Candida, cistiti ricorrenti

Buongiorno,
Scrivo sopraffatta dallo sconforto e con la speranza che un vostro consulto mi possa aiutare. Da circa un anno soffro di cistiti ricorrenti (con batterio E.coli), finendo al ps più di una volta. Sono state curate con terapie antibiotiche ravvicinate tra loro..e recentemente per sospetto di reflusso vescico-ureterale ho dovuto eseguire l'esame di cistografia retrograda minzionale da cui per fortuna non è emerso nulla di anomalo. Una settimana fa ho terminato l'ultimo antibiotico (ciproxin) per ricomparsa di cistite (questa volta il batterio presente era klebsiella pneumoniae)..come trattamento preventivo assumo regolarmente fermenti lattici e acidif plus la sera a vescica vuota per 15 gg al mese.
Scrivo perché purtroppo due giorni fa mi sono recata al ps per forti perdite che non potevano essere ciclo in quanto assumo pillola anticoncezionale sibilla (perdite prima marroni, poi dopo qualche giorno di sangue vivo e poi nuovamente marroni con presenza di sangue vicino) e allarmata anche da microlesioni vicino alle labbra vaginali che mi procurano oltre che forte dolore anche bruciore alla minzione. Al ps mi è stata diagnosticata la candida pur avendo dolore al posto di prurito e perdite diverse dalle normali per candida. Scrivo preoccupata perché ho paura che la diagnosi non sia corretta e perché nonostante siano passati quasi tre giorni e continui a curarmi attraverso ovuli vaginali da assumere per 10 sere, una compressa di fluconazolo (e una al mio partner) e lavaggi per entrambi di soluzioni antimicotiche, il dolore sembra non diminuire.
Aggiungo che recentemente tramite prevenzione serena ho effettuato Pap test con esito negativo.
Possibile non sia candida?? Oppure devo solo attendere che passi e continuare la cura?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Purtroppo a distanza non è possibile esprimere alcun giudizio appropriato. Le ripetute terapie antibiotiche possono senz'altro predisporre alla colonizzazione da candida. In effetti oggigiorno si cerca di essere molto parsimoniosi con gli antibiotici nelle cistiti, a meno che non insorgano complicazioni o febbre, Piuttosto si cerca di agire sull'origine di questi batteri, che è inequivocabilmente l'intestino. D'ogni modo, questo episodio di sanguinamento non ci è chiaro, in particolare se si sia trattato di un sanguinamento uterino ovvero derivato dai genitali esterni. Ci riferisce di essere stata sottoposta ad una visita ginecologica, questa dovrebbe aver escluso lesioni più serie. la persistenza di disturbi, a fronte delle terapie instaurate, rende però opportuna una rivalutazione (diremmo nuovamente ginecologica) a tempi brevi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Aggiungo che ora le perdite, anche se diminuite, sono di color giallastro ed ogni volta che devo urinare il dolore insieme al bruciore è acuto.
Le farò sapere dopo un'ulteriore visita.
Grazie per la disponibilità dimostratami.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Riscrivo in merito a un forte dubbio..mi sono recata nuovamente al pronto soccorso per i ripetuti dolori che non cessavano dopo le cure per candida e la ginecologa ha individuato la presenza di alcune afte sulla zona genitale dicendomi di sospendere la cura per candida e lavarmi con betadine. Non essendo tranquilla sono poi andata privatamente dal mio ginecologo che mi ha prescritto cortisone per bocca per 4/5 giorni visto il mio dolore e la zona irritata (cura che ho già iniziato). Ieri, però, dovendo fare un tampone vaginale e raccontando tutto al personale dell'ospedale mi è stato vivamente sconsigliato il cortisone nel caso in cui l'irritazione sia provocata da virus. Ho così chiamato il mio ginecologo che mi ha confermato la cura cortisonica. Il mio dubbio però rimane..continuo a prenderlo? O sospendo e chiedo un ulteriore parere?
Rimanendo in attesa..porgo cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Il problema pare quindi confermarsi come di interesse ginecologico, non sapremmo darle indicazioni specifiche, anche perché la visione diretta delle lesioni è comunque indispensabile per poter giudicare. I timori legati al cortisone non possono essere generici, ma devono essere giustificati cao per caso, riteniamo che il suo ginecologo condivida questo ragionamento.