Dolori cronici: come smettere con il cortisone
Buongiorno,
circa 1 anno e mezzo fa mio padre (età 65 anni) ha iniziato ad accusare dolori diffusi alla muscolatura, sopratutto nella zona delle spalle e delle anche. Gli esami del sangue hanno indicato livelli sopra la media di Ves, quindi il dottore ha prescritto l'assunzione di una pastiglia di cortisone al giorno. In brevissimo tempo si è sentito benissimo e ha continuato ad assumerlo per circa 8-9 mesi, fino al successivo controllo, quando ha concordato con il medico di iniziare progressivamente a ridurre la dose, anche a causa degli effetti collaterali (assottigliamento della pelle, ecc) e del fatto che assume anche farmaci per il controllo dell'ipertensione da circa 7 anni.
Ad oggi sono ormai 6 mesi che assume una frazione piccolissima di pastiglia, che prende a giorni alterni, con risultati però purtroppo non molto soddisfacenti dal punto di vista del controllo del dolore, che non è certo ai livelli ante cura, ma risulta comunque fastidioso.
Gli specialisti consultati non hanno indicato una strada chiara nè per quanto riguarda la diagnosi e le cause della malattia (uno di essi ha indicato la fibromialgia), nè circa una "exit strategy" dal cortisone: la prospettiva di continuare a prenderlo a vita lo deprime terribilmente, senza contare l'impatto degli effetti collaterali.
Grazie di cuore al medico che vorrà offrire un parere per noi molto prezioso
circa 1 anno e mezzo fa mio padre (età 65 anni) ha iniziato ad accusare dolori diffusi alla muscolatura, sopratutto nella zona delle spalle e delle anche. Gli esami del sangue hanno indicato livelli sopra la media di Ves, quindi il dottore ha prescritto l'assunzione di una pastiglia di cortisone al giorno. In brevissimo tempo si è sentito benissimo e ha continuato ad assumerlo per circa 8-9 mesi, fino al successivo controllo, quando ha concordato con il medico di iniziare progressivamente a ridurre la dose, anche a causa degli effetti collaterali (assottigliamento della pelle, ecc) e del fatto che assume anche farmaci per il controllo dell'ipertensione da circa 7 anni.
Ad oggi sono ormai 6 mesi che assume una frazione piccolissima di pastiglia, che prende a giorni alterni, con risultati però purtroppo non molto soddisfacenti dal punto di vista del controllo del dolore, che non è certo ai livelli ante cura, ma risulta comunque fastidioso.
Gli specialisti consultati non hanno indicato una strada chiara nè per quanto riguarda la diagnosi e le cause della malattia (uno di essi ha indicato la fibromialgia), nè circa una "exit strategy" dal cortisone: la prospettiva di continuare a prenderlo a vita lo deprime terribilmente, senza contare l'impatto degli effetti collaterali.
Grazie di cuore al medico che vorrà offrire un parere per noi molto prezioso
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Per quanto è possibile desumere dalla storia clinica esposta, suo padre sembrerebbe affetto da una malattia che prende il nome di polimialgia reumatica. Tale malattia caratterizzata da dolori con caratteristiche infiammatorie in corrispondenza dei cingoli scapolari e pelvici e dall'alterazione degli indici di flogosi viene trattata con dosi scalari di cortisone. La polimialgia reumatica è una patologia guaribile ma che tende a perdurare per mesi se non per anni. È perciò molto importante seguire le indicazioni del vostro reumatologo di fiducia. Cordialità.
Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta e vorrei approfittare della sua cortesia per porle ancora un paio di domande:
- Circa 6 mesi dopo la comparsa dei dolori hanno operato mio padre perchè gli hanno trovato la cistifellea piena di calcoli e infiammata, può essere che sia stata quella la causa della malattia reumatica?
- Un moderato esercizio fisico può essere d'aiuto?
Grazie e cordiali saluti
- Circa 6 mesi dopo la comparsa dei dolori hanno operato mio padre perchè gli hanno trovato la cistifellea piena di calcoli e infiammata, può essere che sia stata quella la causa della malattia reumatica?
- Un moderato esercizio fisico può essere d'aiuto?
Grazie e cordiali saluti
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Un focus infettivo occulto può aver giustificato il quadro clinico, che in questo caso dovrebbe progressivamente scomparire. In merito all'esercizio fisico non vedo controindicazioni ad una attività moderata. Cordiali saluti a lei.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 06/05/2014.
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