Catetere

Gentilmente vorrei togliermi un dubbio. Mio padre di 77 anni ha l'iperplasia prostatica benigna che cura con cicli di Avodart e con Urorec 8 mg tutte le sere. Inoltre gli hanno diagnosticato la vescica iperattiva che non abbiamo mai voluto curare con gli anticolinergici in quanto lui ha anche problemi neurologici (sindrome frontale).
Tuttavia, col tempo la incontinenza urinaria è peggiorata. Così da circa un mese assume Betmiga 50 mg, farmaco prescritto dall'urologo che lo ha in cura. Siccome questa incontinenza nel tempo è diventata invalidante ed è peggiorata, un altro medico, un nefrologo, che lo segue invece per l'insufficienza renale al 2^ stadio, gli ha consigliato il catetere, quello col tubicino che va dentro il pene e la sacca che viene tenuta fuori legata alla gamba. Eravamo indecisi se farlo ma il nefrologo ha insistito molto e glielo ha messo anche perché col Betmiga non abbiamo notato grossi miglioramenti, però è solo un mese che assume Betmiga e forse dovevamo aspettare ancora qualche mese prima di far inserire il catetere. Infatti il mio dubbio è: non bisognava aspettare almeno tre mesi di cura con Betmiga prima di passare al catetere ? Io ho capito che ci vogliono almeno tre mesi per capire se funziona questo farmaco. Ora col catetere è tutto inutile il Betmiga o no? Abbiamo compromesso la cura prescritta dell'altro medico, l'urologo? Forse non dovevamo lamentarci troppo della incontinenza e aspettare...
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
La reale efficacia del mirabregron (Betmiga) è molto variabile ed imprevedibile, certamente però qualche segno di efficacia dovrebbe comparire abbastanza precocemente, non crediamo che si debba aspettare qualche mese per espimere un giudizio. Inoltre, i parasimpatico-litici dovrebbero essere prescritti quando l'iper-attività vescicale è stata oggettivata da una opportuna indagine urodinamica e non solo in base al presentarsi dell'incontineza. Questo in particolatre quando vi è un ingrossamento prostatico noto, che già di per se potrebbe giustificare ogni tipo di sintomo delle basse vie urinarie.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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La ringrazio per la risposta dott. Piana.
In effetti nel 2013 dal referto dell'esame urodinamico risultò "iperattività detrusoriale neurogenica" e nel 2016 il quadro urodinamico ripetuto in un altro istituto diede come risultato una "iperattività detrusionale in fase di riempimento vescicale e basse pressioni detrusoriali nella fase minzionale come per ipocontrattilita' detrusoriale".
Mi chiedo se il catetere sia stata la scelta giusta oppure no. Mi chiedo se sia una cosa che forse potevamo rimandare ad una età più avanzata di mio padre, considerando anche che ho letto dei numerosi rischi connessi al cateterismo, come infezioni e restringimento dell'uretra per via della formazioni di cicatrizzazioni. Non so se farglielo togliere e tornare ai pannoloni. Che mi consiglia? O comunque quali sono le Sue esperienze che possono fare luce su questa situazione? Devo dire che mi crea ansia questa cosa.
La ringrazio molto per la Sua gentilezza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il catetere a permanenza è ovviamente l'ultima soluzione possibile, ma talora si tratta di un compromesso forzato. Una via di mezzo potrebbe essere l'esecuzione di cateterismi, ovvero auto-cateterismi ad intermittenza, certamente più impegnativi dal punto di vista pratico ma meno soggetti alle complicazioni che lei cita (anche se forse con pessimismo esagerato). Questa indicaione presuppone però una conoscenza del caso che noi non possiamo avere a distanza.
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Sì. Comunque nel frattempo oggi glielo abbiamo fatto togliere perché aveva una febbretta lieve. Adesso stiamo provando con la versione condom quindi esterno con sacca alla gamba. Sembra funzioni per ora...grazie mille!!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
E' comunque indispensabile valutare che la vescica si svuoti a sufficinza e non si instauri gradualkmente una nuova subritenzione. Questo lo può giudicare anche il medico curante con una semplice visita.
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Ci avevano detto del rischio di ritenzione urinaria dopo aver tolto il catetere interno, che è stato tenuto un giorno e mezzo. Invece abbiamo visto che ha urinato.
Non so, dottore, cosa intenda per "graduale subritenzione". Mi spiega? Se capisco bene il problema di non urinare potrebbe presentarsi anche a distanza di giorni? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Soprattutto nei primi giorni dopo la rimozione di un catetere a permanenza è necessario accertarsi che la vescica si svuoti davvero completamente, perché una ritenzione parziale potrebbe portare gradualmente ad una nuova distensione meritevole di attenzione.
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Utente
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Mi scusi dott. Piana, come si fa a sapere se la vescica si svuota completamente?
Al momento vedo che sta urinando perché c'è pipì nella sacca del catetere esterno (condom), ma come faccio a capire che la fa tutta e non ci sia invece un residuo? Devo fargli fare una ecografia? Mi dica cosa ritiene sia più opportuno fare perché vorrei accertarmi che non ci siano problemi. Grazie di nuovo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
E' ovviamente necessario che sia un medico a valutarlo, alemno nella prima settimana, trattandosi comunque di una cosa molto semplice può essere compito del medico curante.
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Ho contattato il medico curante, già domattina gli facciamo fare una ecografia alla vescica. Vediamo se va tutto bene. Lo spero davvero...altrimenti ci hanno creato un bel danno...
Grazie dott. Piana.
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Dott. Piana, purtroppo aveva ragione. L'ecografia stamattina ha rilevato un residuo post minzionale di 120 cc circa. Che si fa in questi casi? Il medico parlava di una curetta antinfiammatoria sperando che il residuo si riduca a 60 cc circa che dice è fisiologico per un uomo di 77 anni con ipertrofia prostatica benigna.
Certo che una ritenzione urinaria dopo appena 1 giorno e mezzo (per la precisione, catetere messo alle 18.00 di giovedì e tolto alle 9.00 di sabato) non pensavo potesse dare questi problemi... Mi aiuti la prego, a capire se è un danno permanente oppure reversibile e se ci costringe a rimettergli il catetere interno a vita?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
120 cc sarebbe un residuo tutto sommato accettabile e non imporrebbe il cateterismo, a patto che non tenda ad aumentare con il tempo. Pertanto, è necessario rivalutare tra qualche giorno. E' sufficiente palpare l'adddome, l'ecografia non è indispensabile.
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Quindi se capisco bene potrebbe peggiorare nel tempo?
L'ecografia è stata fatta dopo 4 giorno dalla rimozione del catetere
Mi sembra un incubo!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
ovviamente non è detto, ma resta comunque opportuno tenere la situazione sotto controllo.
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Mi scusi se la disturbo così, ma sono affranta. Mi spiega cosa accade alla vescica dopo la rimozione del catetere? Non capisco perché potrebbe peggiorare la situazione e non migliorare se comunque urina. Mi può spiegare cortesemente anche perché sono davvero preoccupata...lo so che da una postazione on line è difficile per lei, ma in linea generale vorrei capire cosa accade.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Se la vescica non si svuota abbastanza (per ostruzione o per scarsa contrazione) si può pensare che ad ogni minzione il residuo aumenti gradualmente, tanto che dopo qualche tempo (giorni, settimane ...) questo diventi di nuovo importante al punto da rendere necessario eliminarolo con un cateterismo intermittente o permanente. Questo in termini assolutamente generali, ogni situazione fa poi caso a sè e deve essere giudicata conoscendone ogni dettaglio.
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Sì ma non capisco perché il catetere ormai rimosso possa comportare anche a distanza di settimane una inattività della vescica tale da comportare una ritenzione importante. Questo non capisco. Pensavo che si fosse risolto il problema. Potrebbe esserci una infiammazione della muscolatura vescicale forse?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
La vescica di un uomo di 77 anni già non funziona perfettamente di per sé, è pur sempre costituita da tessuti biologici, non è una pompa elettromeccanica! D'ogni modo, ci pare che lei si stiua preoccupando oltre misura, si tratta comunque di un disturbo funzionale e non degenerativo.
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Sì mi sto preoccupando molto. È vero. Mi perdoni per questo. Sto solo cercando di capire se è una situazione potenzialmente irreversibile oppure no. Cioè se (fermo restando che lei non ha visitato mio padre e quindi non può fare una diagnosi) in certi casi si rischia il catetere interno a vita. È questo quello che temo. Oppure c'è una terapia che possa ripristinare la situazione precedente. Tenga presente che a fine ottobre aveva fatto una visita urologica e il medico, lo ricordo bene, ci disse che non aveva residuo post minzionale.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Molte cose si possono teoricamente fare, ovviamente conoscendo la situazione in modo completo. A partire dalla visita diretta del soggetto, piuttosto che solo dagli accertamenti che vanno sempre e comunque interpretati..
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Sì ho prenotato una visita urologica dopodomani sperando di avere buone notizie.
Comunque questo benedetto catetere gli è stato messo da un nefrologo che voleva aiutarci a gestire l'incontinenza di mio padre. Però ci ha fatto un danno. Io ripetevo che non volevo e lui non mi ha ascoltato e ha proceduto con l'inserimento. Forse anche perché mia madre era lì immobile e zitta. L'ho subita come una vera violenza, mi creda.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il cateterismo non può aver causato di per sè alcun danno, questo è assolutamente certo. Piuttosto, si stanno affrontando espressioni diverse di una stessa malfunzione vescicale.
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Mi esprimo male perché non sono un medico. Intendevo dire che il catetere ha causato un mal funzionamento della vescica (l'ha bloccata se vogliamo) e quindi una ritenzione urinaria che prima non aveva e che se capisco bene potrebbe peggiorare nel tempo. Questo significa che potenzialmente il catetere potrebbe aver peggiorato la situazione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
No, questo non è possibile.
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Vedremo dopodomani a seguito della visita dall'urologo. Io comunque la ringrazio molto perché se non era per lei non avremmo fatto la verifica del residuo. Adesso occorre solo aspettare. Le farò sapere se vorrà leggere il mio aggiornamento.
Grazie ancora
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Dott. Piana, la disturbo nuovamente per farle sapere che durante la visita urologica il residuo post minzionale di mio padre è stato di 90 ml. L'urologo ci ha detto che per ora non è necessario il catetere interno. Già questo mi consola. L'urologo inoltre gli ha prescritto nuovamente Avodart perché la prostata si è ingrandita nuovamente, ha detto di continuare con Urorec 8 mg e di sospendere Betmiga 50 mg fra 20 giorni. In totale quindi la terapia con Betmiga sarebbe di 2 mesi inveve che di 3 come aveva prescritto a fine ottobre. A tal proposito, le volevo chiedere se questo farmaco, il Betmiga, che mio padre prende da circa 40 giorni, può causare la ritenzione urinaria.
Grazie mille e buone feste!
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
La funzione vescicale normale comporta una armonica combinazione tra la contrazione del muscolo detrusore, la libertà di flusso e la tenuta dello sfintere. Qualdo uno (o più) di questi fattori diventa problematico, l'urinare diventa difficile e si possono avere intomi più o meno gravi. Certamente i farmaci che tendono a ridurre la contrazioe vescicale, se comtemporaneamente è presente una ostruzione, tendono ad indurre ristagno. E' pur vero, come abbiamo già detto, che l'azione del mirabregon non è così intensa, ma in talune situazioni è lecito pensare che possa contribuire all'instaurarsi di un ristagno vescicale. A questo punto è necessario capire cosa sia più importante, ovvero contrastare la iper-attività vescicale (che parrebbe essere stata dimostrata dall'indagine urodinamica) ovvero risolvere l'ostruzione con un alfa-litico, od addirittura ponendo le indicazioni ad un intervento. La scelta può non essere semplice e non siamo certamente noi a distanza in grado di farla. Ceamente ripetere una indagine urodinamica potrebbe fornire qualche elmento di giudizio in più.
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Sì, dott. Piana, in effetti è difficile capire cosa sia più giusto fare. Comunque dalla recente ecografia "la prostata è di dimensioni aumentate con diametri di 49x45x47 mm.". Eppure a settembre aveva terminato ben 7 mesi di Avodart.
Io penso che probabilmente più che il catetere a causare questa parziale ritenzione sia stata la combinazione tra l'ostruzione data dalla prostata ingrossata e il farmaco Betmiga. Comunque spererei che una volta terminata da terapia con Betmiga (tra 15 giorni secondo le indicazioni, per un totale di 2 mesi) il residuo post minzionale possa ridursi anche perché ha ripreso Avodart e continua con Urorec che non ha mai smesso di prendere.
Grazie, gentilissimo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
In effetti, considerata la storia, pensiamo che prima di proseguire con il mirabegon sarebbe opportuno parlarne con il nostro Collega che lo ha prescritto. Si tenga presente che non si tratta di un farmaco "curativo" a termine, ma "sintomatico", ovvero efficace solo in somministrazione continua.
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L'urologo che lo ha visitato recentemente ci ha detto di sospendere Betmiga a conclusione di due mesi di terapia. Quando ci siamo andati aveva già assunto il farmaco da 40 giorni. Quindi ci ha detto di sospederlo dopo 20 giorni.
In effetti quando glielo aveva prescritto il residuo era appena di 20 cc. Adesso però io glielo avrei sospeso subito avendo trovato un residuo post minzionale più alto, precisamente di 90 ml, ma lui ci ha detto comunque di proseguire.
In ogni modo mi consola sapere che una volta sospeso il farmaco la vescica torni come prima visto che non è un farmaco curativo. Probabilmente la vescica tornerà iperattiva ma non avremo il problema di un residuo importante.
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