Recidiva tumore prostata: radioterapia stereotassica su neovescica o ormonoterapia?

Chiedo un vs.prezioso parere per mio padre, operato nel 2016 per carcinoma uroteliale invasivo pT2a G3, con cistectomia radicale e confezionamento neovescica ort.
ileale, e riscontro di carcinoma prostatico GL 3+3 ad esito prostatectomia.

Nel tempo, per sintesi, questo il quadro:

- niente radioterapia di salvataggio causa neovescica

- controlli costanti PSA passato da 0.08 nel 2017 a 1, 6 a gennaio 2023 poi sceso a 1, 28 ma con oscillazioni sempre in progr.aumento;

- scintigrafia (negativa) poi varie Rm e PET che non rilevano lesioni sospette, solo un'unica presenza di misura costante di 5mm sull'anastomosi ureterale, in dubbio tra recidiva e possibile flogosi.

L'ultima PET con 18f colina effettuata a genn.2023 (psa a 1, 60) evidenzia "area di 7x5mm con discreto enhancement ad ore 11 della anastomosi vescico-ureterale, senza significativo accumulo del tracciante, compatibile con recidiva locale".

- peso stabile, sta bene, fa molta attività fisica, dieta controllata

Ora, con il psa così alto e dato che la PET continua a rilevare solo l'area sull'anastomosi, l'oncologo suggerisce di decidere tra radioterapia stereotassica sulla captazione, con potenziali rischi di lesione ai tessuti della neovescica o intraprendere la terapia ormonale, che mio padre teme tanto per i suoi effetti collaterali, dice devastanti.

Quali i rischi di una radioterapia stereotassica sulla neovescica?
E' da preferire rispetto alla terapia ormonale?

Grazie.
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Dr. Giuseppe Sansotta Radioterapista, Chirurgo generale 3
Buon Pomeriggio
Come si afferma nella storia clinica del paziente, il trattamento Radioterapico è stato escluso in prima battuta proprio per la presenza della neovescica. In questi casi viene evitato, in quanto le Radiazioni andrebbero a danneggiare il tessuto da cui la neovescica è formato.
Il trattamento stereotassico, comporta una dose di radiazioni molto concentrata su piccoli volumi. Pertanto è ovvio che ci si ritrova comunque con la possibilità di effetti collaterali importanti, trattandosi soprattutto dell'area anastomotica. Tali effetti possono essere sintetizzati nella possibilità di insorgenza di una stenosi a tale livello.
Per quanto concerne la ritrosia alla terapia ormonale, ritengo che sia dovuta ad una poca informazione in merito. In genere è un trattamento molto tollerato con pochi o scarsi effetti collaterali e che potrebbe, nel caso specifico dare un buon beneficio, soprattutto in ragione del costante aumento di PSA e dell'età del paziente.

Dr. Giuseppe Sansotta
Radioterapista Oncologo

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