Ripresa biochimica a 11 anni da prostatectomia radicale

Buongiorno, mio suocero di 79 anni oggi è stato operato nel 1997 di adenocarcinoma prostatico, Gleason (3+2), pT2cN0 R1 (apice e base con facale infiltrazione dei margini), PSA marzo 97 a 10 ng/ml.
Nessuna terapia radiante post operatoria.

Valori PSA dopo l’operazione:
09/99 0.02
09/04 0.20
05/05 0.26
05/07 0.35
09/07 0.44
01/08 0.37
03/08 0.32
04/08 visita ER con minima nodularità paramediana dx
10/08 0.48

Da visita urologica presso ASL, inviato in radiologia per “doubling time lento”.
Referto della radioterapia: Si ritiene indicato RTE conformazionale sulla ex-loggia prostatica. Si ritiene indicato tuttavia procedere ad esami diagnostici di completamento TC Addome/Pelvi.

Visita privata presso urologo che si occupa esclusivamente di carcinoma prostatico con diagnosi assolutamente contraria alla radioterapia, ma semplice trattamento farmacologico con TOLBIOTIC, con monitoraggio del PSA e rivalutazione in caso di modifica sostanziale.

Il quesito, molto semplice, è: chi ha ragione, considerando che il paziente ha 79 anni?
Grazie.
[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro signore visto l'andamento del psa e l'età di suo suocero, la radiopterapia non è sicuramente indicata in quanto è probabile che la ripresa sia a distanza, e non locale (dopo 11 anni) in oltre vista anche l'età la malattia può essere trattata o con una semplice attesa e dosaggi del psa o al massimo con terapia medica

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sollecita risposta!

Era la risposta nella quale speravamo. Il radioterapista non ha fatto allarmismo e infatti non ha indicato un carattere di urgenza, ma ha sorvolato abbastanza sugli effetti collaterali della radioterapia (lieve bruciore alle vie urinarie, possibile stitichezza), mentre l'urologo privato ha parlato di incontinenza, malesseri generali, problemi intestinali, ritenendo ingiustificato e prematuro il trattamento.

Consigliereste comunque la TC Addome/Pelvi o è sufficiente il monitoraggio trimestrale/semestrale della PSA?

Grazie.
[#3]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Non sono in accordo con il collega precedente per due motivi:
Proprio il tempo di raddoppiamento del PSA e la sua velocità di aumento molto lento sono suggestivi per ripresa locale più che sistemica. Le linee guida dell'European Association of Urology, definiscono inoltre 0,2-0,4ng/ML come indice chiaro di ripresa biochimica di malattia dopo intervento chirugico. Pur considerando la sua età, se prevista una certa aspettativa di vita, come le auguro, cioè in assenza di patologie concomitanti importanti, è INDICATO UN TRATTAMENTO DI SALVATAGGIO con radioterapia che, in caso di malattia recidiva sulla loggia della prostata, potrebbe aumentare il controllo locale di malattia con anche una possibile riduzione di rischio di malattia a distanza(metastasi ossee!).
Non penso che un integratore alimentare come il TOLBIOTIC possa impedire l'avanzata del tumore. Le consiglio di cuore di seguire il radioterapista o un oncologo che è sicuramente più avvezzo ad affrontare una situazione del genere. Ci vogliono competenze oncologiche e conoscenze di studi scientifici, prima di avventurarsi, a mio avviso, in cure che mancano di ogni evidenza scientifica.
Non si spaventi della radioterapia: il terrore sugli effetti collaterali esposto da "alcuni colleghi"urologi è frutto di vecchie consocenze su una radioterapia ormai sorpassata. Una identificazione con TC o con PET colina (se possibile) della sede della loggia o di ripresa di malattia, l'irradiazione con metodiche di RT più conformate o addirittura ad intensità modulata (IMRT), minimizzano la possibilità di importanti effetti collaterali.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dr. Alongi, il suo collega che ha sconsigliato la radioterapia si occupa da alcuni anni esclusivamente di carcinoma della prostata ed è full member (così recita il suo profilo) della E.O.R.T.C. e non è un giovane medico. Lo preciso senza alcun intento di screditare la sua risposta, ma per chiarire che il Tolbiotic non è stato prescritto da un omeopata o da un urologo neolaureato.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Dr. Alongi, il suo collega che ha sconsigliato la radioterapia si occupa da alcuni anni esclusivamente di carcinoma della prostata ed è full member (così recita il suo profilo) della E.O.R.T.C. e non è un giovane medico. Lo preciso senza alcun intento di screditare la sua risposta, ma per chiarire che il Tolbiotic non è stato prescritto da un omeopata o da un urologo neolaureato.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Sicuramente un integratore và inserito in un contesto di trattamenti o di esami atti ad affrontare il problema in modo adeguato. Fatto stà che nessun integratore da solo è un presidio teraputico utile a controllare una ripresa biochimica di malattia.
Non intendo comunque screditare nessuno, tantomeno colleghi più o meno rinomati. Mi attengo a linee guida e a studi che avvalorano l'uso della radioterapia, soprattutto come salvataggio. Il fatto che il collega sia "giovane o vecchio" non significa nulla. Solo in Italia veniamo classificati per l'età. In America è il curriculum che conta, l'età spesso non è nemmeno citata.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente,
concordo con il dott Allogi sul discorso dell'integratore, per quanto invece riguarda l'approccio terapietico putroppo la in questi casi non c'è un comportamento unitario, per tanto la cosa migliore è affidarsi ad uno urologo competente e seguire le sue indicazioni
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