Terapia dopo colica renale
Gentili dottori,
Mi piacerebbe avere un vostro consulto in merito ad una colica renale, dopo essermi recata al pronto soccorso e avuto la terapia che riporto qui di seguito:
Dati principali del referto TC Addome e Pelvi (senza contrasto, 05/08/2025)
Motivo: sospetta colica renale destra in nefrolitiasi nota.
Rilievi principali:
Calcolo di circa 7, 6 mm endovescicale in prossimità dello sbocco dell’uretere destro.
Dilatazione delle vie urinarie destre (calicopielica e uretere prossimale) con segni di infiammazione del grasso perirenale (fat stranding).
Presenza di altro calcolo nel lume vescicale di 7, 5 mm.
Piccolo microlitiasi in un calice superiore del rene destro.
Area ipodensa di circa 5 mm nella corticale inferiore del rene destro (probabile angiomiolipoma, consigliato controllo).
Vescica poco distesa: consigliata rivalutazione ecografica per escludere problemi di parete.
Nessuna linfoadenopatia rilevante.
Altri organi (fegato, pancreas, milza, reni sx) nei limiti.
---
Terapia prescritta dall’urologo (05/08/2025)
Cefixoral 400 mg: 1 compressa/die per 5 giorni.
Deflan 30 mg: 1 compressa/die a stomaco pieno per 3 giorni.
Sulotam 0, 4 mg: 1 compressa alla sera prima di coricarsi per 10 giorni (attenzione a possibile ipotensione).
Lapiren: 1 bustina/die per 14 giorni.
Bere circa 2 litri d’acqua al giorno in modo regolare.
Tuttavia, il Sulotam mi ha causato un forte abbassamento della pressione, tanto da doverlo interrompere dopo 3 giorni.
I sintomi della colica sono migliorati solo ora dopo 5 giorni anche se non ho ancora espulso i calcoli controllando ogni singola urina, il dolore al fianco è diminuito, ma ho ancora un po' di febbre, anche se ho il raffreddore.
La febbre non supera i 38 C.
Il mio medico mi ha consigliato di tornare in pronto soccorso, ma vorrei sapere se è possibile aspettare ancora un po' prima di ripresentarmi e cosa ne pensate del farmaco Sulotam prescritto anche se sono donna...
Grazie mille per il vostro parere!
Mi piacerebbe avere un vostro consulto in merito ad una colica renale, dopo essermi recata al pronto soccorso e avuto la terapia che riporto qui di seguito:
Dati principali del referto TC Addome e Pelvi (senza contrasto, 05/08/2025)
Motivo: sospetta colica renale destra in nefrolitiasi nota.
Rilievi principali:
Calcolo di circa 7, 6 mm endovescicale in prossimità dello sbocco dell’uretere destro.
Dilatazione delle vie urinarie destre (calicopielica e uretere prossimale) con segni di infiammazione del grasso perirenale (fat stranding).
Presenza di altro calcolo nel lume vescicale di 7, 5 mm.
Piccolo microlitiasi in un calice superiore del rene destro.
Area ipodensa di circa 5 mm nella corticale inferiore del rene destro (probabile angiomiolipoma, consigliato controllo).
Vescica poco distesa: consigliata rivalutazione ecografica per escludere problemi di parete.
Nessuna linfoadenopatia rilevante.
Altri organi (fegato, pancreas, milza, reni sx) nei limiti.
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Terapia prescritta dall’urologo (05/08/2025)
Cefixoral 400 mg: 1 compressa/die per 5 giorni.
Deflan 30 mg: 1 compressa/die a stomaco pieno per 3 giorni.
Sulotam 0, 4 mg: 1 compressa alla sera prima di coricarsi per 10 giorni (attenzione a possibile ipotensione).
Lapiren: 1 bustina/die per 14 giorni.
Bere circa 2 litri d’acqua al giorno in modo regolare.
Tuttavia, il Sulotam mi ha causato un forte abbassamento della pressione, tanto da doverlo interrompere dopo 3 giorni.
I sintomi della colica sono migliorati solo ora dopo 5 giorni anche se non ho ancora espulso i calcoli controllando ogni singola urina, il dolore al fianco è diminuito, ma ho ancora un po' di febbre, anche se ho il raffreddore.
La febbre non supera i 38 C.
Il mio medico mi ha consigliato di tornare in pronto soccorso, ma vorrei sapere se è possibile aspettare ancora un po' prima di ripresentarmi e cosa ne pensate del farmaco Sulotam prescritto anche se sono donna...
Grazie mille per il vostro parere!
La tamsulosina (Sulotam e molti altri) ha la sua indicazione più comune nei disturbi urinari maschili dell’età matura, ma viene anche utilizzata per facilitare l’espulsione di piccoli calcoli in progressione tra rene e vescica, in particolare nell’ultimo tratto. Come nel suo caso, siassocia spesso al cortisone (Deflan) andando a costituire la cosiddetta - terapia espulsiva-. Pertanto la prescrizione è assolutamente corretta, sebbene un calcolo di 7 mm sia un po' ai limiti superiori come dimensioni per prevederne l’espulsione spontanea. Purtroppo la tamsulosina, in soggetti predisposti, può causare un abbassamento della pressione del sangue, per questo si consiglia ad esempio di assumerla prima di coricarsi. E’ raro che che l’ipotensione sia così evidente, ma quando questo avviene bisogna arrendersi alla necessità di interromperne l’assunzione. L’efficacia del solo cortisone è parziale, ma vale la pena continuare. La situazione deve però risolversi entro breve tempo, quindi o si osserva materialmente la fuoriuscita nel suo caso di due calcoli, o in ogni caso si ripete una ecografia dopo un paio di settimane. Tutto questo però a patto che nel frattempo non si manifestino coliche intense od altre complicazioni, come la febbre. In questl casi, la situazione deve essere necessariamente risolta in urgenza, con l’asportazione endoscopica del calcolo o quantomeno l’inserimento di uno stent nell’uretere. Questi interventi diventerebbero inevitabili se dopo 2-3 settimane il calcolo non fosse stato ancora espulso. Nella sua situazione ci dà un po’ da pensare questa febbriciattola persistente. Giustamente è stata consigliata una terapia antibiotica a largo spettro, ma se situazione non migliora, diremmo che sia il caso di prendere altre decisioni. Per quanto riguarda l’acqua da bere, noi sempre ricordiamo che il calcolo non si sposta grazie al flusso dell’urina, ma solo grazie alla compiacenza delle pareti dell’uretere, aumentate dalla terapia espulsiva. Pertanto in questi casi non è mail il caso di esagerare, a pena di appesantire il rene e scatenare dolori del tutto indesiderati. È pur vero che in questo periodo molto caldo le cose sono un po’ diverse, ma comunque consiglieremmo di non eccedere, cosa che magari qualcuno è tentato di fare a fin di bene. Le consigliamo la lettura di questo nostro articolo in cui si approfondisce l’argomento:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Dottor Piana, grazie infinite per la sua risposta sono appena rientrata dal pronto soccorso e ripetendo le analisi il dottore mi ha proposto di allungare la stessa terapia ( senza cortisone però) per provare, prima di inserire uno stent proprio come aveva suggerito lei, i calcoli ormai sono proprio allo sbocco e vuole ritentare così!! Magari cercherò di fare alzare la pressione diversamente e chissà se escono in tempi brevi!
Grazie ancora per il suo prezioso consulto e per la sua dedizione.
Le auguro una buona giornata!
Saluti
I.
Grazie ancora per il suo prezioso consulto e per la sua dedizione.
Le auguro una buona giornata!
Saluti
I.
Utente
Gentili dottori, chiedo scusa se Vi pongo ancora una domanda in merito alla mia situazione, dunque ...primo accesso in pronto soccorso per colica renale il 05/08 , dolori al fianco destro per 5/6 giorni e nuovo accesso il 12/08 in pronto soccorso perché la febbre non passava .
Dopo aver ripetuto analisi ed ecografia con il seguente risultato
Ecg: pielectasia destra.persiste immagine ipercogena in corrispondenza del meato uretrale destro (litiasi) + ulteriore immagine ipercogena in prossimità dello stesso apparentemente nel lume vescicale.
L'urologo ha ritenuto opportuno continuare la terapia con antibiotico e tamsulosina.
Appena rientrata a casa ho espulso il primo calcolo (intero) !!
Ora Vi chiedo, sto monitorando ogni singola urina , non ho più alcun fastidio o dolore , ho terminato i 10 giorni di antibiotico e sono al 7 di tamsulosina ,assumo ancora Lapiren come integratore...
Il 28/08 ho l'ecografia ma secondo Voi dove può essere finito l'altro calcolo? Perché ancora non riesco ad espellere? Se fosse ancora nel meato dovrei avere dolori? E se fosse in vescica invece quanto tempo impiegherebbe circa per uscire?
Grazie infinite per la disponibilità, mi piacerebbe avere un Vostro parere nell'attesa della nuova ecografia.
Grazie ancora
Cordialmente
I.
Dopo aver ripetuto analisi ed ecografia con il seguente risultato
Ecg: pielectasia destra.persiste immagine ipercogena in corrispondenza del meato uretrale destro (litiasi) + ulteriore immagine ipercogena in prossimità dello stesso apparentemente nel lume vescicale.
L'urologo ha ritenuto opportuno continuare la terapia con antibiotico e tamsulosina.
Appena rientrata a casa ho espulso il primo calcolo (intero) !!
Ora Vi chiedo, sto monitorando ogni singola urina , non ho più alcun fastidio o dolore , ho terminato i 10 giorni di antibiotico e sono al 7 di tamsulosina ,assumo ancora Lapiren come integratore...
Il 28/08 ho l'ecografia ma secondo Voi dove può essere finito l'altro calcolo? Perché ancora non riesco ad espellere? Se fosse ancora nel meato dovrei avere dolori? E se fosse in vescica invece quanto tempo impiegherebbe circa per uscire?
Grazie infinite per la disponibilità, mi piacerebbe avere un Vostro parere nell'attesa della nuova ecografia.
Grazie ancora
Cordialmente
I.
Si esegue l'ecografia proprio per accertarsi della situazione. Un calcolo può anche formarsi un - nido - nell'uretere e permettere il deflusso dell'urina a fianco, quindi senza alcun disturbo, sebbene con molte incognite per il futuro.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie ancora dottore per la sua disponibilità, speriamo allora che riesca ad espellerlo prima possibile!
I.
I.
Utente
Buongiorno dottore,
Vorrei chiedere ancora una volta il suo gentile parere.
Ho eseguito l'ecografia il 28/08 con il seguente referto: alcuni spot ipercogeni microlitisiaci con diametro massimo di circa 3,9 mm e modeste pielocalicectasie. Non evidenti idronefrosi. Vescica a pareti regolari e normodistese con la presenza,in prossimità dello sfintere uretero-vescicale di destra, di formazione iperecogena con cono d'ombra posteriore di tipo litisiaco del diametro massimo di circa 7,6 mm.
Oggi 9/9 ho fatto una visita dall'urologo che senza visionare il CD dell'ecografia ha già espresso che il calcolo non è in vescica.. ha eseguito l'ecografia e ha riportato: etg vescicale e renale : litiasi meatale dx 7 mm.
(Non mi ha rilasciato i fotogrammi), ha consigliato di ripetere la tamsulosina fino alla prossima visita che( sarà tra circa 1 mese e mezzo) e di ripetere ancora l'ecografia (tra circa 7 giorni).ed In caso di febbre alta accesso al PS.
La mia domanda ora è , il medico che mi ha fatto l'ecografia mi ha detto che il calcolo era in vescica, l'urologo dice di no ...
E perché ancora un ecografia a distanza di poco?
Onestamente non so di chi fidarmi e prima di ripetere la terapia vorrei capire se fosse realmente necessaria perché se devono intervenire diversamente a questo punto perché rimandare?
Grazie ancora per la disponibilità dottore..
Le auguro una buona giornata!
I.
Vorrei chiedere ancora una volta il suo gentile parere.
Ho eseguito l'ecografia il 28/08 con il seguente referto: alcuni spot ipercogeni microlitisiaci con diametro massimo di circa 3,9 mm e modeste pielocalicectasie. Non evidenti idronefrosi. Vescica a pareti regolari e normodistese con la presenza,in prossimità dello sfintere uretero-vescicale di destra, di formazione iperecogena con cono d'ombra posteriore di tipo litisiaco del diametro massimo di circa 7,6 mm.
Oggi 9/9 ho fatto una visita dall'urologo che senza visionare il CD dell'ecografia ha già espresso che il calcolo non è in vescica.. ha eseguito l'ecografia e ha riportato: etg vescicale e renale : litiasi meatale dx 7 mm.
(Non mi ha rilasciato i fotogrammi), ha consigliato di ripetere la tamsulosina fino alla prossima visita che( sarà tra circa 1 mese e mezzo) e di ripetere ancora l'ecografia (tra circa 7 giorni).ed In caso di febbre alta accesso al PS.
La mia domanda ora è , il medico che mi ha fatto l'ecografia mi ha detto che il calcolo era in vescica, l'urologo dice di no ...
E perché ancora un ecografia a distanza di poco?
Onestamente non so di chi fidarmi e prima di ripetere la terapia vorrei capire se fosse realmente necessaria perché se devono intervenire diversamente a questo punto perché rimandare?
Grazie ancora per la disponibilità dottore..
Le auguro una buona giornata!
I.
Se il calcolo fosse in vescica, alla sua età lo avrebbe già eliminato da tempo. E di tempo ci pare ne sia già passato abbastanza, dal nostro punto di vista non è il caso di attendere oltre, anche se non vi sono disturbi significativi, ma di programmare l'intervento endoscopico risolutivo (ureteroscopia operativa). Se poi il calcolo uscisse nell'attesa (proseguendo la terapia), saremo tutti più contenti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie infinite dottore,le sue parole riescono sempre a sciogliere i miei dubbi.
Lo spero tanto anch'io così da non dovermi sottoporre ad un intervento .
Grazie ancora!!!
Buona serata
I.
Lo spero tanto anch'io così da non dovermi sottoporre ad un intervento .
Grazie ancora!!!
Buona serata
I.
Utente
Gentile Dottore,
Mi trovo ancora dopo oltre due mesi con il calcolo nel meato ureterale destro, nonostante due ecografie e con la visita di controllo, l’urologo di oggi mi ha suggerito di rivolgermi a un collega privato per valutare l’ESWL.
Le chiedo, quasi in confidenza: è davvero giusto che il medico mi indirizzi verso un privato, se poi il trattamento andrà comunque fatto in ospedale? Perché passare prima da un altro specialista privato, quando ho già fatto tutte queste visite?
La ringrazio davvero per il suo parere sincero.
Cordialmente
I.
Mi trovo ancora dopo oltre due mesi con il calcolo nel meato ureterale destro, nonostante due ecografie e con la visita di controllo, l’urologo di oggi mi ha suggerito di rivolgermi a un collega privato per valutare l’ESWL.
Le chiedo, quasi in confidenza: è davvero giusto che il medico mi indirizzi verso un privato, se poi il trattamento andrà comunque fatto in ospedale? Perché passare prima da un altro specialista privato, quando ho già fatto tutte queste visite?
La ringrazio davvero per il suo parere sincero.
Cordialmente
I.
Non possiamo ovviamente esprimere giudizi relativi al comportamento dei nostri Colleghi.
Possiamo invece esprimere i nostri dubbi sull'efficacia delle onde d'urto su un calcolo incastrato da tempo nell'ultimo tratto dell'uretere. La sua situazione merita senz'altro una soluzione più rapidamente risolutiva.
Possiamo invece esprimere i nostri dubbi sull'efficacia delle onde d'urto su un calcolo incastrato da tempo nell'ultimo tratto dell'uretere. La sua situazione merita senz'altro una soluzione più rapidamente risolutiva.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gentile Dr. Piana ,
Grazie davvero di cuore per la sua disponibilità e per le sue risposte chiare,chiedo sempre il suo parere perché in lei ritrovo fiducia ! Questo calcolo sta diventando un incubo e a questo punto credo che una situazione così semplice l'abbiamo portata troppo per le lunghe.
Grazie ancora per quello che fa.
A presto
I.
Grazie davvero di cuore per la sua disponibilità e per le sue risposte chiare,chiedo sempre il suo parere perché in lei ritrovo fiducia ! Questo calcolo sta diventando un incubo e a questo punto credo che una situazione così semplice l'abbiamo portata troppo per le lunghe.
Grazie ancora per quello che fa.
A presto
I.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 635 visite dal 11/08/2025.
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