Decorso post ostruzione collo vescicale

Gentili dottori,
Chiedo un vostro parere sul decorso di intervento disostruttivo al collo vescicale (Tulip) effettuato in data 30/04.

Il dottore mi ha detto di aver effettuato anche una piccola uretrotomia sul meato per permettere l’introduzione dello strumento (così mi è stato riferito).
Contemporaneamente è stato rimosso un calcolo vescicale che si era formato e che era stato visto con l’eco grafia (possibile non fosse presente alla cistoscopia effettuata a metà marzo ma fosse visibile all’ecografia il primo Aprile?
Chissà).

Tenuto catetere per 48 h circa, devo ammettere che i primi 3/4 giorni il flusso era oggettivamente migliorato, aveva una velocità consistente.
Anche la minzione mi sembrava più fisiologica, esitazione quasi assente e anche sgocciolamento finale quasi nullo.
La cosa non è durata molto, il flusso si è in parte indebolito (non è tornato a livelli pre operatori, assolutamente, ma noto la differenza rispetto ai primi giorni) e mi pare di notare un tempo di attesa per iniziare la minzione che i primi giorni non avevo (parliamo di qualche secondo, ma comunque c’è).
Contestualmente è tornato un sintomo fastidioso che è una latente e costante sensazione di dover urinare.
Questo sintomo non mi aveva mai abbandonato, in realtà, ma mi sembra si sia fatto più persistente con il rallentamento del flusso (mia impressione, purtroppo).

Mi sono letto tutti i consulti del caso e mi rendo conto che è inutile esprimere giudizi prima dei 2 mesi dall’intervento.
Anche l’urologo che mi ha operato ha detto che avrei avuto momento di peggioramento dei sintomi, anche se mi aveva preannunciato sarebbe avvenuto al termine della terapia antinfiammatoria, quando a me è invece avvenuto così, a terapia anti infiammatoria ancora in corso.
Per questo chiedo, quando si parla di stabilizzazione dopo questi interventi, è un qualcosa di progressivo o può accadere che vi siano momenti altalenanti?

I sintomi quali la costante sensazione di dover urinare (non urgenza ma costante sensazione a livello di uretra/pene) che si placano alla minzione ma che dopo 5 minuti sono lì, c’è la speranza che prima o poi andranno via?
Ripeto, la mia preoccupazione non è per il tempo trascorso ma per il trend peggiorativo della sintomatologia.
Grazie per la vostra disponibilità e buona giornata
Dr. Paolo Piana Urologo 47.3k 2k
Non possiamo che ribadire la necessità di attendere il tempo sufficiente e necessario ad esprimere un giudzio. Come per tutti gli interventi, in questo periodo si possono manifestare delle complcazoni precoci, pertanto è necessario mantenere un contatto agevole con lo specialista oeratore, o quantomeno con la sua struttura. Noi a distanza non possiamo aiutarla più di tanto.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Utente
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Gentile dott. Piana, la ringrazio per la risposta.
La situazione è leggermente migliorata, nel senso che il flusso è tornato all’80% quello dei primi giorni post operatori.
Devo però chiedere una cosa che, seppur da profano, mi sembra paradossale.
Ho fatto il primo controllo post operatorio dove il medico ha constatato che svuotassi bene la vescica tramite sonda ecografica pre e post minzionale (no RPM), mi ha prescritto una terapia anti infiammatoria con aggiunta di cortisone per i sintomi che le accennavo prima e mi ha prescritto dell’antibiotico perché dall’esame urina con urinocoltura è venuta fuori presenza di citrobacter koseri (100k unità).
Le riporto esame urine associato:
Esame CHIMICO FISICO
Aspetto opalescente
Reazione acida
Peso Specifico 1030
Proteine 30 mg/dL (range 0-15)
Glucosio Assente
Corpi Chetonici assenti
Urobilinogeno 0
Bilirubina Assente
Emoglobina +++-
Muco - Pus Assente
- ESAME MICROSCOPICO -
Eritrociti Numerosi
Leucociti Assenti
Cellule delle B.V.U. Assente
Cristalli di Oss. di Calcio Assenti
Flora Batterica Discreta

Mi lascia perplesso la presenza di infezione ma la totale assenza di leucociti, il resto me lo aspettavo.
Avendo qualche dubbio sul modo in cui ho raccolto il campione e il fatto che si sia fatto un viaggio con me in auto di 5 ore prima di essere consegnato al laboratorio, prima di intraprendere la cura antibiotica prescritta (mi perdonerete ma erano anni che non prendevo antibiotici e quest’anno ho recuperato tutto ciò che non ho preso negli anni scorsi, prima della tabula rasa prescritta volevo essere sicuro) ho ripetuto l’esame urine in un altro laboratorio e, ritirato oggi il referto, dice che non c’è infezione.
Ma, sorpresa, al di là del peso specifico 1030 e delle proteine (stesso valore per entrambi) non rileva presenza di Emoglobina, seppur presenza di eritrociti (8 /uL su range 0-20) e leucociti 62 (su range 0-20) e Esterasi Leucocitaria presente . Ecco, da profano questi dati me li sarei aspettati nellesame che ha individuato l’infezione, non in quello che afferma presenza di batteri è di 311 UFC/uL.
Premesso che il primo campione è stato raccolto il martedì, il secondo il venerdì. Ha senso questa discrepanza in soli 3 giorni. A chi devo dare retta? Premetto che io non ho i sintomi da infezione, non ho aumentata frequenza, al più un minimo di discomfort dopo urinato. Ma quello che non mi capacito è l’assenza di logica tra i risultati stessi, seppur agli occhi di un profano della medicina come gli me.
C’è una spiegazione logica a quello che jo scritto (assenza di leucociti ma carica batterica rilevata, presenza di leucociti ma assenza di carica batterica significativa). Mi consigliate di attendere qualche giorno e ripetere l’esame un’altra volta?
Ho scritto anche all’urologo ma dati i suoi tempi di risposta conto nella vostra gentilezza :)
Grazie e buona serata
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Dr. Paolo Piana Urologo 47.3k 2k
Auspichiamo allora che lei paghi il suo urologo tanto quanto paga noi!

Scherzi a parte, come già moltissime volte abbiamo scritto in questa sede, il Citrobacter non è causa di infezione delle vie urinarie, ma colonizza esternamente pelle e mucose dell’area genitale, contaminando i fluidi biologici al passaggio (urina e liquido seminale). L’assenza di cellule infiammatorie nel sedimento (leucociti) conferma ulteriormente che si tratta di una falsa positività e che la terapia antibiotica non è necessaria, tanto più in assenza di febbre ed altri sintomi irritativi. Gli esami delle urine vengono oggi eseguiti con procedura automatizzata, pertanto non è il caso di formalizzarsi troppo sulle discrepanze. Diremmo a questo punto di non fare nulla a parte bere acqua e ripetere l’esame, con urocoltura, tra qualche settimana.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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