Prostatite cronica e epidimidite bilaterale

sono un ragazzo di 29anni, da quasi un anno e mezzo sono affetto da prostatite cronica. I primi sintomi a comparire furono la difficoltà ad urinare come prima, poi pian piano i sintomi si sono accentuati nel tempo malgrado le terapie.
Evito di ripercorrere l'intero escursus che ho effettuato ma cerco di venire al punto.
Attualmente i sintomi che accuso sono: -quasi sempre il getto di urino è più debole del normale (è un pò più forte di mattina), a volte è come se non avessi una vera sensazione di urinare ma piuttosto un fastidio forte all'uretra che mi spinge ad andare in bagno con l'emissione di poca urina - ho un fastidio più o meno costante all'uretra che aumenta dopo aver urinato (ma non mi brucia mentre urino) - quando sono seduto per un pò di tempo accuso un peso che poi diventa vero dolore ai testicoli, inoltre spesso è come se avvertissi delle leggere scosse elettriche allo scroto - talvolta dopo urinato accuso un senso di tensione al basso ventre (vescica) - dopo aver eiaculato mi rimane un senso di fastidio nell'uretra ma non è dolore - dopo aver defecato mi rimane un senso di fastidio e bruciore all'ano. Dallo scorso maggio mi sono riaffidato all'urologo che mi aveva seguito la prima volta (maggio2010) e che rispetto agli altri mi ha inspirato maggiore fiducia. Si tratta di un giovane urologo del II policlinico di Napoli. Questi da subito si accertò con una spermiocoltura che non vi fossero infezioni e mi disse di sospendere qualsiasi terapia antibiotica che avrebbe solo esacerbato il problema. L'ultimo ciclo di antibiotico (levoxacin) lo terminai a metà aprile2011. L'urologo da maggio in poi ha preferito proseguire con Lactorepens, mittoval 2,5mg, vari complessi vitaminici fino alla fine di luglio. Per il mese di agosto mi prescrisse Nicetile 500mg ed Asacol 400mg. Sono stato a visita l'altro ieri e gli ho spiegato che tra i dolori che più mi creano problemi c'é il frequente dolore ai testicoli. Ha voluto visitarmi e mi ha diagnosticato: prostatite cronica (riconfermata la diagnosi) e epidimidite bilaterale. Mi ha spiegato che il dolore ai testicoli dipende da quest'ultima. Mi ha prescritto una terapia di una ventina di giorni: Danzen 5mg (2cp per 3volte al dì per i primi 7gg e poi 1cp per 3volte al dì per i successivi 15gg) + mittoval 2,5mg (1cp la sera). Mi ha spiegato per quanto attiene la prostatite che i sintomi sono dovuti al fatto che i ripetuti episodi flogistici hanno creato un irrigidimento dell'intero trigono vescicale, compreso il collo vescicale. L'obiettivo a suo dire è di ottenere una via di mezzo che non dia problemi. Mi ha inoltre prescritto a 30gg una spermiocoltura per escludere che l'epidimidite dipenda da un'infezione in atto e a 45gg una uro-flussimetria per valutare come urino. Volevo chiedervi un'opinione sul mio problema, se ritenete verosimile la diagnosi e la terapia rispetto alla sintomatologia. Inoltre vorrei sapere se l'epidimidite può essere tenuta sotto controllo e curata? Grazie
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caRO UTENTE, penso che il collega che la segue è ben orintTATO, OVVIAMENTE COME detto per migliorrer la sintomatologia va eventualmente capita la causa scatenante

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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dopo
Utente
Utente
Dottore grazie per la risposta. Quando intende di "capire la causa" a che cosa fa riferimento? E soprattutto quali sono gli strumenti che possono permettere di capire la causa? Infine le domando se anche l'aspetto psicologico può di per sé costituire causa scatenante del problema?
Grazie
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Dr. Vincenzo Petrosino Chirurgo oncologo 159 6 7
La prostatite cronica è una condizione clinica che va spesso contrastata con rigide norme di comportamento. Spero che proprio per la tua giovane età possa trovare qualche consiglio in ciò che segue.
Evita l'uso di birra vino, cerca di bere molto durante la giornata e limita l'assunzione di acqua nelle 2 ore precedenti il sonno.
Se hai bruciore riferito alla base del pene o dopo la minzione e non vi è alcuna traccia di infezione urinaria, usa un cucchiaino di bicarbonato sciolto in acqua la sera per qualche sera.
Di solito la terapia della prostatite cronica specie se è comparsa in giovane età deve essere ben mirata e multifattoriale. Deve tendere migliorare i sintomi, spesso l'uso di particolari antidolorifici per brevi periodi eliminando il dolore e fastidio migliora la sintomatologia.

In caso di prostatite, non in fase acuta , i rapporti sessuali sono importanti per diminuire la congestione della prostata.
Spesso i pazienti che soffrono di prostatite cronica tendono a ridurre i rapporti sessuali e questo è particolarmente dannoso.

Bisogna evitare il coito interrotto o ogni manovra che tende al momento dell'eiaculazione a bloccare la fuoriuscita dello sperma ( evitare l'aumento di pressione).

Di solito un rapporto sessuale con grosso coinvolgimento ed eiaculazione libera e abbondante può creare sensazione di benessere, anche se spesso si associano qualche dolore o bruciore...si avverte magari qualche diversità rispetto agli orgasmi precedenti la patologia.

La masturbazione non sembra essere dannosa ma può essere stressante se ricercata per forza e può comunque esitare in eiaculazioni poco soddisfacenti e " non terapeutiche "

I rapporti orali non hanno particolari controindicazioni, quelli anali in molti uomini sono particolarmente desiderati e quindi esitano in orgasmo ed eiaculazioni soddisfacenti, ma è bene evitare i rapporti non protetti. Se dovesse esserci un rapporto non protetto anale... è buona norma almeno prendere uno dei soliti antibiotici. Condotta non eccezionalmente felice ma almeno protettiva. Attenzione però alle altre patologie a trasmissione sessuale.

Molti pazienti descrivono un peggioramento della sintomatologia in seguito ad eccitazioni non seguite da rapporti sessuali ed eiaculazioni. Il tutto peggiora in caso di ripetuti stimoli . Questi sono comportamenti da evitare. Diciamo che 2 3 rapporti settimanali dovrebbero rappresentare uno stile di vita sessuale positivo per la prostata. Anche gli eccessi possono portare a qualche problema anche se spesso bisogna un pò sapere autoregolare le proprie esigenze.

In conclusione una sana e regolare attività sessuale con eiaculazioni " libere " e senza troppo esitare sono certamente da perseguire.

Spesso ancora chi è affetto da prostatite usa farmaci come gli alfa litici che portano ad eiaculazione retrograda ( in vescica ) o avodart e proscar ( finasteride e dutasteride )con riduzione del volume dell'eiaculato, questo modifica in parte il desiderio e le attività e soddisfazioni sessuali ma in modo molto variabile da paziente a paziente.

Ritengo inoltre che in caso di prostatite e di partner abituale, ogni problema deve essere descritto e affrontato in due.

Per i vari alimenti da utilizzare, di solito è molto efficace la riduzione del caffè degli alcolici e delle bevande gassate. I cibi troppo speziati e pepe. La vita deve essere quanto più normale possibile senza cadere nel baratro della " depressione" , bisogna prendere coscienza della propria malattia e capirla a fondo.
Spesso ci saranno recrudescenze stagionali ( al cambio delle stagioni ) e se presente dolore pelvico questo si presenterà spesso con i cambi di temperatura. Evitare di sollecitare il pavimento pelvico, cercare di evitare troppo la stazione seduta.

Inoltre spesso se esiste stitichezza è buona norma evitarla e usare prodotti a base di fibre con costanza e regolarità.

L'attacco e il mantenimento del benessere in questa patologia è sempre multifattoriale e spesso ripeto da personalizzare per ogni singolo paziente in base al quadro clinico e alla sintomatologia.

Dott.Vincenzo Petrosino

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