Neuropatia toracica
Buongiorno,
sono una donna di 37 anni, da gennaio 2014 sono afflitta da una neuropatia toracica ndd dx, compresa tra la t5- t7. Purtroppo non mi è stata diagnosticata subito (gastroscopia, RM, Tac negative) pertanto si è cronicizzata, ad aprile mi hanno sottoposto alla terapia del dolore con iniezioni di analgesico al nervo periferico, 200 mg 2 v al dì di Palexia , 3 cerotti Versatis (contro l'allodinia) ed al bisogno paracetamolo 1000, finiti 2 cicli da 4 blocchi mi hanno proposto un ciclo di epidurali, che però, visti gli effetti collaterali ed i rischi annessi (ho una piastrinopenia congenita), ho rifiutato. Mi è stata altresì proposta un' analgesia toracica epidurale, ma il neurochirurgo che mi ha diagnosticato la neuropatia me l'ha caldamente sconsigliata, in quanto tecnica antiquata ed invasiva. A luglio ho iniziato ad avere una febbricola persistente pertanto mi hanno ricoverato una settimana per escludere altre patologie (Pet, immunoglobuline, colonscopia, emocolture negative) Ho interpellato un noto neurologo della mia città e mi ha proposto la tecnica PNS, mi ha accennato a grandi linee di cosa si tratta assicurandomi che oltre a non essere invasiva non presenta effetti collaterali. Ad oggi (dopo 6 mesi) il dolore è vivo e persistente (soffro molto i cambi di clima ed il contatto con gli abiti), attualmente sto assumendo 100mg di Lyrica e al bisogno 20 gocce di Contramal (pressoché inefficace, attenua il dolore per circa un'ora dall'assunzione); con picchi di dolore devastanti. Ciò premesso, chiedo una cortese consulenza per avere delucidazioni sulla tecnica Pns (procedura, effetti collaterali, benefici, tempi guarigione), chiedo altresì suggerimenti in merito ad altre tecniche per il trattamento della mia patologia. Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
sono una donna di 37 anni, da gennaio 2014 sono afflitta da una neuropatia toracica ndd dx, compresa tra la t5- t7. Purtroppo non mi è stata diagnosticata subito (gastroscopia, RM, Tac negative) pertanto si è cronicizzata, ad aprile mi hanno sottoposto alla terapia del dolore con iniezioni di analgesico al nervo periferico, 200 mg 2 v al dì di Palexia , 3 cerotti Versatis (contro l'allodinia) ed al bisogno paracetamolo 1000, finiti 2 cicli da 4 blocchi mi hanno proposto un ciclo di epidurali, che però, visti gli effetti collaterali ed i rischi annessi (ho una piastrinopenia congenita), ho rifiutato. Mi è stata altresì proposta un' analgesia toracica epidurale, ma il neurochirurgo che mi ha diagnosticato la neuropatia me l'ha caldamente sconsigliata, in quanto tecnica antiquata ed invasiva. A luglio ho iniziato ad avere una febbricola persistente pertanto mi hanno ricoverato una settimana per escludere altre patologie (Pet, immunoglobuline, colonscopia, emocolture negative) Ho interpellato un noto neurologo della mia città e mi ha proposto la tecnica PNS, mi ha accennato a grandi linee di cosa si tratta assicurandomi che oltre a non essere invasiva non presenta effetti collaterali. Ad oggi (dopo 6 mesi) il dolore è vivo e persistente (soffro molto i cambi di clima ed il contatto con gli abiti), attualmente sto assumendo 100mg di Lyrica e al bisogno 20 gocce di Contramal (pressoché inefficace, attenua il dolore per circa un'ora dall'assunzione); con picchi di dolore devastanti. Ciò premesso, chiedo una cortese consulenza per avere delucidazioni sulla tecnica Pns (procedura, effetti collaterali, benefici, tempi guarigione), chiedo altresì suggerimenti in merito ad altre tecniche per il trattamento della mia patologia. Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
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Il dolore neuropatico risponde a:
-farmaci "dedicati" come gli anti-epilettici (es: Pregagalin, Gabapentin, Carbamazepina, Oxacarbazepina, ecc) ed ad alcuni anti-depressivi (in particolare Duloxetina) a dosaggi adeguati pertanto fino alla raggiunta efficacia o alla comparsa di effetti indesiderati difficili da tollerare;
-i farmaci oppiacei non sono efficaci;
-utili brevi cicli di corticosteroidi;
-indicati blocchi antagici locoregionali con anestetico locale,
-indicati approcci bio tech come la sclambler therapy
link: https://www.medicitalia.it/minforma/terapia-del-dolore/2002-approccio-bio-tech-al-dolore-la-scrambler-therapy.html
Se crede rimanga in contatto,
Cordialmente.
-farmaci "dedicati" come gli anti-epilettici (es: Pregagalin, Gabapentin, Carbamazepina, Oxacarbazepina, ecc) ed ad alcuni anti-depressivi (in particolare Duloxetina) a dosaggi adeguati pertanto fino alla raggiunta efficacia o alla comparsa di effetti indesiderati difficili da tollerare;
-i farmaci oppiacei non sono efficaci;
-utili brevi cicli di corticosteroidi;
-indicati blocchi antagici locoregionali con anestetico locale,
-indicati approcci bio tech come la sclambler therapy
link: https://www.medicitalia.it/minforma/terapia-del-dolore/2002-approccio-bio-tech-al-dolore-la-scrambler-therapy.html
Se crede rimanga in contatto,
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dr. Poli,
innanzitutto desidero ringraziarLa per la disponibilità e per la sollecita risposta. Tra i rimedi da Lei elencati ho testato quasi tutto (con scarsi risultati) ad eccezione dei corticosteroidi e della sclambler therapy. Quest'ultimo trattamento non mi è mai stato proposto, in effetti leggendo l'articolo "Approccio bio-tech al dolore", ho verificato che nella mia città (Novara) non vi sono strutture sanitarie che praticano questa tecnica. Questo è uno dei motivi per i quali ho deciso di rivolgermi al sito, sospettavo che altrove si utilizzassero terapie per il dolore più all'avanguardia e meno invasive di quelle sottopostemi. Approfitto nuovamente della Sua cortesia, Lei ha mai sentito parlare della tecnica Pns, il neurologo al quale mi sono rivolta mi ha parlato di una cannula impiantata sottopelle parallelamente al nervo dolente, che dovrebbe ridurre la trasmissione dello stimolo doloroso. Tuttavia cercando su internet Pns, si parla dell’impianto permanente di uno stimolatore neurale periferico, tutt'altra cosa rispetto a quanto propostomi. Non ho motivo di dubitare della buona fede del neurologo, ma visto che per ignoranza ho rischiato di sottopormi all'analgesia epidurale toracica, non posso permettermi imprudenze e preferisco consultarmi con esperti in materia. Attendo un Suo gentile riscontro, con gratitudine e riconoscenza.
innanzitutto desidero ringraziarLa per la disponibilità e per la sollecita risposta. Tra i rimedi da Lei elencati ho testato quasi tutto (con scarsi risultati) ad eccezione dei corticosteroidi e della sclambler therapy. Quest'ultimo trattamento non mi è mai stato proposto, in effetti leggendo l'articolo "Approccio bio-tech al dolore", ho verificato che nella mia città (Novara) non vi sono strutture sanitarie che praticano questa tecnica. Questo è uno dei motivi per i quali ho deciso di rivolgermi al sito, sospettavo che altrove si utilizzassero terapie per il dolore più all'avanguardia e meno invasive di quelle sottopostemi. Approfitto nuovamente della Sua cortesia, Lei ha mai sentito parlare della tecnica Pns, il neurologo al quale mi sono rivolta mi ha parlato di una cannula impiantata sottopelle parallelamente al nervo dolente, che dovrebbe ridurre la trasmissione dello stimolo doloroso. Tuttavia cercando su internet Pns, si parla dell’impianto permanente di uno stimolatore neurale periferico, tutt'altra cosa rispetto a quanto propostomi. Non ho motivo di dubitare della buona fede del neurologo, ma visto che per ignoranza ho rischiato di sottopormi all'analgesia epidurale toracica, non posso permettermi imprudenze e preferisco consultarmi con esperti in materia. Attendo un Suo gentile riscontro, con gratitudine e riconoscenza.
[#3]
La stimolazione nervosa periferica, solitamente usata nel trattamento del dolore cervico-cranio-facciale, è comunque procedura invasiva seppur moderatamente invasiva.
Circa il "permanente o transitorio": il neurostimolatore può comunque essere rimosso con altra procedura moderatamente invasiva.
Il principio su cui si basa è quello del "gate control" che troverà citato anche nell'articolo inviatole.
Qualora non esista un centro che si occupi di terapia del dolore neuropatico nella sua città non penso le satà difficile reperirne uno in altre città (sia in ambito pubblico che in un contesto privato).
Cordialmente.
Circa il "permanente o transitorio": il neurostimolatore può comunque essere rimosso con altra procedura moderatamente invasiva.
Il principio su cui si basa è quello del "gate control" che troverà citato anche nell'articolo inviatole.
Qualora non esista un centro che si occupi di terapia del dolore neuropatico nella sua città non penso le satà difficile reperirne uno in altre città (sia in ambito pubblico che in un contesto privato).
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.6k visite dal 08/08/2014.
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