Rimozione ciste vescicale

Salve, ho 48 anni, e fin da giovane soffro di risvegli notturni causati da erezioni involontarie accompagnate da forte tachicardia e dalla necessità di urinare, e che perdurano finché non mi alzo ed urino. Dopo aver urinato i sintomi scompaiono tranne la tachicardia che poi perdura anche per 1 o 2 ore.
Fino all’età di circa 40 anni il problema dei risvegli notturni era sporadico, però negl’ultimi 10 anni è andato aumentando di frequenza, ed ora è 2 o 3 volte a notte, tutti i giorni, abbassandomi notevolmente la qualità della vita (sonnolenza, memoria labile, stress, ecc.).

Svariati esami hanno individuato
“una formazione cistica a morfologia rotondeggiante, del maggior diametro di circa 1cm a margini regolari, a contenuto con caratteristiche di segnale similari rispetto all’urina contenuta nella vescica, localizzata sulla parete esterna della vescica in corrispondenza della linea mediana, a livello del versante craniale della prostata, in prossimità dell’origine dell’uretra. La cisti determina modesta impronta sulla vescica.”

La ciste sembra non essere cancerosa data la sua natura e che non sembra crescere in modo rilevante a distanza di vari anni (potrebbe essere dovuta ad un trauma pelvico avuto all’ età di 17 anni, causato da una salto mal riuscito durante una gara di motocross).

Dopo vari consulti si è capito che durante la notte la vescica si gonfia, la ciste va a premere contro la prostata, sovra-eccitandola e causando i risvegli suddetti.

Tra l’altro recentemente ho notato che l’atto sessuale può cambiare la frequenza dei risvegli in modo rilevante, a seconda se fatto con la vescia vuota o piena, ed i sintomi permangono con tale frequenza fino al successivo atto sessuale.
Sembrerebbe quindi che l’azione meccanica dell’atto sessuale, sposta la ciste tra la vescica e la prostata nel caso in cui la vescica è vuota, mentre nel caso in cui la vescica è gonfia di urina sposta la ciste al di sopra della prostata (cioè la vescica gonfia evita che la ciste scivoli sotto la prostata). Quindi nel primo caso la ciste viene schiacciata direttamente contro la prostata anche con poca urina, ed i sintomi aumentano di frequenza, mentre nel secondo caso essendo la ciste leggermente al di sopra della prostata, prima della comparsa dei sintomi è necessario che la vescica si gonfi di più, diminuendo quindi la frequenza dei sintomi.

L’urologo a cui mi sono rivolto mi ha sconsigliato l’operazione da uretrocistoscopia, poiché la ciste non è interna alla uretra, ma esterna ad essa, e quindi potrebbe causare più danni che benefici.

Vi sono altre tecniche operatorie, (ad esempio la laparoscopia robotica), per rimuovere tale ciste senza causare danni irreversibili ?
Attendo una vostra risposta grazie mille
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
prima di pensare alla terapia è opportuno fare una diagnosi più precisa sull'origine di questa presunta "cisti" ed escludere la presenza di diverticoli vescicouretrali.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua gentile risposta, l'urologo a cui mi sono rivolto mi aveva fatto una uretrocistoscopia dalla quale aveva rilevato:
"Uretra peniera indenne, sfintere tonico. Uretra prostatica libera da lobi adenomatosi. Il collo vescicale appare parzialmente ostruito nella sua metà sinistra come per protusione della cisti sottocervicale prostatica già visualizzata nella ecografia. Mucosa vescicale trabecolata lievemente, esente da patologie protrudenti nel lume. Meati uretrici in sede."
Può tale risposta chiarire la presenza di eventuali diverticoli ?
La saluto Cordialmente
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Ha eseguito delle radiografie con contrasto?
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Utente
Utente
Successivamente agli esami già elecati ho fatto una uretrocistografia retrograda e minzionale che riporta quanto segue:

"All’esame preliminare diretto si evidenziano piccoli fleboliti nello scavo pelvico a sinistra. Con introduzione di contrasto iodato tramite catetere a palloncino si ottiene riempimento della vescica con 280 ml circa di contrasto diluito e si rivela omogenea opacizzazione e regolarità dei profili parietali della vescica; in fase minzionale si rivela una minima riduzione di calibro dell’uretra prostatica e normalità dei segmenti sottostanti. Il residuo post-minzionale è di circa 25-30 ml."

Il referto riporta le informazioni che mi chiedeva ?

Ho anche constatato che il sintomo suddetto, che come detto concomita con la necessità di urinare, varia di intesità rispetto alla posizione in cui dormo. Se dormo a pancia sopra arriva dopo circa 3 ore, però se poi cambio posizione mettendomi a pancia sotto si attenua immediatamente, per poi riacutizzarsi dopo 30-60 minuti circa.
La sera cerco di bere non più di 1 bicchiere da tavola e 1/2 di acqua (ore 09:00), ed urino regolarmente prima di andare a dormire (ore 12:00).

Grazie e cordiali Saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
Non si è capita dunque l'origine della cisti che dunque sembra non essere un diverticolo vescicale, in ogni modo una cisti di 1 cm è sempre collocata nello stesso punto e non è mobile come da lei supposto; dal mio punto di vista è troppo piccola per poter creare una sintomatologia così evidente e le cause andrebbero indagate ulteriormente anche in campo non urologico.
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Utente
Utente
La Uretrocistografia l'ho fatta (su consiglio del prof. urologo) in una struttura privata diversa rispetto a quella in cui facevo le visite, ed è stata eseguita solo dai tecnici (che non mi hanno chiesto nulla riguardo la patologia), senza la presenza del medico radiologo, che poi ha solo refertato successivamente le lastre.

Sarebbe quindi possibile, che le immagini ottenute dalla Uretrocistografia abbiano ripreso solo la parte sana, senza mettere in evidenza la parte di vescica interessata dalla cisti ? (... e la cisti quindi potrebbe anche essere un diverticolo vescicale non visto!)

E, nel caso si verifichi, tramite uleriore diagnostica più mirata, la presenza un diverticolo vescicale, sarebbe possibile operarlo ?

Mi scuso per le tante domande e la mia insistenza ma vorrei risolvere questo problema che condiziona la mia vita ormai da 10 anni tutti i giorni.

Grazie ancora e Cordiali Saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
In genere le tecniche di esecuzione della cistografia sono standardizzate ed eseguite in diverse proiezioni perciò sono attendibili anche se eseguita da personale tecnico, il discorso è che non sono sicuro che i suoi disturbi nascano dalla presenza di questa piccola cisti che torno a ripetermi nella stragande maggioranza dei casi è asintomatica.
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dopo
Utente
Utente
La risposta che mi era stata data, è che se dormo a pancia sopra, la vescica, man mano che si riempe, preme (anche per gravità) sulla prostata, ed essendo la ciste frapposta tra le due, crea i sintomi suddetti.
Al contrario se mi giro a pancia sotto, la vescica invece non grava direttamente sulla prostata (e quindi sulla ciste frapposta), e quindi il sintomo diventa evidente solo quando la vescica è completamente riempita.

Inoltre se rimango a letto per più tempo, resistendo ai sintomi, poi urino con difficoltà, e dopo, per alcune ore permane una sensazione di bruciore, sotto lo scroto, però interna (in prossimità delle Ghiandole di Cowper per intenderci), come quando un neo si infiamma per l'eccessivo sfregamento.

Altrimenti come si può spiegare il fatto che i sintomi sono strettamente connessi a dei fattori meccanici ?

Grazie e cordiali saluti
[#9]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Difficile da valutare via Web, ma mi consenta qualche dubbio sulla ipotesi interpretativa.
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