Una sclerosi del collo vescicale,

Salve, sono subito a spiegare il mio problema. Circa 20 anni fa (avevo circa 20 anni), a seguito di visita militare mi fu riscontrato un problema, senza precisazioni ulteriori, alle vie urinarie. Gli accertamenti successivi diedero i seguenti esiti;
FLUSSOMETRIA → velocità di riempimento 0.5 ml/s; flusso massimo 10 ml/s; volume urinario 350; residuo post urinario assente;
CISTOMANOMETRIA (CMG) → max capacità cistometrica 350ml; primo stimolo ad urinare 100 ml; valutazioni cliniche – vescica instabile;
RISONANZA MAGNETICA → vescica a pareti diffusamente ed irregolarmente ispessiteper aumento della componente muscolare e modico ispessimento mucoso apprezzabile in corrispondenza della base vescicole – prostata nella norma – ecc
ECOGRAFIA VESCICALE PROST. TRANSRETTALE → prostata ad ecostruttura disomogenea per presenza di calcificazioni centrali che si localizzano presso il decorso dell’uretra – capsula prostatica integra.
A seguito di questi accertamenti, mi fu diagnosticata una SCLEROSI DEL COLLO VESCICALE, e mi fu detto che avevo bisogno di intervento chirurgico (classico, senza laparoscopica), ma non avendo ulteriori fastidi oltre quello della nocturia, mi rifiutai subito dell’intervento. Preciso che a suo tempo avevo 20 anni e l’unico fastidio che avvertivo era quello di alzarmi qualche volta di notte per urinare.
Oggi a distanza di circa 20 anni le cose sembrano poco dissimili cioè la nocturia è rimasta uguale senza aver fatto alcuna terapia e qualche volta (di notte solo), devo spingere molto per riuscire ad urinare. Mi viene consigliato ancora l’intervento chirurgico con laparoscopica, ma mi avvertono che esso comporterà sicuramente un deflusso verso la vescica del liquido seminale e che lo stesso intervento non risolve definitivamente il problema perché già a distanza di alcune settimane potrebbe ricomparire.
Qualcuno mi ha consigliato di usare “OMNIC” cps e temporeggiare ancora anche perché non sono sposato, ma qualcun altro mi ha avvertito che devo urgentemente rimediare al problema per evitare problemi molto più seri dovuti alle calcificazioni.
Sinceramente sarei disposto a convivere col problema, anche perché il fatto di non essere ancora sposato e non poter aver più figli “con metodi naturali”, mi desta molti problemi psicologici solo a pensarci.
Chiedo allora un VS consiglio se posso temporeggiare ancora, se esistono terapie farmacologiche, se esistono terapie chirurgiche alternative che non comportino eiaculazione retrograda, ed eventualmente se ci sono centri altamente specialistici per suddetto problema.
Grazie attendo una VS gentile riposta.
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

c'è tanta carne al fuoco nella sa mail. Cercherei di mettere un pò di ordine.
-Diagnosi di sclerosi del collo vescicale: la si pone alla luce dei seguenti esami: 1. studio urodinamico (con riscontro di pressione elevata in vescica e basso flusso urinario), 2. cistografia con fase minzionale (con riscontro di inadeguata apertura del collo vescicale). Da quanto ci dice non sono disponibili questi esami, che comunque dovrebbero essere recenti (e non di 20 anni fa);
-le calcificazioni prostatiche non hanno nulla a che vedere con la sclerosi del collo vescicale, e teoricamente potrebbero anche non dare nessun disturbo;
-trattamento della sclerosi del collo vescicale (sempre nell'ipotesi che questa sia la diagnosi corretta): dipende in parte dal risentimento che la malattia provoca alle vie urinarie, in parte dalla gravità dei disturbi che percepisce;
-nel caso di trattamento non medico, si tratta di eseguire per via endoscopica ("interna") una o due incisioni a livello del collo vescicale, che hanno na qualche probabilità di causare eiaculazione retrograda, ma molto meno di un classico intervento di resezione di prostata per ipertrofia della stessa.

In sintesi, direi che il primo passo sia quello di porre una diagnosi certa e circonstanziata, diagnosi che non emerge dai soli esami che ci ha riferito.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 468 2
caro lettore,

è abbastanza chiaro che una sclerosi del collo vescicale ( un restringimento cicatriziale del primo tratto dell'uretra) comporta un notevole "sforzo" da parte della vescica che progressivamente aumenta di spessore proprio perchè la componente muscolare si ipertrofizza e mette in moto una serie di problemi urinari (minzionali) che varrebbe la pena di risolvere mediante una , semplice, TUIP (Resezione Trans Uretrale-endoscopica-della Prostata-Collo) ( un giorno di ricovero) con il rischio, abbastanza frequente di perdere la eiaculazione che potrebbe diventare "retrograda" compromettendo la potenzialità riproduttiva e anche la sensazione "orgasmica".
Anche per lo specialsta è sempre difficile consigliare il paziente in tal senso pur nella consapevolezza che il tempo gioca a sfavore della situazione.
Comunque si tenga sotto stretto controllo di uno specialista che possa capire quando tale decisione divenisse improrogabile
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Infinitamente grazie.
Sinceramente non ci contavo di avere una risposta, invece è arrivata tempestiva minutziosa, semplice ed utilissima.
ANCORA GRAZIE AL SITO E SOPRATTUTTO A COLORO CHE VI COLLABORANO.
GRAZIE.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dopo la richiesta di info fatta sopra, il mio urologo sulla base dei referti di 20 anni fa mi ha prescritto il farmaco OMNIC 0.4 cps, ma solo dopo aver assunto una sola cps ho riscontrato un'eiaculazione retrogada, un flusso (per quanto visibile ad occhio umano), come prima, senza cioè incremento di quantità e di flusso, ma ho notato semplicemente una diminuzione di spinta occorrente per la minzione.
A seguito dell'eiaculazione retrogada ho, il giorno dopo, interotto la terapia in attesa di sentire il mio urologo.
Allo stato attuale l'urologo mi ha consigliato di continuare l'assunzione dell'OMNIC nonostante l'effetto inatteso, per poter vedere dopo circa 10 gg eventuali variazioni e poter fare gli esami di flussometria.
La mia speranza è che la diagnosi è sbagliata,in quanto dovuta alla mia convinzione che, se solo un farmaco ha rilassato talmente tanto il collo vescicale al punto da lasciarlo aperto e permettere un'eiaculazione retrogada mentre flusso e quantità di contenimento sono rimasti uguali, vuol dire che il problema non è a monte ossia al collo vescicale ma all'uretra che limita il flusso di urina che scende e richiede un mio sforzo per espellerla.
Attendo una VS risposta in merito, sperando che ci sia qualche probabilità che non occorra quindi intervento TUIP con conseguente definitiva eiaculazione retrogada (non sono ancora sposato ecco il motivo).
Grazie.



[#5]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

non c'è stretta incompatibilità tra beneficio con farmaci alfalitici (quale è l'Omnic)e diagnosi di sclerosi del collo vescicale, che in effetti è anche chiamata "malattia del collo vescicale", a significare la possibilità di un decorso anomalo delle fibre muscolari sfinteriali.
Per quanto riguarda il disturbo eiacilatorio che ha avuto con tamsulosina esistono molecole alternative, della stessa famiglia ma con minori/assenti effetti collaterali sull'eiaculazione: in particolare l'alfuzosina.
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve, solo un piccolo eventuale consiglio:
in caso si rendesse necessario l'intervento, qualcuno mi ha sconsigliato l'intervento classico in laparoscopica e mi ha consigliato invece di rivolgermi ad Arezzo laddove cioè usano il cd LASER TULLIO di ultima generazione che non è affatto invasivo, viene effettuato in DAY SURGERY, ma soprattutto il sanguinamento è quasi nullo, il dolore post operatorio pure e contemporaneamente è più preciso in quanto incide circa un ventesimo rispetto ad altre tecniche; inoltre per quanto possa aver capito taglia, non lascia residui e cicatrizza contemporaneamente, con rischi di eiaculazione retrogada molto più bassi (circa 20%), rispetto alla classica laparascopica. Infine, non lasciando residui, ha una probabilità molto bassa che a distanza di pochi anni lo stesso intervento debba essere ripetuto.
Grazie ancora per le pronte risposte, spero ora di non dovervi più disturbare perchè ho avuto tutti i chiarimenti che mi servivano e che normalmente non si riescono ad avere con unasemplice visita medica.
GRAZIE.
[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
PS
Chiedo scusa se nella precedente ho dimenticato di inserire il motivo per essermi rivolto nuovamente a Voi, ossia eventualmente in caso di intervento mi consigliate il metodo classico in laporoscopica, l'intervento laser Tullio come detto prima o vi sono metodi di intervento ancora più innovativi, meno invasivi e più efficienti?
Grazie.
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