Poliuria, perdite post-minzione

Salve egregio/i Dottore/i,

Sono un ragazzo di 32 anni e circa un mese fa, con il cominciare del freddo più intenso, ho avuto piccoli fastidi nella zona inguinale e ho iniziato a urinare più frequentemente del solito (ma ho sempre urinato abbastanza visto che bevo parecchio), con giorni in cui vado sulle 10 volte e altri sulle 6-7. In concomitanza con questi sintomi ho anche iniziato a notare che subito dopo la minzione mi usciva qualche goccia, soprattutto quando mi siedo (infatti ho iniziato a usare la pratica di sedermi e piegarmi in avanti subito dopo aver urinato così da fare fuoriuscire tutte le gocce). Dei problemi simili, ovvero la frequenza urinaria e loi sgocciolamento post-minzione li ho avuti anche lo scorso febbraio in un periodo di forte stress, ma che sono durati poco e sono scomparsi da soli.

Non ho altri sintomi. Il flusso urinario a volte ha una pressione normale, abbastanza veloce, altre volte un po' meno. Non ho dolori durante la minzione e a livello sessuale durante l'eiaculazione sia nei rapporti che con la masturbazione è tutto regolare, anche come quantità di sperma.
Ricordo solo che la scorsa estate durante un'eiaculazione mi ha fatto un po' male la prostata. Ricordo anche di aver sofferto di piccoli dolori sempre nella zona del cavallo tra aprile e maggio scorso durante un periodo in cui andando in palestra facevo lunghe sessioni sulla cyclette.
Aggiungo che per lavoro faccio una vita piuttosto sedentaria (anche se cerco di stare attento alla dieta e cerco di mangiare sano) e sto seduto per lunghi periodi, anche su sedie non proprio comode o morbide.

Specifico che soffro anche di Lichen Scleroatrofico, che sto seguendo con il dermatologo, ma che anche se ho da anni, è ad uno stato iniziale ed è abbastanza stabilizzato.

Ho eseguito gli esami delle urine e l'urinocultura ed è tutto ok.

Sono andato dall'urologo che inizialmente mi ha visto il meato e ha detto che potrebbe essere un'ostruzione infravescicale e che a volte è il lichen a provocarla, solo che guardandomi ha escluso che c'entri il lichen perché appunto è localizzato solo sul prepuzio e mi ha prescritto un'urinoflussometria (che ho già prenotato per la fine di Gennaio). Poi mi sono ricordato dell'episodio di quest'estate del dolore alla prostata dopo un'eiaculazione e il dottore mi ha effettuato un'esplorazione rettale per controllare lo stato della suddetta e ho provato un certo dolore.

Nel referto ha scritto "prostata pastosa, dolorabile alla palazione, molle-elastica" e mi ha prescritto i seguenti medicinali: prostamev e ferprost, per 30 giorni e proxelan per 10 giorni, che alla fine sono degli integratori naturali.
Li prendo ormai da 1 settimana, ma non ho notato particolari miglioramenti dei sintomi (frequenza e perdite post).

I sintomi descritti possono essere dovuti ad una prostatite (anche se il dottore non ha scritto che si tratta di questa, ma solo quello che ho scritto poco su)?

Sono in dubbio se effettuare un altro consulto da altro specialista privato o aspettare di fare l'urinoflussometria e sono anche dubbioso rispetto alla terapia, visto che è composta da soli integratori, senza veri e propri medicinali e non vorrei che la situazione diventasse cronica.
Secondo voi (ovviamente non chiedo di criticare le terapie o le prescrizioni del medico che mi ha visitato, ma solo un consulto per sapere se in caso fare altra visita) il medico che mi ha visitato poteva prescrivermi altri esami più approfonditi (tipo ecografia prostatica) o anche altri tipi di cure con farmaci eri e propri?

Vi ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti
[#1]
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Sarebbe interessante conoscere il bilancio tra il volume di liquidi complessivi che assume e il volume urinario che produce: capita di autosuggestionarsi e cadere in un pessimo circolo vizioso (bevo perché urino... urino perché bevo... e via così) che stressa solo tutto il sistema urinario.
Per quanto riguarda il gocciolamento e quanto rilevato con l'esplorazione digitale siamo nel campo di descrizione di una congestione infiammatoria pelvico prostatica di grado discreto che non consente di svuotare completamente l'uretra. Poiché lo stato stressogeno tende a far aumentare la congestione è comprensibile che il fastidio si accentui in tale condizione.
La situazione merita una attenta e completa valutazione sullo stato complessivo delle componenti genitali (l'uroflussimetria dirà poco soprattutto se quando la eseguirà sarà in condizioni di stress emozionale).
Non capisco perché trascini da anni il lichen prepuziale quando una circoncisione radicale porterebbe realmente a soluzione il problema, evitando applicazione di creme, fastidi, irritazioni locali e quanto altro.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta.

Se posso chiederle, secondo il suo parare, per tale problematica "congestione infiammatoria pelvico prostatica", quale tipo di esame sarebbe più opportuno eseguire per valutarla meglio?
E anche il tipo di cura con prostamev, ferpost e proxelan, non è forse un po' tropo blanda, essendo integratori e parafarmaci a base di erbe (serenoa repens) e vitamine?

Comunque l'urologo che mi ha visitato mi ha detto che successivamente all'esito dell'urinoflussometria, se dovesse dare un valore (non ricordo se positivo o negativo) dovrei eseguire un esame di cui non ricordo il nome, ma che consiste nell'inserimento di un sondino che percorrendo l'uretra arriva fino alla vescica e ad essere sincero tale tipo di esame mi inquieta un po'.

Per il lichen, il dermatolgo mi ha sconsigliato la circoncisione perché non fin ora non mi ha mai dato problemi di alcun tipo (oltre ad un po' di stress) soprattutto irritazioni, fastidi o fimosi (anche perché è localizzato solo in una piccola porzione del prepuzio), dicendomi che con le cicatrici della circoncisione il lichen potrebbe "svegliarsi" e ricomparire. In ogni caso non escludo in futuro di eseguirla nel caso dovesse darmi problemi.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Un prepuzio con un lichen persistente che altro non è che una reazione infiammatoria aspecifica, ove non si voglia continuare con creme antinfiammatorie o peggio cortisoniche che producono più problemi di quanti non ne risolvano, va tolto con la circoncisione. Eliminare il prepuzio alterato non fa risvegliare proprio nulla, anzi elimina un fattore di disturbo e di generazione di problemi... poi le scelte personale sono indiscutibili.
La terapia prescritta non è affatto blanda e peraltro è basata su una doppia dose di serenoa (presente in egual misura nel prostamev e nel ferprost) che ne aumenta molto l'azione antiandrogenica, mentre migliore è la presenza della Vit. E e di altri estratti ad azione antinfiammatoria/antiossidante. Per come impostata dovrebbe almeno ridurre il sintomo, poco credo potrà fare sulle ragioni che ancora devono essere individuate.
Molteplici sono le valutazioni eseguibili anche per gradi di complessità ed è l'andrologo che sulla base clinica deve decidere nel merito... a mio parere prima di qualunque percorso terapeutico che comunque potrebbe richiedere diversi mesi.
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