1-2) dei frustoli agobioptici di tessuto prostatico sede di adenocarcinoma somma 6

dopo visita urologica,mi è stata fatta una biopsia prostatica ecoguidata con il seguente risultato : descrizione macroscopica 1)(7 frammenti il maggiore di cm 1,5) 2)6 frammenti il maggiore di cm 1,7) diagnosi istopatologica.1-2) dei frustoli agobioptici di tessuto prostatico sede di adenocarcinoma somma 6 (3+3) del sistema gleason .la neoplasia si estende a meno del 10%dei frustoli di entrambi i lobi .eseguita scintigrafia globale scheletrica(total body) e visita specialistica medico nucleare non risulta nulla.e possibile curarla con medicinali o debbo fare l,intervento chirurgico non cè unaltra alternativa ?ho 64 anni mi potete consigliare su cosa è meglio fare.l,urologo mi a consigliato l,intervento chirurgico se è cosi a cosa vado incontro quali problemi mi possono portare in seguito anticipatamente vi ringrazio
[#1]
Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60 25
Gentile Signore
alla sua età e con il quadro istologico da Lei riportato con un tumore della prostata localizzato, condivido l'indicazione del suo urologo nel consigliarle l'esecuzione di un intervento di prostatectomia radicale. Le complicanze riguardano soprattutto il possibile rischio di incontinenza urinaria e di perdita dell'erezione spontanea soprattutto nei primi periodi post operatori. Esistono alternative come la radioterapia e la brachiterapia che non sono comunque prive di complicanze.
Cordiali saluti

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

l'unico modo per "eliminare" un adenocarcinoma prostatico è la prostatectomia radicale, intervento delicato ma facilmente effettuabile in pochi giorni e con complicanze teoriche abbastanza contenute
Segua i consigli di chi le ha proposto ed effettuato le biopsie
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
dopo
Utente
Utente
grazie del consiglio che eseguiro quanto prima un,ultima domanda posso aaspere o debbo farlo prima possibile grazie infinitamente
[#4]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Sebbene la chirurgia sia considerata per molti lo standard fino all'età di 60-65 anni, la radioterapia a fasci esterni conformazionale o recentemente ad intensità modulata (o la brachiterapia: l'unica radioterapia minimamente invasiva) consente di colpire con radiazioni la prostata a dosi tumoricide molto alte, con effetti collaterali contenuti rispetto alla chirurgia radicale retropubica( in termini di incontinenza e impotenza) e sopratutto senza rischi operatori e anestesiologici.
Nello stadio di rischio basso, (con iPSA< 10 e gleason score fino a 3+3) si attende con la radioterapia una sopravvvenza libera di malattia a 5 anni, sovrapponibile all' intervento chirurgico(fino al 95% dei casi).
Anche nel rischio intermedio la chirurgia e la radioterapia si equivalgono. Infine nel rischio alto può essere consigliata spesso preferenzialmente in prima linea la radioterapia in associazione ad ormonoterapia, piuttosto che la chirurgia radicale.

Quindi nonostante la chirurgia radicale possa essere la scelta ottimale nel suo stadio e per la sua età, si informi bene anche delle altrettanto efficaci e tollerate terapie, disponibili come alternativa al bisturi (non sperimentali ma testate con successo su migliaia di pazienti in tutto il mondo).


cordiali saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#5]
dopo
Utente
Utente
egregio dott F Alongi ho letto la sua EMail e creda sono rimasto molto contento io abito a roma mi potrebbe suggerire a chi mi posso rivolgere e se la radio terapia puo fare qualcosa quante volte la dovrei ripetere e a quanta distanza l,una dall,altra e che garanzie può dare distinti saluti Ps posso ancora aspettare e se si quanto tempo grazie
[#6]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17

Per i dettagli specifici del trattamento deve parlarne con il collega radioterapista oncologo con cui parlerà durante la prima visita, se decide di intraprendere tale opzione terapeutica. A lui porterà gli esami specifici ed in base a questi e alla visita clinica verrà stabilito lo stadio di malattia e quindi la dose o la tecnica di radioterapia più idonea. È valutabile inoltre una eventuale terapia ormonale di preparazione al trattamento(neoadiuvante)da fare per qualche mese prima dell'inizio.
Relativamente al centro dove effettuare il trattamento lei è fortunato: a Roma ci sono molti reparti di radioterapia, praticamente in tutti gli ospedali più importanti(Regina Elena, Gemelli,San Camillo,Isola Tiberina,Sant'andrea,San Giovanni Addolorata, ecc.)
[#7]
dopo
Utente
Utente
grazie per la tempestivita con qui rispondete con tutto il cuore
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto