Problema ureteri

Scrivo nella totale disperazione, sperando di poter avere una risposta buona o meno buona che sia..ma almeno averla!
Mia madre, 51 anni, è stata operata circa 3 mesi fa x l'asportazione di 3 fibromi all'utero, ma durante l'intervento le sono stati recisi gli ureteri. Entrambi. Da allora ha iniziato ad avere perdite di urina continue e le hanno applicato le nefrostomie più un catetere vescicale in attesa dell'intervento. Non riusciamo a comprendere le risposte dei medici e soprattutto l'attesa e siamo molto spaventati non solo che mia madre possa perdere la funzionalità dei reni ma anche che nella meno peggiore delle ipotesi debba vivere con le nefro per sempre. Esiste la possibilità di applicare delle protesi agli ureteri? Le risposte dei medici che l'hanno in cura sono sempre molto vaghe. Lei donna iperattiva, sta soffrendo molto e ho paura che possa finire in depressione o peggio...
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.6k 1.8k 19
Gentile Signore,
se gli accertamenti confermano la sezione bilaterale degli ureteri (un danno molto consistente) senza ulteriori complicazioni locali, parrebbe inequivocabile la necessità di un intervento ricostruttivo con nuovo collegamento degli ureteri alla vescica (uretero-cisto-neostomia o reimpianto ureterale). Ovviamente le nefrostomie sono da considerarsi una soluzione transitoria in attesa dell'intervento laparoscopico o chirurgico.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dottor Piana la ringrazio della sua risposta.
Le riporto cosa leggo sulla lettera di dimissione dell'ospedale "utero trasformato da 3 fibromi. soluzione di continuo e suture sul fondo vescicale. si evidenzia dilatazione bilaterale degli ureteri. sezione e legatura uretere sx e reimpianto in vescica. sezione e legatura dell'uretere dx e anastonomi uretero-uretale e posizionamento catetere doppio j di protezione".

Grazie ancora.
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Aggiungo alla risposta del collega che mi pare improbabile che Sua madre perda la funzione renale, mentre è ovvio che la risoluzione della situazione passa attraverso la presa in carico della paziente da parte degli specialisti urologi.
E' con loro che Sua madre deve parlare per ottenere spiegazioni sulla pianificazione terapeutica che - per inciso - può richiedere un pò di tempo. Cordiali saluti e incoraggaiamenti.

Dr. Enrico Conti
Specialista in Urologia e Andrologia
Primario Urologo ASL 5 Spezzino

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Dr. Paolo Piana Urologo 41.6k 1.8k 19
Gentile Signora,
la decrizione sommaria desumibile dalla letera di dimissioni evidenzia che un intervento riparativo è stato già effettuato, immaginiamo contestualmente alla rimozione dell'utero, quando queste complicazioni alle alte vie urinarie si sono dimostrate evidenti. L'ureter sinistro è stato dunque già re-impiantato in vescica, mentre meno chiaro è il destino dell'uretere destro. La situazione necessita appunto di essere presa in carico da nostri Colleghi specialsiti in urologia, che facciano un opportuno punto della situazione, impostando un piano d'azione teso a far rientare la situazione entro limiti accettabli, tali da poter permettere la rimozione delle nefrostomie.

Saluti
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Utente
Utente
Egregi dottori Vi ringrazio caldamente per le Vostre risposte.
Mi auguro che possiamo presto uscire da questa tragica situazione e tornare, per quanto possibile alla normalità.
Mia madre e noi con lei (anche se cerchiamo di farle coraggio anche a volte mentendo non avendo le competenze tecniche per dare risposte certe) abbiamo il terrore che possa essere condannata a vivere con le sacche esterne per sempre.
Attualmente, dopo aver lasciato l'ospedale in cui il danno è stato fatto e in cui è sempre stata negata a mia madre la possibilità di essere visitata da un urologo (rimanendo sempre sotto le mani e gli occhi dei ginecologi) è in cura presso l'Humanitas di Rozzano (MI).
I precedenti medici (ribadisco ginecologi) avevano tentato una risoluzione agli ureteri in via laparoscopica, ma la cosa non ha funzionato..e anche questo ci spaventa..e alle nostre domande e ai nostri dubbi non abbiamo avuto risposte! Non riusciamo a capire se possano aver sbagliato nell'intervento o se la cosa non sia risolvibile...scusate le mie domande, i miei dubbi e le mie paure...e il mio sfogo!
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.6k 1.8k 19
Gentile Signora,
la struttura specialistica urologica che sta seguendo sua madre é certamente di elevato livello e siamo certi che potrà gestire la situazione nel migliore dei modi.

Saluti
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Dr. Enrico Conti Urologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Andrologo 2.3k 51 14
Non si preoccupi, è lecito avere dubbi quando non si hanno spiegazioni esaurienti. Il problema è verosimilmente complesso ma non per questo irrisolvibile. I colleghi dell'Humanitas sono in gamba. Siete in buone mani. Buone cose!
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Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le Vostre risposte che mi danno un po' di speranza.. sentirsi dire "ce la metteremo tutta, ma il problema è complesso e il danno è grosso e pertanto non possiamo garantire che si risolva" è stata l'ennesima pugnalata al cuore, ieri.
Mi infondono molta fiducia i medici che seguono ora mamma ma questa evenienza, comunicata con onestà, che possa il problema non risolversi (almeno dove siamo ora) e debba la mamma, dover portare le nefro per sempre mi sta deteriorando.

Sapete indicarmi, eventualmente dove siamo seguiti attualmente non si riuscisse, un ospedale o una clinica dove poter avere un ulteriore consulto e dove possa eseguirsi un intevento risolutivo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.6k 1.8k 19
Gentile Signora,
come già le abbiamo ripetutamente detto, la struttura che attualmente sta seguendo la paziente è di certo in grado di garantire i massimi standard di assistenza. Come potrà comprendere, per ovvi motivi di correttezza professionale, non è scopo di questo sito fornire indicazioni su singoli professionisti o centri di cura con riferimento al caso specifico. Le possiamo peraltro garantire che la nefrostomia a permanenza è considerata solo in un ristrettisimo numero di casi di malattia neoplastica terminale, cosa che senza dubbio non si verifica nel caso in esame. Probabilmene ci vorrà tempo e magari più di un intervento, ma la situazione si risolverà, non ne abbiamo alcun dubbio.

Saluti
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Utente
Utente
La ringrazio Dottor Piana e mi scusi se Le ho fatto una domanda "inopportuna"!
Mi auguro che da martedì, data di ricovero della mamma, possiamo finalmente avere qualche buona notizia!
Saluti.