Bruciore eiaculazione assai fastidioso
Buondì,
da circa un anno soffro di disturbi urinari fastdiosi, ma non invalidanti.
In particolare bruciore, disconfort localizzato al glande, tratto terminale uretra, non necessariamente colleralato alla minzione, e talvolta lieve sgocciolamento post minzionale.
Tutto ha inizio un anno prima quando durante vacanze estive ebbi una serie di sintomi variegati, che si alternavano: ora dolori/bruciori pelvi-perineali, perianali, ora sovrapubici, talora irradiati a testicolo sx, difficoltà inizio urinare, sensaz incompleto svuotam, ipersensibilità nell’eiaculazione ecc mai febbre.
Sospettando prostatite mio curante mi diede ciproxin x 12 gg, mictalase supposte, integratore x vie urinarie e al bisogno brufen.
Lentamente nel giro di 1 mese tutto rientró.
Nel frattempo con la mia compagna abbiamo concepito un bel bimbo, forte e sano.
Durante gravidanza della mia partner mi sono astenuto quasi completamente dai rapporti; durante uno di questi, circa un anno fa, in un periodo in cui l’unico sintomo urinario era lieve gocciolamento post-minzione, provai un forte bruciore post-eiaculazione, mai avuto prima, che mi colpì anche a livello psicologico.
Questo è il vero problema che perdura tuttora!!
Per vari motivi i mesi della gravidanza sono stati caratterizzati da tensioni familiari e con la mia partner, poi per fortuna risolti.
Detto ció da quell’episodio, sia che avessi sintomi urinari in corso, sia che non li avessi, notai sempre questo bruciore appena dopo l’eiaculazione, sia con masturbazione che durante rapporto.
Ho consultato quindi urologo e fatto esami diversi: eco app urinario (prostata con volume ancora nei limiti, con microcalcificazioni anche periuretrali in esiti, vescica regolare, RPM non significativo 4 mL).
Uro- e spermiocoltura negativa.
A esplorazione rettale prostata soffice e dolente a palpazione.
Il resto ok.
Diagnosi prostatite.
Terapia: flogonox 10 gg, prostanox 2 mesi.
Evitare alcol, cibi piccanti. Idratarsi molto e non rimandare minzione ecc inoltre alzarsi piu volte durante lavoro, che è sedentario, facendo l’impiegato.
Risultato: sintomi urinari quasi spariti, permane maledetto fastidioso bruciore post eiaculazione che dira pochi minuti, ma che rende un atto di per se piacevole, poco gradevole, tanto è vero, che a differenza di prima ho diradato i contatti intimi con la
mia partner.
Vorrei tornare come prima, cioè provare solo piacere e non anche bruciore intenso durante orgasmo.
L’Urologo mi ha detto di proseguire prostanox ancora 1 mese, aggiunto mictalase supposte x 10 gg e che si potrebbe fare tampone uretrale.
Io invece non vorrei fosse una sindrome del Dolore pelvico cronico con componente neuropatica e fossero necessari altri farmaci e magari una valutazione c/o centro multidisciplinare che peró non è semplice trovare.
Ma non voglio mettere il carro davanti ai buoi.
Voi che mi consigliate?
Ho il timore che non passi più questo sintomo che incide sulla mia vita sessuale, che fino a un anno fa era normalissima e appagante.
Grazie in anticipo!
da circa un anno soffro di disturbi urinari fastdiosi, ma non invalidanti.
In particolare bruciore, disconfort localizzato al glande, tratto terminale uretra, non necessariamente colleralato alla minzione, e talvolta lieve sgocciolamento post minzionale.
Tutto ha inizio un anno prima quando durante vacanze estive ebbi una serie di sintomi variegati, che si alternavano: ora dolori/bruciori pelvi-perineali, perianali, ora sovrapubici, talora irradiati a testicolo sx, difficoltà inizio urinare, sensaz incompleto svuotam, ipersensibilità nell’eiaculazione ecc mai febbre.
Sospettando prostatite mio curante mi diede ciproxin x 12 gg, mictalase supposte, integratore x vie urinarie e al bisogno brufen.
Lentamente nel giro di 1 mese tutto rientró.
Nel frattempo con la mia compagna abbiamo concepito un bel bimbo, forte e sano.
Durante gravidanza della mia partner mi sono astenuto quasi completamente dai rapporti; durante uno di questi, circa un anno fa, in un periodo in cui l’unico sintomo urinario era lieve gocciolamento post-minzione, provai un forte bruciore post-eiaculazione, mai avuto prima, che mi colpì anche a livello psicologico.
Questo è il vero problema che perdura tuttora!!
Per vari motivi i mesi della gravidanza sono stati caratterizzati da tensioni familiari e con la mia partner, poi per fortuna risolti.
Detto ció da quell’episodio, sia che avessi sintomi urinari in corso, sia che non li avessi, notai sempre questo bruciore appena dopo l’eiaculazione, sia con masturbazione che durante rapporto.
Ho consultato quindi urologo e fatto esami diversi: eco app urinario (prostata con volume ancora nei limiti, con microcalcificazioni anche periuretrali in esiti, vescica regolare, RPM non significativo 4 mL).
Uro- e spermiocoltura negativa.
A esplorazione rettale prostata soffice e dolente a palpazione.
Il resto ok.
Diagnosi prostatite.
Terapia: flogonox 10 gg, prostanox 2 mesi.
Evitare alcol, cibi piccanti. Idratarsi molto e non rimandare minzione ecc inoltre alzarsi piu volte durante lavoro, che è sedentario, facendo l’impiegato.
Risultato: sintomi urinari quasi spariti, permane maledetto fastidioso bruciore post eiaculazione che dira pochi minuti, ma che rende un atto di per se piacevole, poco gradevole, tanto è vero, che a differenza di prima ho diradato i contatti intimi con la
mia partner.
Vorrei tornare come prima, cioè provare solo piacere e non anche bruciore intenso durante orgasmo.
L’Urologo mi ha detto di proseguire prostanox ancora 1 mese, aggiunto mictalase supposte x 10 gg e che si potrebbe fare tampone uretrale.
Io invece non vorrei fosse una sindrome del Dolore pelvico cronico con componente neuropatica e fossero necessari altri farmaci e magari una valutazione c/o centro multidisciplinare che peró non è semplice trovare.
Ma non voglio mettere il carro davanti ai buoi.
Voi che mi consigliate?
Ho il timore che non passi più questo sintomo che incide sulla mia vita sessuale, che fino a un anno fa era normalissima e appagante.
Grazie in anticipo!
La diagnosi di prostatite è evidente. I suoi sintomi sono irritativi (bruciore post eiaculazione), non vi è la componente di dolore continua tipica delle sindromi del pudendo cui lei fa riferimento. Avrà già compreso che per queste situazioni non esistano terapie specifiche di sicura efficacia. Ognuno dei nostri Colleghi adotta schemi terapeutici basati perlopiù su anti infiammatori e (costosi) integratori alimentari dall’efficacia tanto variabile quanto imprevedibile. Noi sempre insistiamo sulla assoluta importanza dello stile di vita, i cui elementi principali (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) devono essere indirizzati ad una ragiinevole regolarità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie per la risposta e per aver confermato la diagnosi.
Ció detto, oltre alle sacrosante norme igienico-comportamentali improntate sulla regolarità, nel caso specifico che debbo fare? Non penso che nel 2025, considerati i progressi della Medicina, non si possa porre rimedio a tale situazione (vedi primo post). Sono consapevole che la Medicina stessa non sia una scienza esatta e che nessun professionista abbia la sfera di cristallo ma in concreto che mi consigliate di fare (ripeto, oltre a prestare attenzione allo stile di vita?). Non intendo, alla mia età, rassegnarmi a dover vivere la sessualità in modo parziale, limitato e non appagante.
Capirete che una frase per queste situazioni non esistano terapie specifiche di sicura efficacia non sia molto incoraggiante significa mi devo tenere il problema vita natural durante?
Voglio precisare che la mia disamina non ha intento polemico, so che non potete sbilanciarvi in diagnosi o terapie specifiche su un forum, ma al tempo stesso desidererei che chi risponde al mio quesito si sbilanciasse circa una valida alternativa o ad una maggiore informazione circa l’iter (diagnostico)-terapeutico relativo al problema succitato.
PS: Se vi fossero anche altri pareri sarebbero senza dubbio benaccetti!
Cordiali Saluti
Ció detto, oltre alle sacrosante norme igienico-comportamentali improntate sulla regolarità, nel caso specifico che debbo fare? Non penso che nel 2025, considerati i progressi della Medicina, non si possa porre rimedio a tale situazione (vedi primo post). Sono consapevole che la Medicina stessa non sia una scienza esatta e che nessun professionista abbia la sfera di cristallo ma in concreto che mi consigliate di fare (ripeto, oltre a prestare attenzione allo stile di vita?). Non intendo, alla mia età, rassegnarmi a dover vivere la sessualità in modo parziale, limitato e non appagante.
Capirete che una frase per queste situazioni non esistano terapie specifiche di sicura efficacia non sia molto incoraggiante significa mi devo tenere il problema vita natural durante?
Voglio precisare che la mia disamina non ha intento polemico, so che non potete sbilanciarvi in diagnosi o terapie specifiche su un forum, ma al tempo stesso desidererei che chi risponde al mio quesito si sbilanciasse circa una valida alternativa o ad una maggiore informazione circa l’iter (diagnostico)-terapeutico relativo al problema succitato.
PS: Se vi fossero anche altri pareri sarebbero senza dubbio benaccetti!
Cordiali Saluti
E' proprio la nostrta serietà di professionisti che ci impedisce di sbilanciarci, proprio per non creare false illusioni e, soprattutto, indurre inutili spese. Il suo è un probelma comunissimo, almeno il 30% delle richieste di consulto che riceviamo sono inerenti alla sfera delle prostatiti. La cosa più importate per il paziente, considerato che certamente le cose non si risolveranno tanto rapidamente, è quella di individuare un nostro Collega (uno solo) con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia, quindi seguirne le indicazioni con rigore e molta pazienza. Noi a distanza non possiamo dire molto di più.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 647 visite dal 05/07/2025.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.