Carcinoma lobulare infiltrante G2

Buongiorno Dottori, Vi scrivo per chiederVi un consulto riguardante mia madre, età 58 anni, altezza 157, peso 70kg.


A novembre 2023 mammografia di routine, nulla da segnalare.

A fine gennaio 2024, con ecografia seno di routine (vista la presenza di cisti e fibroadenomi da molti anni), vengono segnalate 3 lesioni dubbie, diametro 7mm, da approfondire con RNM contrasto.
Quadrante superiore esterno, SX.


Effettuata la RMN a Milano (istituto nazionale tumori) vengono confermate le lesioni rispettivamente di 12mm e 8mm (quindi non più 3 lesioni totali, bensì solo 2) a margini sfumati.


In attesa di appuntamento medico specialista senologo, il medico di base dice che secondo lui non è nulla di preoccupante.

Marzo 2024, anche il senologo, con referti RNM in mano, conferma che non c'è nulla di cui preoccuparsi... ma giusto per togliere ogni dubbio, consiglia comunque agobiopsia senza troppa urgenza.

Dopo due settimane, eseguita biopsia, con ritiro referto previsto 16 giorni dopo... ma al decimo giorno, mia madre riceve la convocazione dal senologo direttamente in reparto chirurgia: diagnosi di CARCINOMA LOBULARE INFILTRANTE (E-caderina -)

Cellule immunoreattive per recettori estrogeni (Clone SP1): 95%

Cellule imm.
per recettori Progesterone (clone 1E2): 2%

HER: cellule con debole immunoreattività di membrana per c-erB-2 (DAKO) assenti.
Score FDA = 0.
Conclusione NEGATIVO

Ki67 (Clone MIB-1) +22%


È stata rassicurata sul fatto che entro 30 giorni verrà sottoposta a intervento chirurgico e che il tumore è di aggressività medio/bassa (anche se con Ki67 22% non mi pare affatto un valore basso).

L'intervento proposto riguarda la resezione del solo quadrante interessato e del primo linfonodo sentinella.
In caso di linfonodo positivo, si preleverà il secondo, poi il terzo ecc ecc... dopodiché si valuterà un eventuale trattamento chemio in pastiglie.


Vista però la superficialità iniziale dei medici, c'è tutt'altro che tranquillità tra noi.

Oltre al fatto che sono trascorsi già 3 mesi e mezzo dall'ecografia iniziale e che con tutta probabilità da oggi dovrà passare ancora un altro mese... tempistica in cui il male ha avuto e sta continuando ad avere la totale libertà di crescere e fare un po' come gli pare, indisturbato.


Ci consigliate di agire diversamente, in modo più tempestivo e massivo, sentendo magari altri senologi e/o oncologi, oppure quello proposto è l'approccio/strategia più corretta??
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
In effetti i tempi del trattamento sono effettivamente lenti, ma per fortuna siamo di fronte ad una patologia a BASSO ( e non medio) grado di aggressività.

Se desidera un approfondimento Le
risponderò e l'aggiornerò anche qui.

Ma dovrebbe ripostare con il copia incolla su questo link
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-45192html

in fondo alla pagina dove si apre una finestra se ha eseguito l'account . La pagina si aggiorna continuamente con l'arrivo di altri commenti.


Per potervi seguire nel vostro percorso dovrebbe FIRMARSI SEMPRE ( va bene anche un nome di fantasia) e aggiungere i dati principali (età, eventuale familiarità, referto degli esami strumentali ed esame istologico).
In quel link è possibile per comprendere meglio allegare immagini, che qui non è possibile pubblicare.

L'aspettiamo

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, per avermi confermato che è una forma a bassa aggressività.
In ogni caso, avrà scintigrafia ossea + RX polmoni + eco addome per metà maggio e dopo tali referti, ci sarà intervento chirurgico. Praticamente un altro mese di attesa, durante il quale la malattia è libera di progredire indisturbata (come sta già facendo da gennaio, tra l'altro).

Non mi scandalizzo ormai per le tempistiche della sanità pubblica, dato che già sappiamo la situazione...ma è assurdo che perfino privatamente, non sia stato possibile accelerare le tempistiche. Sono già passati 4 mesi pieni e ne passerà almeno un altro.

Il timore più grande è che possano nel frattempo formarsi delle metastasi. Qual'è la probabilità ad oggi e soprattutto quali sono le tempistiche medie, affinché anche una forma "poco aggressiva" possa diffondersi a distanza?

So che per i medici si tratta di una paziente qualsiasi , tra altre centinaia di migliaia nella medesima situazione.... Ma non c'è alcun modo di tenere a bada la proliferazione (seppur lenta, da quanto ho capito), in attesa dell'intervento chirurgico?
Come mai non le hanno proposto nulla di tutto ciò, sino ad oggi?
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