Cura per adenocarcinoma prostatico

Buongiorno, scrivo per avere un consiglio sulla malattia di mio padre.
Circa due anni fa, dopo una biopsia alla prostata, gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico di alto grado con Gleason di grado 9 (5+4).
Ha eseguito subito una scintigrafia che ha rilevato metastasi secondarie diffuse alle ossa. Ha iniziato subito una terapia con casodex (una c.pr al giorno) e una puntura di Eligard ogni tre mesi.
Ha seguito questa cura per una anno: i valori del psa si sono abbassati a 0,01 e la scintigrafia ha messo in evidenza un netto miglioramento delle metastasi (in alcuni punti sono scomparse).Con questi valori l'urologo ha ritenuto di optare per la cura alternata e così da gennaio 2009 ha sospeso i farmaci, monitorando tutti i mesi il psa. Il valore del psa è sempre stato bassisimo, però negli ultimi tre mesi ha ripreso a rialzarsi (0,8-0,11-4,60) e quindi il medico ha ritenuto di dover ricominciare la cura.
Aggiungo che mio padre ha 79 anni ben portati e che a parte questa patologia gode di ottima salute. Il mio quesito è se questo è l'approccio giusto per la sua malattia e se eventualmente si può fare altro per contrastarla. Vorrei inoltre sapere se si può alleviare la perenne stanchezza di cui si lamenta dovuta all'azzeramento ormonale.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente, l'approccio seguito dal collega è più che giusto, e la terapia che sta eseguendo è una buona terapia di prima linea, putroppo sugli effetti collaterali non si può fare molto

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
La ringrazio molto per il parere. Volevo chiederle ancora una cosa, sempre se può rispondermi: se non era il caso di associare radioterapia o altro e che speranze ha. Sta reagendo molto bene ma io ho molta paura che peggiori.
Grazie e cordiali saluti.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
La radioterapia è utile in caso di rischio frattura(su ossa con lesioni osteolitiche in zone a carico o fortemente rimaneggiate dalla maalattia) e/o in caso di dolore importante sul segmento scheletrico interessato.
Le aspettative di vita non necessariamente devono essere brevi, visto il PSA (che è azzerato quando la terapia è in atto). L'approccio intermittente potrebbe essere quello giusto per l'ormonoterapia, in questa fase. Quando dovesse fallire ci sono sempre terapie farmacologiche di II linea come una adeguata manipolazione ormonale o di tipo antiblastico(estramustina, taxani, ecc).

cordiali saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Grazie mille per il consulto.
Cordiali saluti
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