Crescita psa dopo prostatectomia radicale

Il dilemma inerente al problema della mia ex prostata è legato al
fatto che i due urologi che mi seguono mi danno due
soluzioni diverse, che sinteticamente sono: Il Dott.A che mi
segue come diagnostico mi spinge verso la Radioterapia, ed invece il Dott. B che è il chirurgo che mi ha operato invece mi dice che essendo questo un tumore ad evoluzione lenta conviene aspettare che il valore del PSA cresca ancora un po’ in modo di poter fare degli esami onde essere sicuri di dov’è.
Da profano le domande che mi pongo sono:
questo ultimo aumento del PSA più sostanziale lascia intendere qualcosa? Corro dei rischi ad aspettare a fare la radioterapia? Adesso che esami utili potrei fare?
I miei dati clinici sono:
Gennaio 2009 PSA 6,5 ng/ml, DRE negativa, mapping prostatico 12
prelievi, adenocarcinoma prostatico Gleason score 6 (3+3), G2 sec.
Mostosi, 2% del materiale in esame, 1/12 prelievi positivi.
Maggio 2009, sottoposto a prostatectomia radicale chirurgica nerve
speraing bilaterale.
Esame istologico: adenocarcinoma prostatico bifocale tipo macinare,
gleason score 7 (3+4) lesione dominante), 3% del volume ghiandolare,
pT2 (m,2), pNx; pMx(L0,V0), RO
Andamento PSA dopo operazione:
Ottobre/09: 0,030;
Febbraio/10: 0,078;
Aprile/10: 0,112;
Luglio/10: 0,14;
Ottobre 2010: 0,217.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Avendo lei già fatto, nel maggio 2009, una prostatectomia radicale, visti i risultati degli esami che ci ha inviato ed essendo pure io un chirurgo tendo a parteggiare, dalle informazioni che ci invia, per il Dott.B, cioè il chirurgo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Attivo dal 2006 al 2012
Ex utente
Grazie per la risposta, avevo dimenticato di segnalare che ho 63 anni.
Il mio problema è capire nel frattempo cosa posso fare come esami per mettermi in sicurezza al più possibile, poi mi domando sino a che livello posso lasciar salire el PSA senza correre rischi? Come mai ci sono simili divergenze tra medici della stessa unità ospedaliera? Capisco che le linee guida oltre al limite PSA 0,2 dopo prostatectomia radicale prescrivono la radioterapia, sotto i 70 anni, ma qui si ragiona a percentuali di probabilità, perchè mi pare di aver capito che nel mio caso ho buone possibilità che un eventuale ricaduta biochimica avvenga nella sede prostata, ma ci sono anche possibilità che sia in qualche linfonodo, meno probabile che sia nelle ossa. Chiedo: che livelli di PSA devo raggiungere (senza correre rischi) onde poter fare degli esami che diano maggiori probabilità di sapere dove si cela l'eventuale ricaduta biochimica?
[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore,

con la sua storia clinica e di variazioni del PSA riterrei fondamentale affidarsi ad un radioterapista che possa mettere in atto le sue "armi" per cercare di individuare le e eventuali ripetizioni metastatiche e valutare come eliminarle o renderle meno attive ( Radioterapia, Blocco Androgenico)
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Come già le ho scritto la sua situazione clinica è borderline ed il suo Psa "in crescita" non è certo un segno positivo ma ancora una ragionevole attesa, senza precipitare subito verso indicazioni terapeutiche "aggressive", è un atteggiamento clinico condivisibile e quindi le riconfermo la mia prospettiva clinica che è simile a quella del suo urologo.

[#5]
dopo
Attivo dal 2006 al 2012
Ex utente
Grazie per le cortesi risposte, se è possibile come ho chiesto sopra ci terrei a sapere se per un caso clinico come il mio c'è un livello di PSA che consenta alle nostre macchine più sensibili ad andare a rilevare le cellule tumorali, senza correre il rischio che la situazione sfugga di mano.

Poi chiedo se questa ricerca è seria e ha possibilità di essre realizzata:http://oggiscienza.wordpress.com/2010/09/06/cellula-malata-distruggiti-e-un-ordine/

Un urologo amico di mio figlio e tirocinante in Germania, mi ha comunicato che in un convegno internazionale di urologia ha sentito che in alcune Università (ma non ha saputo dirmi quali) c'è allo studio un esame che dovrebbe determinare i motivi di crescita di PSA dopo prostatectomia radicale in quando secondo questo studio il PSA potrebbe anche essere prodotto da anticorpi che il nostro corpo genera quando si asporta la prostata. Vi risulta?
[#6]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

se desidera avere altre notizie su queste problematiche urologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html .

Un cordiale saluto.
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