Fibrosi tessuti molli?

Egregi Dottori, vorrei chiedervi un parere riguardo un problema insorto a mia madre dopo radioterapia.
Racconto brevemente la situazione di mia madre senza aggiungere le informazioni specifiche della malattia e del suo iter, che posso comunque comunicarvi se necessario. Ha 59 anni,circa 75 kg di peso, seno abbondante, casalinga, madre e fratello sono deceduti recentemente a causa di un tumore. A seguito dello screening mammografico gli è stato diagnosticato un tumore in situ duttale al seno destro all'inizio del 2008. Nessun interessamento dei linfonodi, intervento chirurgico a maggio con quadrantectomia fino al limite del capezzolo. In seguito gli è stato comunicato che avrebbe dovuto effettuare la radioterapia e l'ormonoterapia (tamoxifene), quest'ultimo dopo aver letto sul foglietto informativo gli effetti collaterali non l'ha ancora assunto. Dopo aver effettuato tutti i cicli di radioterapia previsti (fine agosto)e fino a novembre non non ha avuto problemi rilevanti, tranne l'arrossamento della parte trattata, che ha alleviato con l'utilizzo di creme idratanti (Vea e prodotti similari). A novembre sono insorti i primi dolori al seno destro, dolori abbastanza interni + zona del capezzolo che gli hanno impedito di dormire per parecchie notti. Abbiamo interpellato il medico di famiglia che ha diagnosticato una mastite, ed ha prescritto un antibiotico. Dopo l'antibiotico nessun miglioramento significativo. Quindi ho chiesto un consulto al chirurgo che l'ha operata, con il quale ho un rapporto di lavoro; l'ha visitata, ha escluso la mastite e gli ha detto di proseguire con impacchi di crema idratante ed un antinfiammatorio (Aulin). Dopo alcune settimane, visti gli scarsi risultati e la nostra scarsa convinzione sull'opinione del chirurgo, abbiamo interpellato la radioterapista, che si è quasi risentita del fatto che non l'avessimo chiamata prima ed ha consigliato anche lei di applicare abbondante crema idratante e antinfiammatorio, di considerare il disturbo al seno come un effetto collaterale della radioterapia e che ne avrà ciclicamente per qualche anno! Nessun approfondimento diagnostico. Ora, io non sono un medico ma continuo a non essere convinto della diagnosi dei diversi specialisti. Nel forum ho sentito parlare di possibile fibrosi dei tessuti molli successiva alla radioterapia e che questa fibrosi potrebbe diventare anche molto pericolosa oltre che fastidiosa e dolorosa, quindi vi chiedo come posso escludere o accertare questa possibilità, con quale specialista e con quali esami mirati e soprattutto la vostra opinione in merito. Un ringraziamento e buon anno.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Gentile utente,
difficile esprimere un parere senza una visita.

Ma da quanto descrive mi sembra plausibile la versione del radioterapista e pertanto segua i suoi consigli.

Cordiali saluti e auguri

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
Grazie Dottore, abbiamo seguito i consigli della radioterapista (e del chirurgo) ed oltre alle creme ha assunto l'antinfiammatorio per 12 giorni, poi l'ha dovuto sospendere a causa di un senso di spossatezza forse dovuto al farmaco, ma effettivamente da ieri 30/12 qualche miglioramento c'è stato!
Se il miglioramento continuerà non la disturberò più, diversamente chiederò ancora il suo prezioso aiuto ed una visita di controllo.
Approfitto della Sua disponibilità per chiederle a Suo giudizio quanto la mancata assunzione del Tamoxifene,(a causa dei possibili effetti collaterali letti nel bugiardino, e di pregiudizi di mia madre sui farmaci in generale) può aumentare l'insorgenza di recidive o comunque se lei reputa un grave errore la non assunzione del farmaco in una persona sovrappeso, moderata fumatrice, poca attività motoria, dieta irregolare, tendente alla depressione. Eventualmente ci sono altre sostanze o diete che potrebbero sostituire almeno in parte le proprietà del Tamoxifene? Scusi se rivolgo queste domande a Lei e non all'oncologa che segue mia madre, ma è davvero difficile stabilire un rapporto comunicativo sufficiente con lei. Ho la sensazione che ogni professionista dell'equipe oncologica della nostra città operi nel proprio "compartimento stagno" e che non comprenda come una persona possa non sapere nulla di cancro prima di esserne colpita. Nessuno ha "perso" 10 minuti per spiegare l'iter della malattia,le possibili evoluzioni, alimentazione adatta, stile di vita da adottare, ecc. Ha avuto l'impressione di essere entrata come in una "catena di montaggio" dove ogni reparto è a sorpresa e il reparto prima non sa quello che fà il successivo. Scusi lo sfogo, spero che dove opera Lei ci sia più attenzione per l'aspetto comunicativo e umano. La ringrazio per la celere risposta e Le rinnovo gli auguri di buon anno!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Per rispondere alla sua domanda sul tamoxifene dovrebbe trascrivere esame istologico e caratteristiche biologiche della malattia di base.

Riguardo alla visita di controllo dovrebbe programmarla con il radioterapista che ha eseguito la terapia.
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Utente
Utente
Ecco le informazioni (spero con non troppi errori nei nei termini):
REPERTO MACROSCOPICO:
quadrante mammario comprendente il rivestimento cutaneo a losanga di cm 3 x 0,5 pervenuto con punto di repere costituito da filo di sutura annodato indicante il margine aureolare e sottostante tessuto fibroadiposo di cm 8 in spessore. Al taglio si documenta una diffusa involuzione adiposa del parenchima mammario comprendente una limitata area di consistenza aumentata avente un diametro di 5 mm.
(1-6) prelievi seriati dell'area comprendente il limite chirurgico aureolare 6 P.
(7) piano profondo 1P.
(8) un estremo 1P. (9) altro estremo 1P (10) cute sovrastante 1P. (12) estremi 2P.
DIAGNOSI:
Carcinoma duttale in situ del quadrante equatoriale est della mammella DX di grado intermedio con aspetti cribriformi e solidi associati a microcalcificazioni intraluminali. Si documentano multipli microfocolai neoplastici aventi una estensione totale approssimativa di cm. 1 nel contesto di involuzione adiposa parenchimale. In + punti il limite chirurgico aureolare cade a mm 2,3 dalla neoplasia, ampiamente liberi i rimanenti limiti e gli estremi. Cute sovrastante indenne.
PARAMETRI BIOLOGICI:
recettori estrogeni ER-1D5:85%
recettori progestinici PgR-636:80%.

Grazie ancora!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Provi ad aprire un nuovo consulto facendo la sintesi di questo in area ONCOLOGIA per avere pareri multipli (chirurgo oncologo, oncologo medico, radioterapista) e
per aprire eventualmente una discussione multidisciplinare.
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Utente
Utente
Grazie Dottore seguirò il suo consiglio.
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Utente
Utente
Egr Dott. Catania, ho rivolto anche nell'area oncologica la domanda sul tamoxifene, mentre nell'area radioterapia, ho chiesto un consulto per il dolore al seno che dopo un paio di giorni di pausa si è ripresentato, accompagnato da un senso di "fermento" anche nell'altro seno. Nella parte del seno dx sottoposta ad intervento chirurgico è presente sotto cute un'area di circa 6, 7 cm di densità simile al cartone. Nonostante il parere della radioterapista, che sostanzialmente ha detto che non si può fare nulla, permangono le mie perplessità: 1)è davvero una parte di seno "cotta" ma solo sotto la cute? Oppure si tratta di altro? A livello superficiale la pelle non è dura. 2)forse esiste un olio (tipo l'iperico)che può aiutarla, un'altra sostanza, un antinfiammatorio con un principio diverso dal nimesulide. Vorrei essere sicuro di non aver tralasciato alcuna possibile indagine e cura.
Purtroppo il medico di base aveva detto di essere sicuro che fosse una mastite, e la radioterapista un effetto collaterale della radioterapia. Come ha detto Lei credo più alla versione della radioterapista, ma nessuno aveva ipotizzato potesse insorgere questo effetto collaterale, inoltre non ho trovato nulla di simile nei forum delle persone sottoposte a radio e le persone che conosciamo sottoposte a radioterapia riferiscono di problemi a livello cutaneo non sottocutaneo.

Grazie ancora per la Sua disponibilità!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Mi aggiorni sul parere del radioterapista e dopo ne riparliamo.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,

le invio la risposta del radioterapista riguardo il dolore al seno:

Carissima Signora,
verosimilmente trattasi di mastite acuta, da raggi o latente post-operatoria e acuita dalla radioterapia.
La fibrosi è un processo tardivo di indurimento e retrazione del tessuto mammario irradiato, ma di solito può essere associato ad un senso di peso o di indolenzimento blando, più evidente al tatto.
I sintomi che invece riferisce sono sostanzialmente afferibili ad un processo acuto: antinfiammatori di tipo cortisonico e antibiotici possono essere indicati. Ma se ci fosse un versamento liquido o altro, si vede con l'ecografia mammaria e con un esame obiettivo che via internet naturalmente non è fattibile.
E' necessario pertanto visitare la paziente e il senologo è la figura specialistica più adeguata per esami strumentali quali ecografie o indagini più sepcifiche non oncologiche.

Dr.Filippo Alongi

Le cosa ne dice?
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Non solo condivido, ma già Filippo Alongi, che conosco bene è..."un marchio di qualita'
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Utente
Utente
Bene, anche io nutro fiducia in chi affronta le problematiche cautamente ma accuratamente.
Ora io mi muoverei in questo senso, mi dica se anche lei condivide:
il senologo della nostra struttura ospedaliera è lo stesso chirurgo che ha operato mia madre, che ha diagnosticato il problema come un effetto collaterale della radioterapia, solo con una visita di meno di 5 minuti, senza nessun esame, ed in più ha assolutamante escluso qualsiasi forma di mastite (tanto meno una complicanza post-operatoria). Ha prescritto abbondante crema ed ha consigliato una visita dalla radioterapista, la quale ha sostanzialmente confermato la diagnosi (sempre senza effettuare alcun esame diagnostico)e sempre in meno di 5 minuti. Questo modo di approciarsi ad un problema, evidentemente poco chiaro, desta in me qualche preoccupazione, spero infondata. Comunque, visto che mia madre ha iniziato un percorso nel nostro ospedale cittadino e visto che ha programmato nella prossima settimana,una ulteriore visita con la radioterapista, direi di sentire ancora una volta il parere di quest'ultima. Se la radioterapista non sarà disposta ad accettare che l'antifiammatorio e la crema non hanno avuto l'effetto desiderato e che forse il problema è di diversa natura, allora gradirei fissare un appuntamento quanto prima con lei, anche perchè, mi spiace dirlo, ma non nutro una fiducia cieca nè nei confronti del nostro senologo, nè nei confronti della nostra radioterapista.
Scusi se mi spingo fino a giudizi spiacevoli sulle persone, ma è quello che penso, in più credo che sia necessario fare chiarezza al più presto ed escludere, con competenza, esami e visite mirate, ogni eventuale diversa diagnosi. Sono preoccupato e non vorrei che "un topolino (quello che dicevano fosse all'inizio) diventasse un elefante".
La ringrazio tantissimo per la sua disponibilità.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Io non mi allarmerei ingiustificatamente perchè gli effetti della radioterapia si smaltiscono in tempi medio-lunghi.
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Utente
Utente
Si, ma la mia preoccupazione è che non sia stata fatta una corretta diagnosi (con il medico di base siamo partiti da una mastite, poi non lo era, ora potrebbe esserlo ma può esserci versamento o qualcosa d'altro) in più non vorrei che allungando ulteriormente i tempi, degenerasse.
Grazie Dottore, la disturberò ancora dopo la visita con la radioterapista.
[#14]
Utente
Utente

Egr dott. Catania,

le riporto l'esito della visita con la radioterapista, che ho inviato anche al dott. Alongi per conoscere il suo punto di vista:

"La radioterapista ha notato un leggero miglioramento della zona irradiata, ma ha notato anche che è ancora presente (sono passati quasi 5 mesi dal termine della radioterapia) una zona infiammata, che probabilmente è il problema.
Dalla visita sarebbe emerso che se i danni ai tessuti sono un effetto collaterale abbastanza comune, il perdurare dell'infiammazione nonostante l'antibiotico iniziale e l'antinfiammatorio poi, è meno comune; non ha ritenuto comunque di dover fare ulteriori indagini... Così la dottoressa ha prescritto a mia madre un farmaco antinfiammatorio: il Danzen. Dopo 3/4 giorni di assunzione, mia madre riferisce che il dolore e il fastidio sono calati della metà.
Sono sollevato dal fatto che risponda positivamente all'antinfiammatorio, ma le farei fare comunque, come da suo consiglio, una visita senologica. Lei pensa sia ancora opportuno approfondire oppure il quadro che le ho dato le sembra diverso rispetto al precedente? La ringrazio."
Anche a lei Dott. Catania, rivolgo la stessa domanda e la ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.6k 1.2k
Ovviamente un monitoraggio della sintomatologia è indispensabile.
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Utente
Utente
Questa sera ho scoperto che da ieri ha ancora gli stessi dolori di prima. Anche questo antinfiammatorio ha avuto effetto solo per brevissimo tempo, l'infiammazione e il capezzolo violaceo sono ancora presenti...
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