Escherichia coli. recidiva o nuovo contagio?

Salve,
A fine Settembre ho avuto una prostatite causata da Escherichia coli contratta (con molta probabilità) durante un rapporto anale occasionale seppur protetto (è possibile?).

Dopo urinocultura e tampone uretrale con abg ho effettuato, sotto prescrizione del mio urologo di fiducia, terapia antibiotica con Levoxacin 500 per 10 gg e i disturbi, tutti abbastanza lievi, sono rientrati.

Qualche giorno fa ( fine dicembre) ho avuto un riacutizzarsi dei sintomi. Sapendo già cosa fare ho effettuato nuovo tampone con abg che ha evidenziato numerose colonie di Escherichia coli e Staphylococcus Haemolyticus entrambi sensibili alla Levofloxacina.

Pertanto sto facendo di nuovo il Levoxacin sperando di risolvere stavolta.

Sono sposato e da inizio Novembre circa (quindi a seguito del precedente episodio di prostatite) ho una relazione extraconiugale con una singola donna con la quale in una sola occasione è capitato di avere un rapporto vaginale non protetto seppur non fino alla mia eiaculazione che è comunque avvenuta nel preservativo, proprio un giorno dopo questo rapporto ho avvertito l'inizio dei sintomi della prostatite.

Vengo pertanto alle mie domande:

1) È possibile che questo nuovo episodio sia dovuto all'unico rapporto vaginale non protetto con la mia amante? Faccio questa domanda perché so che il 44% delle volte l'E.C. porta ad una recidiva;
2) Con mia moglie abbiamo regolarmente rapporti non protetti ma nè lei nè la mia amante hanno avvertito disturbi di nessun genere; Posso avere rapporti non protetti con entrambe le mie partner o rischio di contagiarle?
3) È possibile che una donna senza nessun sintomo possa essere comunque affetta da questi germi e quindi contagiare un uomo causando una prostatite?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
i batteri Escherichia Coli sono presenti normalmente nell'intestino in enormi quantità, senza che questo causi alcun problema. E' molto probabile che nel suo caso i batteri coinvolti nella prostatite provengano essenzialmente dal suo intestino e non dai contatti esterni che lei sospetta con tanto accoramento. Tenga presente che la prostata ed il retto sono assolutamente contigui e che è sufficiente una funzione intestinale anche episodicamente non buona od una pressione addominale eccessiva (ad esempio legata alla sua obesità) per facilitare il passaggio dei batteri. La trasmissione sessuale diretta sarebbe eventualmente ipotizzabile solo per il contatto anale diretto e non protetto. I batteri tendono a colonizzare in bassa carica anche tutta l'area genitale, compreso il tratto più esterno del'uretra, questo può falsare il risultato delle colture del liquido seminale, che vanno infatti valutate con molta attenzione prima di prescrivere terapie antibiotiche, specie se energiche e prolungate.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gent.mo Dott. Piana,
La ringrazio per la pronta risposta.
In effetti ho spesso episodi di stitichezza che causano sanguinamento dall'ano dovuto ad emorroidi interne.
Inoltre l'attività sessuale con mia moglie è prossima allo zero, questo può influire?
Dice che oltre al tampone dovrei fare anche uno spermiogramma?

Aggiungo che le mie domande erano essenzialmente volte ad un rispetto di base che ho verso le mie partners e al voler sapere se rischiano qualcosa avendo rapporti non protetti (esclusivamente vaginali e mai fino all'eiaculazione)

Inoltre le volevo chiedere: una volta terminata la cura antibiotica e appurato (dopo dieci gg dalla fine della stessa e sempre con tampone con abg) che l'infezione non è più presente in me, c'è rischio che io possa contrarre nuovamente i batteri da rapporti non protetti anche se esclusivamente vaginali?

Grazie per il tempo dedicatomi
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
come le abbiamo detto, la trasmissione di infezioni per via sessuale in genere non avviene per i batteri di origine intestinale (come appunto l'escherichia Coli), tranne ovviamente per il contatto anale diretto. Altri sono i batteri ed i virus che possono esser contratti, dalla gonorrea, alla clamidia, al'herpes ... ma non è qui il caso di dilungarsi su questo tema. Se lei ha dei dubbi, l'unica ragionevole soluzione è l'uso costante e corretto del preservativo.
Considerato il suo problema intestinale, che dunque a buona ragione abbiamo sospettato, la prescrizione della terapia antibiotica deve essere essere sempre molto accorta, poiché a fronte di una azione diretta sulla sfera uro-genitale, può crearsi un pericoloso squilibrio della flora batterica intestinale, con selezione di germi sempre più resistenti.
Le raccomandiamo pertanto di non assumere mai antibiotici su iniziativa personale ed affidarsi alle cure di un nostro Collega specialsita in urologia con il quale riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia. sarebbe inostre opportuna una valutazione gastro-enterologica della sua funzione intestinale ed una seria considerazione di un trattamento dietetico-nutrizionale.

Saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Perfetto Dott. Piana e grazie nuovamente.
Preciso solo che la cura antibiotica l'ho iniziata solo a valle del consulto col mio urologo di fiducia. Di mia iniziativa ho semplicemente effettuato il tampone con abg.

A proposito dei batteri e virus da Lei citati (clamidia gonorrea ecc...) sarebbero venuti fuori dal tampone giusto? Posso pertanto escluderli?

Per quanto riguarda lo stile di vita ha qualche altro consiglio importante oltre all'uso del preservativo?

Grazie mille ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
la prescrizione delle indagini da efettuare dipende dal tipo di disturbo e maifestazione in corso. Il tampone uretrale è indicativo solo in caso di evidente sospetto di uretrite, accompagnato da secrezioni visibili (mutande macchiate). In caso di prostatite, gli esami batteriologici indicati sono sulle urine e sul liquido seminale. Come abbiamo detto, vi sono molti fattori che possono falsare i risultati di questi esami, che devono essere valutati sempre con molto senso critico, particolarmente prima di prescivere una terapia antibiotica.
Per quanto riguarda il suo stile di vita, se la sua sua scelta tende alla promiscuità sessuale (sulla quale ovviamente nulla si può obiettare), l'unica indicazione ragionevole è quella di viverla in modo responsbile, non allentando mail l'attenzione.

Saluti
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