Come posso risolvere definitivamente una cistite recidivante da escherichia coli?

Salve, avrei bisogno di un parere urologico riguardo la cistite.
Sono una donna di 28 anni in preda a cistiti recidivanti da agosto ad oggi.
Racconto in breve: a fine agosto si presenta la cistite dopo anni in cui non succedeva.
Prendo Fosfomicina sperando di risolvere.
La situazione si placa blandamente ma si ripresenta un episodio a fine ottobre.
Questa volta faccio urinocoltura: Escherichia Coli.
Dall’antibiogramma il mio medico di base sceglie Ciproxin (MIC <=0.25 S) 1 cp al giorno per 6 giorni.
Da subito ho la sensazione che non stia risolvendo ma continuo.
In effetti la situazione si attutisce per un po’ e mi convinco che qualche fastidio possa rimanere più a lungo.
Nel frattempo non ricordo più cosa sia una minzione normale, senza senso di pienezza persistente o bruciore, tuttavia la vescica non faceva male.
Fine gennaio: altra cistite forte, torna il dolore alla vescica.
Assumo Mannosio pregando funzioni, in modo da evitare ulteriore ciclo antibiotico.
Situazione oggi 6 febbraio: vado incontro al quarto giorno di Ciproxin ma stavolta 2 cp al giorno, sempre su parere medico di base.
Intanto continuo a sentire di non aver risolto e sono totalmente esausta e scoraggiata.
I primi 2 giorni il miglioramento è stato evidente, da ieri invece ho sentito fastidio in più con bruciori e pizzichi alla vescica di nuovo.
Cosa posso fare?
Devo proseguire o interrompere la terapia e fare altra urinocoltura?
Magari ulteriori esami?
Aggiungo che soffro di disbiosi e colite da anni nonché stipsi, a quanto pare le problematiche possono essere collegate.
Eppure ripeto, non avevo cistite da anni pur convivendo con la colite.
Ho la sensazione che queste riacutizzazioni abbiano a che fare con dei rapporti intimi avuti, ma non posso esserne certa e comunque sia le recidive indicano un problema che in fondo è sempre rimasto seppur tenuto a bada.
Attendo con ansia qualche parere, grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Disbiosi e colite sono assolutamente ed assai strettamente collegate all'insorgenza di infezioni delle basse vie urinarie, principalmente sorrette da E. Coli. Purtroppo se non si concentrano le attenzioni sul versante intestinale, tutte le cure urologiche rischiano di essere molto vane. Questo comporta la collaborazione di un gastro-enterologo e - ancor di più - di un buon dietologo-nutrizionista, poiché spesso la chiave di tutto sta nell'alimentazione. In queste situazioni di flora microbica alterata è molto comune che l'episodio infettivo acuto sia innescato dal rapporto sessuale penetrativo. Per quanto riguarda questa fase, le sconsiglieremmo di assumere altri antibiotici, a meno che vi sia febbre. Una condizione di infiammazione residua può essere trattata con brevi cicli di anti-infiammatori.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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