo ma con il rischio di una radioterapia che possa avere conseguenze in termini di disabilità importanti con una qualità della vita fisica e psicologica ridotta al minimo?"
In altre parole, cosa fare per vedere il malato soffrire il meno possibile?
Leggendo da ignorante su internet (ed è per questo che ho scritto a Lei) anche una radioterapia può far paura.
[#3]
Se non vedo le immagini non posso dirle di più. Senza riscontro di "imaging" della sede infatti possiamo solo fare discorsi poco concreti e " filosofici". La medicina si basa invece sulle evidenze, sui documenti, sugli esami oltre che sulla visita del paziente. Leì è oltretutto, dalle sue parole, arrivato a mio avviso conclusioni affrettate, senza aver sentito l'opinione pertinente dello specialista. Si ricordi che il peggior effetto collaterale è la progressione della malattia. Io la penso così.
Rimango disponibile a darle un parere più concreto. In alternativa senta un bravo radio-oncologo vicino alla sua sede in ogni caso.
Rimango disponibile a darle un parere più concreto. In alternativa senta un bravo radio-oncologo vicino alla sua sede in ogni caso.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 846 visite dal 12/01/2022.
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