Fastidio vescica post laparoscopia
Gentili Dottori buongiorno,
In data 3 Aprile di quest’anno sono stata operata in laparoscopia per la rimozione di 2 fibromi sottosierosi, uno piccolo a sx di circa 1cm (visto che c’erano l’hanno tolto) e uno a dx di 12cm e poco più.
L’intervento è stato fatto proprio a causa di quest’ultimo, in quanto secondo il ginecologo avrebbe potuto interferire con una gravidanza ma sopratutto perché, l’anno scorso era la metà.
Pertanto è raddoppiato di misura esponenzialmente e ha preferito farmelo rimuovere.
L’intervento è andato bene, le cicatrici vanno bene.
Onestamente da come me l’aveva descritta il ginecologo pensavo un decorso un po’ più facile, lui l’ha chiamato intervento di routine, ma il post intervento non è una passeggiata, anzi.
Ormai però a distanza di quasi 2 mesi mi sento meglio.
Il ciclo è ripreso naturale, la peristalsi anche.
L’unico problema che mi è rimasto, è la vescica.
Il gg dell’intervento ho portato il catetere per circa 8 ore.
Utilissimo e fondamentale in quella giornata visto che non potevo muovermi, ma ben doloroso dopo averlo tolto purtroppo! I primi due giorni, sono stati davvero difficili, tra forte bruciore e crampi.
Poi via via sempre meglio.
Ad oggi però, quasi 2 mesi appunto da averlo tolto, mi è praticamente impossibile trattenere la pipì a lungo, perché mi viene una forte nausea e sto proprio male.
Stessa cosa, dopo aver svuotato la vescica nel caso avessi trattenuto a lungo, ho dei crampi incredibili che durano per circa mezz’ora accompagnati a nausea e malessere.
A volte però mi capita anche se trattengo la pipì 4/5 ore, che non sono tantissime.
Parlando col ginecologo e con il medico di base, sentendo anche un peso continuo al basso ventre, e avendo particolare fastidio durante l’ecografia ginecologica di controllo (cosa mai successa), hanno ipotizzato una cistite interstiziale, pertanto mi è stata prescritta una bustina di Monuril con una combo di probiotici apposta per il tratto urinario (ho preso Cistiflux, mi ci sono sempre trovata benissimo).
Presa la bustina, il peso al basso ventre effettivamente è sparito, ma i crampi allo svuotamento della vescica no.
Inoltre, soffrendo ogni tanto di una leggera colite, quando mi prendono le coliche non sono più collocate sulla pancia/zona ombelico come erano prima, ma mi vengono tutte sul basso ventre, in prossimità della vescica.
L’ecografia di controllo è andata bene, l’utero si è riassestato e non sembra esserci nulla di strano nemmeno sulla vescica a detta del ginecologo.
A cosa può essere dovuto questo fastidio?
Forse perché bevo poco?
Non ho mai sofferto di cistite in vita mia, e le manovre per togliere il catetere sono state veloci e presumo corrette.
Per l’inserimento ovviamente non saprei perché ero sotto anestesia totale, ma toglierlo non è stato così terribile...il problema è stato il dopo!
Ringrazio in anticipo per i Vs consigli!
In data 3 Aprile di quest’anno sono stata operata in laparoscopia per la rimozione di 2 fibromi sottosierosi, uno piccolo a sx di circa 1cm (visto che c’erano l’hanno tolto) e uno a dx di 12cm e poco più.
L’intervento è stato fatto proprio a causa di quest’ultimo, in quanto secondo il ginecologo avrebbe potuto interferire con una gravidanza ma sopratutto perché, l’anno scorso era la metà.
Pertanto è raddoppiato di misura esponenzialmente e ha preferito farmelo rimuovere.
L’intervento è andato bene, le cicatrici vanno bene.
Onestamente da come me l’aveva descritta il ginecologo pensavo un decorso un po’ più facile, lui l’ha chiamato intervento di routine, ma il post intervento non è una passeggiata, anzi.
Ormai però a distanza di quasi 2 mesi mi sento meglio.
Il ciclo è ripreso naturale, la peristalsi anche.
L’unico problema che mi è rimasto, è la vescica.
Il gg dell’intervento ho portato il catetere per circa 8 ore.
Utilissimo e fondamentale in quella giornata visto che non potevo muovermi, ma ben doloroso dopo averlo tolto purtroppo! I primi due giorni, sono stati davvero difficili, tra forte bruciore e crampi.
Poi via via sempre meglio.
Ad oggi però, quasi 2 mesi appunto da averlo tolto, mi è praticamente impossibile trattenere la pipì a lungo, perché mi viene una forte nausea e sto proprio male.
Stessa cosa, dopo aver svuotato la vescica nel caso avessi trattenuto a lungo, ho dei crampi incredibili che durano per circa mezz’ora accompagnati a nausea e malessere.
A volte però mi capita anche se trattengo la pipì 4/5 ore, che non sono tantissime.
Parlando col ginecologo e con il medico di base, sentendo anche un peso continuo al basso ventre, e avendo particolare fastidio durante l’ecografia ginecologica di controllo (cosa mai successa), hanno ipotizzato una cistite interstiziale, pertanto mi è stata prescritta una bustina di Monuril con una combo di probiotici apposta per il tratto urinario (ho preso Cistiflux, mi ci sono sempre trovata benissimo).
Presa la bustina, il peso al basso ventre effettivamente è sparito, ma i crampi allo svuotamento della vescica no.
Inoltre, soffrendo ogni tanto di una leggera colite, quando mi prendono le coliche non sono più collocate sulla pancia/zona ombelico come erano prima, ma mi vengono tutte sul basso ventre, in prossimità della vescica.
L’ecografia di controllo è andata bene, l’utero si è riassestato e non sembra esserci nulla di strano nemmeno sulla vescica a detta del ginecologo.
A cosa può essere dovuto questo fastidio?
Forse perché bevo poco?
Non ho mai sofferto di cistite in vita mia, e le manovre per togliere il catetere sono state veloci e presumo corrette.
Per l’inserimento ovviamente non saprei perché ero sotto anestesia totale, ma toglierlo non è stato così terribile...il problema è stato il dopo!
Ringrazio in anticipo per i Vs consigli!
Trattenere lo stimolo ad urinare per 4-5 ore non è cosa da farsi a prescindere dalla sua attuale situazione. È un modo di comportarsi abbastanza comune nelle giovani donne, che a lungo termine può portare a dei gravi danni funzionali alla vescica.
L’ipotesi di cistite interstiziale è assolutamente balzana, chi non è specialista in urologia dovrebbe starne molto a distanza ed in ogni caso non affrontarla con una terapia antibiotica empirica ed integratori alimentari dall’efficacia tanto variabile quanto imprevedibile.
Possiamo escludere che gli attuali disturbi siano ancora riconducibili al catetere vescicale ed alla sua gestione.
L’asportazione di un fibroma discretamente voluminoso ha certamente comportato una dissezione chirurgica abbastanza estesa, che molto probabilmente ha interessato i rapporti anatomici di vescica e grosso intestino. È molto probabile che, almeno in una prima fase, possano presentarsi delle modificazioni nella percezione della distensione dei vari organi adiacenti, in particolare l’intestino che, a quanto ci scrive, dava qualche problemino già in precedenza.
In conclusione, valutazione specialistica urologica diremmo sia doverosa. Nel frattempo consiglieremmo certamente un maggiore apporto di liquidi, la ripetizione dell’esame delle urine con urocoltura e l’adozione di tutti i provvedimenti atti ad ottenere la funzione intestinale migliore possibile, a partire dal riequilibrio della flora batterica locale (microbiòta).
L’ipotesi di cistite interstiziale è assolutamente balzana, chi non è specialista in urologia dovrebbe starne molto a distanza ed in ogni caso non affrontarla con una terapia antibiotica empirica ed integratori alimentari dall’efficacia tanto variabile quanto imprevedibile.
Possiamo escludere che gli attuali disturbi siano ancora riconducibili al catetere vescicale ed alla sua gestione.
L’asportazione di un fibroma discretamente voluminoso ha certamente comportato una dissezione chirurgica abbastanza estesa, che molto probabilmente ha interessato i rapporti anatomici di vescica e grosso intestino. È molto probabile che, almeno in una prima fase, possano presentarsi delle modificazioni nella percezione della distensione dei vari organi adiacenti, in particolare l’intestino che, a quanto ci scrive, dava qualche problemino già in precedenza.
In conclusione, valutazione specialistica urologica diremmo sia doverosa. Nel frattempo consiglieremmo certamente un maggiore apporto di liquidi, la ripetizione dell’esame delle urine con urocoltura e l’adozione di tutti i provvedimenti atti ad ottenere la funzione intestinale migliore possibile, a partire dal riequilibrio della flora batterica locale (microbiòta).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 675 visite dal 22/05/2025.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.