Bruciore, fastidi, sedimenti urine dopo prostatite

Gentilissimi Dottori, Vi cercherò di esporre con il massimo della perizia di cui sono capace, la mia storia clinica: ho sempre sofferto di quello che da profano, basandomi sui sintomi, ho identificato come prostatiti iposintomatiche, ovvero dopo aver avuto rapporti sentivo bruciore all'orifizio uretrale e all'ano, nonchè bisogno di urinare praticamente in continuazione senza soddisfazione; dolori che però sparivano nell'arco di qualche decina di minuti.
Nel marzo scorso sono stato soggetto ad una prostatite batterica acuta, che ho curato, sotto consiglio del mio urologo, con ciproxin per circa 15 giorni. Ho in seguito eseguito un esame completo delle urine, con esito negativo. Purtroppo però da allora non sono più tornato in condizioni ottimali. Accuso spesso dolore, specialmente all'orifizio uretrale e, anche se di lieve intensità e non sempre, alla zona del perineo. Ciò avviene talvolta dopo la minzione, e talvolta dopo aver avuto rapporti sessuali. Sono soggetto anche a fastidiosi "sgocciolii" nella fase della post minzione che mi fanno pensare ad una infiammazione della prostata. Ho inoltre avuto 2 episodi (uno a seguito della prostatite, ed il secondo pochi minuti fa)in cui l'urina si presentava particolarmente torbida e leggermente maleodorante, e nella fase finale della minzione ho potuto vedere fuoriuscire dei sedimenti biancastri, accompagnati da un intenso bruciore che ho avvertito all'orifizio dell'uretra. Al tempo del primo episodio ho contattato il mio urologo, il quale mi ha rassicurato dicendomi che quanto successo non è infrequente dopo una prostatite, purtroppo però ora non essendo più giustificata da tale patologia, mi preoccupa di più. Non so nemmeno se potermi definire da un lato speranzoso che questo episodio sia sentore significativo di una patologia più lieve e più risolvibile di una prostatite che a questo punto oserei definire cronica. Pochi giorni fa ho raccontato quanto sto illustrando a voi al mio urologo (ad eccezione ovviamente del suddetto ultimo episodio), il quale mi ha prescritto oltre che una vita sana, un integratore, PLUVIO, per cercare di arginare i miei problemi. Non ho tuttavia fatto in tempo ancora ad iniziare la cura.
Immagino comprenderete il mio stato d'animo se dico che avere una situazione urologica tale a 24 anni non rappresenti proprio il massimo per quanto mi riguarda, soprattutto nell'ottica del futuro, poichè se il trend non migliora, con l'avanzare dell'età temo arriverò a poco felici stili di vita in questo campo.
Aggiungo infine che per quanto riguarda l'alimentazione, l'attività fisica, il fumo, ed il sonno, non sono certo un prototipo di salutista.
Vi prego di illuminarmi, per quanto vi sia possibile da una diagnosi online. Mi devo preoccupare?
Nell'attesa di una risposta Vi ringrazio anticipatamente per il servizio offerto.
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,da quanto ci racconta e,principalmente, dalla diagnosi posta dal Suo urologo di riferimento,si evince un impegno congestizio/infiammatorio della prostata che,spesso,rappresenta il fattore predisponente della prostatite,sia in forma acuta che,il piu' delle volte,cronica.L'eta' giovanile, particolarmente se non vengono osservate quelle norme alimentari e di stile di vita che Lei stesso afferma di non rispettare,e' ,spesso,un arco della vita preferenziale per tali disturbi.Continui a seguire i consigli dello specialista reale,magari allargando il campo anche alla valutazione del potenziale di fertilita' ,di cui non fa cenno,eseguendo uno spermiogramma.Cordialita'

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la celere risposta, la questione del potenziale di fertilità non l'ho menzionata poichè non mi sono mai posto il problema, non avrei in ogni caso intenzione di sfruttarla, so che è brutto da dire, ma non sono mai stato dell'idea di avere figli. In ogni caso, se non altro per valutare l'entità dei possibili danni, parlerò con il mio urologo riguardo la direzione del Suo consiglio.
Se posso Le chiedo infine, a titolo di curiosità personale, di che natura secondo Lei sono i sedimenti che ho visto nella fase finale della minzione. Possono essere porzioni di tessuti cicatriziali della prostata, si tratta di piuria o cos'altro? Ne converrà che vista l'incidenza del disturbo in questione, mi sarebbe non poco arduo raccogliere un campione di urine per poterlo analizzare.
La ringrazio.
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