Prostatite frequente

Ho 39 anni, sin da quando ero ragazzo ricordo di avere avuto urgenza nell'urinare immediatamente dopo l'assunzione di liquidi. Ho ritenuto di risolvere il fastidio, sbagliando, bevendo per molti anni al massimo tre/quattro bicchieri d'acqua al giorno. Non ho mai avuto particolari problemi almeno fino a quando, verso i 30 anni, ho intensificato l'attività fisica praticando ciclismo, visto che svolgo un lavoro sedentario. Nel frattempo mio padre è stato operato per alcuni diverticoli alla vescica. Tra i sintomi lamentava la riduzione del flusso di urina. Ciò mi ha allarmato perché anch'io mi sono accorto di avere uno scarso flusso. Sono andato a visita dall'urologo che mi ha diagnosticata una prostatite con una ipertrofia prostatica. Sottoposto anche ad una dolorosissima cistografia, in fase infiammatoria acuta, mi è stata riscontrata una infiammazione cronica con ispessimento del collo vescicale.
Ho curato la prostatite, ho aumentato l'assunzione di liquidi, ma non ho sospeso, tranne che per il tempo strettamente necessario, l'attività fisica.
L'aumento dell'assunzione di liquidi, non meno di 1,25 l al giorno, ha di conseguenza aumentato la frequenza della minzione (17 episodi d cui 3 anche notturni) e ad un successivo controllo, dopo una fase di regresso, mi è stata riscontrata nuovamente una prostatite. Ho sospeso l'attività fisica, mi sono sottoposto ad ecografia transrettale, ed ho curato la prostatite, a parere del medico regredita totalmente. Non è mai sparita del tutto l’abbondante frequenza ad urinare. Sottoposto a uroflussometria con esiti dapprima sotto la media e successivamente normali, il medico ha diagnosticato una iperattività vescicale che mi ha fatto trattare con il vesiker per sei mesi, senza risolverla del tutto. Mentre completavo il primo ciclo col farmaco, a causa di alcuni problemi riscontrati a mia moglie, ho assunto un antibiotico, bassado, col risultato di normalizzare l’attività della vescica. Unico problema residuo è che sporadicamente svuotavo totalmente la vescica con due atti separati immediatamente successivi. Il mio urologo mi ha rimandato a controllo dopo un anno, prescrivendomi in caso di bisogno cistalgan. Da allora sono trascorsi sei mesi, svolgo regolarmente attività fisica (5 giorni a settimana: un’ora di footing circa due volte a settimana e tre volte a settimana arti marziali), ma ho nuovamente urgenza nella minzione talvolta fino a 11/15 episodi giornalieri (flusso regolare). Nonostante abbia assunto il cistalgan non ho risolto il fastidio.
Chiedendo scusa per la prolissità sono preoccupato per l’evoluzione della malattia, all’ultimo controllo ecografico la prostata non è ipertrofica ma abbondantemente calcificata e dopo lo svuotamento vescicale si apprezza un significativo residuo post minzionale: qual è la migliore cura da intraprendere?
Sono terrorizzato all’idea di sottopormi ad esami invasivi per gli esiti traumatici di quello precedente.
Ringrazio
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente,
dal suo racconto si evince che lei ha sofferto di prostatite, in quanto alla sua età sintomi come l'urgenza e il flusso ipovalido, sono tipici di tale patologia.
per la prostatite però è importante non solo curare la fase acuta ma anche individuare le cause di tale patologia e curarele.
Inoltre per diagnosticare l'iperattività vescicale ha mai eseguito un esame urodinamico?
le consiglio come prima cosa una visita urologica e poi dopo valutare dopo un attenta valutazione l'iter diagnostico più opportuno
cordiali saluti
Dott.Giuseppe Quarto
www.prevenzioneprostata.com

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
caro signore dai suoi racconti viene fuori una certa implicazione della prostata, ovvero una storia di prostatiti che hanno probabilmente cronicizzato e che di tanto in tanto si risvegliano in fase acuta.
Ovviamente la fase acuta è quella che fa star male e va trattata adeguatamente, ma occorre controllarsi anche dopo aver stabilizzato la situazione proprio per cercare di evitare o contenere le riaccensioni.
Dunque è opportuna una visita urologica per fare il punto della situazione con delle analisi che inizialmente potrebbero essere un esame delle urine con urinocultura ed una ecografia renale e vescicale con valutazione del residuo post minzionale.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio per le risposte.
Vorrei precisare che l’ultimo controllo ecografico alla prostata ed alla vescica è di mercoledì u.s. il cui esito riporto: “Vescica a pareti non ispessite. Non si apprezzano immagini da riferire a lesioni infiltranti la parete. Non immagini aggettanti nel lume; transonico il lume, senza immagini da riferisti a litiasi in atto.
Prostata di dimensioni nei limiti. Margini regolari non protrudente né improntante la vescica.
Diffuse immagini di grossolana iperecogenicità contronucleare e mantellare da riferire, verosimilmente, a segni di flogosi cronica. Diametri principali: 39 x 35 x 44 mm
Dopo svuotamento vescicale, si apprezza un significativo residuo post minzionale (circa 100cc)”
(Chiarisco che sapendo di dover procedere ad esame ecografico nell’ora precedente ho bevuto almeno 400 cl di acqua)
Ho già prenotato la visita con l’urologo che mi tiene in cura ma per motivi di lavoro non potrà avvenire prima del 01 dicembre p.v..
Considerato che nel frattempo persiste lo stimolo ad urinare con una certa frequenza (meno di due ore tra un atto e quello successivo) e che da ciò che mi fate capire dovrebbe trattarsi di un riacutizzarsi della prostatite, potrei cominciare una cura antibiotica col bassado, visti i precedenti esiti positivi?
Ringrazio nuovamente.
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
io le consiglierei nel frattempo che esegue la visita specialistica
una valutazione del medico curante per iniziare event la terapia antibiotica

dr Giuseppe Benedetto
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
se posso darle un consiglio "acuto", prima di iniziare qualsiasi tipo di terapia antibiotica , si faccia almeno prescrivere dal suo medico curante una completa valutazione colturale sulle urine e sul liquido seminale con la eventuale determinazione di un antibiogramma. Fatto questo poi le indicazioni terapeutiche potrebbero essere più mirate.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Mirco Castiglioni Urologo, Andrologo 774 45
D'accordo con il Dott. Beretta

Dr Mirco Castiglioni
Specialista in Urologia
Andrologo

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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Chirurgo plastico, Andrologo 1.6k 40 12
Mi sembra che una diagnosi differenziale di certezza tra prostatite, sclerosi del collo vescicale, instabilità vescicale non sia stata fatta e sia la cosa più opportuna da fare...non ha scritto se ha eseguito un esame urodinamico.
L'antibiotico più appropriato lo può assumere dopo aver fatto un'esame urine con coltura ed una spermiocoltura.

Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Se lo desidera , ci aggiorni.
Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
[#9]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per l'interessamento.
Mi permetto di usufruire ancora della vostra cortesia riferendo che a causa della fase acuta, su prescrizione del medico di base, attesi i precedenti esiti positivi, ho dato inizio ad una cura antibiotica col bassado. Attualmente, terminato un ciclo di 10 giorni col farmaco, la situazione si è "normalizzata", nel senso che si è ridotto di molto il numero di minzioni, max otto per giorno. Persiste invece la sensazione di non avere svuotato completamente la vescica, ed in effetti in qualche occasione ci riesco solo in due episodi immediatamente successivi.
Non ho fatto alcun esame delle urine, ma per il passato in situazioni analoghe l'esame non ha evidenziato alcun problema, tant'è che non si è reso necessario l'antibiogramma ed anche l'analisi dello sperma è risultato negativo.
Non ho mai eseguito un esame urodinamico.
Per chiarire la situazione preciso, infine, che una cisturografia, eseguita direttamente dal mio urologo, ha evidenzito un'infiammazione cronica del collo vescicale.
Solo successivamente, persistendo la pollachiuria, in assenza di altri sintomi, il medico ha ritenuto di curare la frequenza degli atti minzionali con l'assunzione di vesiker.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Chiedo scusa ma vorrei precisare che l'esame a cui sono stato sottoposto è una cistoscopia.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,
a questo punto, prima di fare una valutazione urodinamica completa, potrebbe essere utile fare, se mai fatta, una preliminare e semplice uroflussometria registrata.
Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Prostatite

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