Catetere
Salve, mio padre di 84 anni , circa 15 giorni fa è stato operato di ernia inguinale, con anestesia spinale subito dopo l'intervento gli hanno inserito un catetere vescicale per difficoltà ad urinare. Oggi gli è stato rimosso ed è andato nuovamente in blocco, per cui è stato necessario riposizionalro. L'urologo ha detto che deve essere operato per ipertrofia prostata benigna. Premetto che lui ha problemi cardiaci e bpco moderata/severa, nel suo caso è piu vantaggioso portare il catetere o effettaure intervento?quali rischi corre?grazie.
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Queste situazioni sono abbastanza comuni nell'anziano, laddove vi è una pre-esistente situazione prostatica in labile compenso, che viene alterato da cause modeste, come l'anestesia per un banale intervento chirurgico. In linea di massima, non ci si arrende al primo tentativo di svezzamento del catetere, posto che si sia contemporaneamente iniziata una delle comuni terapie per i disturbi prostatici ostruttivi (alfa-litici, dutasteside, ecc.). Un secondo tentativo è certamente proponibile e sul terzo si discute. D'ogni modo, le attuali tecniche operative urologiche (es. laser) e le moderne pratiche anestesiologiche hanno reso molto più ampio il campo di operabilità delle ostruzioni prostatiche, che ora è limitato a rari casi veramente molto gravi, con controindicazioni assolute all'induzione di qualsiasi anestesia, anche parziale. Una anestesia simile è stata appena eseguita per l'intervento erniario, apparentemente senza conseguenze generali, pertanto il problema non si pone.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie dott. Piana, per la risposta. Ha iniziato terapia con Silodosina non so se sono gli stessi principi a cui Lei fa riferimento. Per il post intervento , ha domicilio ha preso due compresse di antibiotico per 10 gg, che ha terminato ieri. Lei ritiene che in presenza di catetere debba continuare antibiotico? L'intervento con laser è pratica diffusa o riservata solo a centri importanti?grazie.
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La silodosina appartiene al gruppo degli alfa-litici, farmaci utilizzati appunto per facilitare la minzione. La presenza del catetere non impone di per sè l’assunziine continua di antibiotici, che sarebbe addirittura controproducente, a menomche si manifesti febbre od altre complicazioni infettive. La diffusione delle procedure basate sul laser è ormai molto avanzata, certamente anche nella sua regione vi sono più centri che praticano questo tipo di intervento.
[#7]
La terapia anti-aggregante non ha indicazioni specifiche urologiche, ma inerenti i fattori di rischio di trombosi venosa. e non idipensabile sotto questo punto di vista, sarebbe meglio che non fosse protratta oltre il necessario, ma noi a distanza non siamo in grado di giudicarlo.
[#11]
Il discorso del trattamento operativo dell’ingrossamento benigno della prostata è vastissimo. Sostanzialmente, gli interventi si dividono in due tipi:
- quelli in cui viene materialmente asportato del tessuto;
- quelli in cui si inducono nella prostata delle modificazioni per le quali il tessuto si ritira per cicatrizzazione.
Al primo gruppo di interventi, da sempre molto più diffusi, appartiene l’intervento chirurgico a cielo aperto (oggi eseguito ormai solo più in casi particolari) e tutti gli interventi endoscopici, a partire dalla classica resezione (TURP) a tutte le moderne applicazioni del laser (Olmio, Tullio, Verde , ecc.). Con il tempo e l’affinarsi delle tecniche si sono progressivamente ridotti i tempi di degenza e di mantenimento del catetere vescicale dopo l’intervento, ora nell’ordine delle 48 ore circa.
Nonostante questi grossi passi avanti, nel tempo si è sempre cercato di escogitare delle tecniche che permettano di risolvere le cose in modo ancora meno invasivo, quasi ambulatoriale, con abbattimento dei costi e dei rischi globali, seppure minimi al giorno d’oggi (es. sanguinamento, anestesia, ecc.). Negli ultimi 30 anni sono state proposte moltissime tecniche, generalmente basate sull’inserimento di sonde nella prostata che rilasciano energia adatta ad indurre modificazioni del tessuto (calore, radiofrequenze, laser, ecc). Dopo qualche tempo il tessuto trattato va in atrofia, riducendo così la compressione sull’uretra ed il collo vescicale e permettendo la ripresa della minzione. Nessuna di queste tecniche ha mai ottenuto risultati tali da soppiantare ogni altro tipo di intervento. Raramente si ottengono risultati completi e stabili nel tempo. A questo gruppo di tecniche appartiene ad esempio il laser interstiziale ecoguidato, che non è neanche fra le più recenti. A margine del discorso, si ricorda comunque che i vantaggi dell’intervento, con qualsiasi tipo di procedura, non sono MAI immediati, ma è sempre presente una fase di stabilizzazione graduale della durata media di 6 / 8 settimane.
- quelli in cui viene materialmente asportato del tessuto;
- quelli in cui si inducono nella prostata delle modificazioni per le quali il tessuto si ritira per cicatrizzazione.
Al primo gruppo di interventi, da sempre molto più diffusi, appartiene l’intervento chirurgico a cielo aperto (oggi eseguito ormai solo più in casi particolari) e tutti gli interventi endoscopici, a partire dalla classica resezione (TURP) a tutte le moderne applicazioni del laser (Olmio, Tullio, Verde , ecc.). Con il tempo e l’affinarsi delle tecniche si sono progressivamente ridotti i tempi di degenza e di mantenimento del catetere vescicale dopo l’intervento, ora nell’ordine delle 48 ore circa.
Nonostante questi grossi passi avanti, nel tempo si è sempre cercato di escogitare delle tecniche che permettano di risolvere le cose in modo ancora meno invasivo, quasi ambulatoriale, con abbattimento dei costi e dei rischi globali, seppure minimi al giorno d’oggi (es. sanguinamento, anestesia, ecc.). Negli ultimi 30 anni sono state proposte moltissime tecniche, generalmente basate sull’inserimento di sonde nella prostata che rilasciano energia adatta ad indurre modificazioni del tessuto (calore, radiofrequenze, laser, ecc). Dopo qualche tempo il tessuto trattato va in atrofia, riducendo così la compressione sull’uretra ed il collo vescicale e permettendo la ripresa della minzione. Nessuna di queste tecniche ha mai ottenuto risultati tali da soppiantare ogni altro tipo di intervento. Raramente si ottengono risultati completi e stabili nel tempo. A questo gruppo di tecniche appartiene ad esempio il laser interstiziale ecoguidato, che non è neanche fra le più recenti. A margine del discorso, si ricorda comunque che i vantaggi dell’intervento, con qualsiasi tipo di procedura, non sono MAI immediati, ma è sempre presente una fase di stabilizzazione graduale della durata media di 6 / 8 settimane.
[#12]
Utente
Ancora grazie dott. Piana per la sua risposta molto competente e professionale. Lei ritiene in considerazione delle problematiche di mio padre sia maggiormente indicato il laser per via uretrale? conosce in Campania un buon centro con elevato volume di interventi? Puo temporeggiare 2-3 mesi con catetere mio padre o si rischiano infenzionie danni renali?dopo qunato tempo si hanno miglioramenti con la silodosidina?grazie.
[#13]
Non ci pare che sussustano gravi controindicazioni di carattere generale, d'altro canto è stato appena eseguito un altro intervento chirurgico. Può essere quindi eseguito qualsiasi intervento disostruttivo, con la tecnica preferita da chi se farà carco. per motivi di coirrettezza noi non possiamo fornire consigli in merito a singoli professionisti o centri di cura, con riferimento al caso specifico. Il tempo d'attesa dipende dalla struttura di ricovero, in genere la presenza di un catetere a dimora costituisce un fattore di urgenza relativa, 2-3 messi sono ancora un tempo ragionevolmente accettabile.
[#14]
Utente
Salve, dott. Piana , le riporto analisi urine di mio padre , eseguite oggi:
ESAME DELLE URINE
(METOD. AUTOMAZIONE)
Aspetto limpido
Colore giallo paglierino
Peso specifico a 15 1010 1008 - 1035
Glucosio assente mg/dl assente
Proteine assenti mg/dl 0 - 10
Pigmenti biliari assenti mg/dl 0 - 0.2
Urobilina assente mg/dl 0.0 - 1.0
pH 6,0 4.5 - 6.0
Emoglobina 0.20 mg/dl 0.0 - 0.02
Corpi chetonici assenti mg/dl 0.0 - 0.02
Esterasi Leucocitaria 75 est/dl fino a 25
Nitriti assenti assenti
ESAME MICROSCOPICO DEL SEDIMENTO
10-20 EMAZIE/CAMPO -5-10 LEUCOCITI/CAMPO -RARE CELLULE DELLE BASSE VIE.
la presenza di emoglobina 0.2 è normale e esterasi?grazie.
ESAME DELLE URINE
(METOD. AUTOMAZIONE)
Aspetto limpido
Colore giallo paglierino
Peso specifico a 15 1010 1008 - 1035
Glucosio assente mg/dl assente
Proteine assenti mg/dl 0 - 10
Pigmenti biliari assenti mg/dl 0 - 0.2
Urobilina assente mg/dl 0.0 - 1.0
pH 6,0 4.5 - 6.0
Emoglobina 0.20 mg/dl 0.0 - 0.02
Corpi chetonici assenti mg/dl 0.0 - 0.02
Esterasi Leucocitaria 75 est/dl fino a 25
Nitriti assenti assenti
ESAME MICROSCOPICO DEL SEDIMENTO
10-20 EMAZIE/CAMPO -5-10 LEUCOCITI/CAMPO -RARE CELLULE DELLE BASSE VIE.
la presenza di emoglobina 0.2 è normale e esterasi?grazie.
[#16]
Utente
Salve dott. Piana , oggi verso le 8 hanno tolto il catetere per fare un nuovo tentativo di urinare spontaneamente. Mio padre è ritornato a casa (abitiamo 5/6 minuti da ospedale) in attesa di provare ad urinare. Le chiedo quanto tempo può attendere ?deve aspettare i sintomi della ritenzione, dolori ecc? oppure attese 3/4 ore senza urinare deve ritornare in ospedale per rimettere il catetere?grazie.
[#17]
In un anziano la diuresi può essere ritardata, in particolare durante il giorno. Noi consigliamo di bere un litro d'acqua nell'arco di 3-4 ore, lo stimolo della minzione (speriamo con esito positivo) dovrebbe arrivare entro 6 ore. Dopo 8 ore, anche in assenza di disturbi particolari, la situazione è certamente da rivalutare e probabilmente vi sarà da reinserire il catetere.
[#19]
Utente
Buongiorno dott. Piana, riscrivo per aggiornare la situazione di mio padre . Il tentativo di qualche giorno fa di togliere il catetere è fallito, quindi continua ad avere il catetere. Adesso dice di avvertire una sensazione di bruciore alla punta del pene con l'attacco del catetere, nonchè qualche gocciolina di urina che fuoriesce . Il bruciore può essere dovuto ad un inizio di infezione?
Per intervento abbiamo chiesto all'urologo dell'ospedale ed ha detto che la tecnica migliore è quella con il resettore elettrico, e che loro non praticano il laser.
Per intervento abbiamo chiesto all'urologo dell'ospedale ed ha detto che la tecnica migliore è quella con il resettore elettrico, e che loro non praticano il laser.
[#20]
Come abbiamo già scritto, dal punto di vista del risultato finale, tutte le tecniche di disostruzione che comportano l'asportazione di tessuto prostatico (cd. "ablative") sono perlopiù equivalenti. La elettro-resezione (TURP) è tuttora quella più diffusa ed economica, non è necessariamente "la migliore", ogni specialista fa anche con quel che ha a disposizione ed è abituato ad utilizzare. Le tecniche basate sul laser offrono qualche vantaggio legato all'intervento ed al periodo immediatamente successivo (minore sanguinamento, ridotto tempo di cateterizzazione), ma in mani esperte le differenze non sono realisticamente così significative.
[#23]
Utente
Salve, dott. Piana, durante la sostituzione del catetere il medico ha consigliato di fare esami urine, che abbiamo fatto con il seguente referto:
URINOCOLTURA
L'esame colturale delle urine, eseguito in aerobiosi su terreni selettivi: AGAR CLED, AGAR MAC CONKEY, AGAR
CETRIMIDE,AGAR MALTO e successiva identificazione biochimica, ha evidenziato circa 100000 colonie per ml appartenenti
al gruppo Enterococco faecalis,isolate e sottoposte ad antibiogramma.(Valori significativi superiori a 50000 colonie per ml).
NOTA: ai fini di una corretta valutazione del dato analitico considerare che si possono avere false cariche batteriche
significative per non idonee modalita' di raccolta, conservazione, trasporto e tempi intercorsi tra la raccolta delle urine e la
loro esibizione in laboratorio.
Adesso mio padre non ha nessun apparente sintomo legato all'infezione, lei ritiene sia il caso di fare antibiotico?grazie.
URINOCOLTURA
L'esame colturale delle urine, eseguito in aerobiosi su terreni selettivi: AGAR CLED, AGAR MAC CONKEY, AGAR
CETRIMIDE,AGAR MALTO e successiva identificazione biochimica, ha evidenziato circa 100000 colonie per ml appartenenti
al gruppo Enterococco faecalis,isolate e sottoposte ad antibiogramma.(Valori significativi superiori a 50000 colonie per ml).
NOTA: ai fini di una corretta valutazione del dato analitico considerare che si possono avere false cariche batteriche
significative per non idonee modalita' di raccolta, conservazione, trasporto e tempi intercorsi tra la raccolta delle urine e la
loro esibizione in laboratorio.
Adesso mio padre non ha nessun apparente sintomo legato all'infezione, lei ritiene sia il caso di fare antibiotico?grazie.
[#24]
Come probabilmente abbiamo già scritto, in presenza di catetetere a permanenza l'urocoltura sarà sempre positiva tanto da renderla inutile, a parte casi molto particolari. In assenza di febbre od altri evidenti complicazioni, la terapia antibiotica non solo è inutile, ma anche sconsigliata.
[#25]
Utente
Salve dott. Piana mio padre è stato chiamato dall'ospedale dove è in lista per interevnto di turp, per fare preospedalizzazione e poi intervento. In tale struttura praticano solo turp normale o bibolare. Lei ritiene che sia migliore la bipolare? mio padre ha ancora emoglobina a 11,3 è il caso di attendere ancora rinviando a settembre intervento? (porta catetere dal 9 aprile).Grazie.
[#28]
Stiamo parlando veramente di dettagli che poco interessano il paziente. In genere in una sala operatoria quando si acquisisce la strumentazione bipolare, tutti gli interventi vengono eseguiti in quel modo, ci pare paradossale che sia il paziente a dover scegliere, quantomeno in una struttura pubblica.
[#30]
Dopo 4 mesi di catetere a permanenza la priorità assoluta è che l'intervento disostruttivo venga finalmente eseguito, da un operatore che si auspica sia sufficientemente esperto da ottenere un buon risultato. La tecnica utilizzata passa senz'altro in secondo piano.
[#31]
Utente
Salve dott. Piana, mio è stato operato lunedi 22, con turp monopolare, dopo intervento ha avuto predite di sangue con necessità di trasfusioni (4 sacche) emog 7 risalita a 9. I medici sabato gli avevano tolto i lavaggi e mantenuto solo il catetere le urine erano chiare. Da stamattina le urine si sono intorpidite di sangue ed i medici hanno ripreso i lavaggi. Quanto tempo puo durare questo sanguinamento?grazie.
[#35]
Utente
Salve dott. Piana, mio padre è stato dimesso dopo 17 gg, il giorno 8 agosto. Ha proseguito terapia antibiotica per 5 gg a casa. Dopo 7 giorni dalla sopsensione antibiotici ha effettuato urinocoltura, dove si riscontra KLEBISELLA PNUMONIAE (ssp pneumonae) carica 200.000ufc/ml.
Lui sta dscretamente , senza sintomi, beve circa 2 litri acqua, urina spesso, senza bruciore, con urine abbastanza chiare. Ovviamente deve riprendere antibiotici, lei ritiene che è una infezione particorlamente pericolosa anche in considerazione della BPCO?grazie.
Lui sta dscretamente , senza sintomi, beve circa 2 litri acqua, urina spesso, senza bruciore, con urine abbastanza chiare. Ovviamente deve riprendere antibiotici, lei ritiene che è una infezione particorlamente pericolosa anche in considerazione della BPCO?grazie.
[#36]
In seguito ad un prolungato periodo di cateterizzazione in ambiente ospedaliero non stupisce più di tanto la positività dell’urocoltura. Se non vi é febbre o complicazioni in atto, diremmo che la cosa non sia preoccupante, la sola abitudine di bere molta acqua potrebbe essere già di grandissimo aiuto. Non insisteremmo più di tanto con gli antibiotici, che andranno comunque sempre integrati con abbondanti fermenti lattici, probiotici, yoghurt e quant’altro possa servire a mantenere una accettabile flora batterica intestinale.
[#39]
Utente
Buongiorno dott. Piana, grazie per la risposta. Riguardo la tarsmissione alle vie respiratorie mi riferivo alla possibilità che possa passare dalle vie urinarie ai polmoni. Ha preso sabato sera la seconda ed ultima bustina di antibiotico, dopo quanto tempo è opportuno rifare esami urina? grazie.
[#41]
Utente
Salve dott. Piana, abbiamo ripetuto uricoltura: in questo nuovo esame è stato isolato soltanto la SERRATIA FONTICOLA con carica 50.000. E' pericolosa ?deve riprendere antibiotico? Inoltre dopo la rimozione del catetere continua ad urinare frequentemente (senza bruciore o altro) 8/10 volte 24h, beve comunque circa 2 litri di acqua ed a volte non riesce a trattenere , con la perdita di goccie di urina. Grazie.
[#42]
Si tratta di un contaminante a bassa carica, l'urocoltura è da considerare negativa. Per ora non vi sono ulteriori indicazioni. Con il calare della temperatura esterna può iniziare a ridurre l'introduzione di liquidi a 1,5 litri al dì. La continenza andrà sicuramente a migliorare, anche se lentamente. Sarà comunque opportuno ripetere una ulteriore urocoltura tra alcune settimane.
[#43]
Utente
Salve dott. Piana , le scrivo nuovamente in quanto, mio padre da ieri ha avuto rigonfiamento del testicolo dx molto dolorante , con febbre 39 pertanto è stato ricoverato. Ha effettuato eco , ed esami sangue ed urine, i medici hanno detto che trattasi di orchite . Può essere un seguito della turp?in quanto tempo si risolve?grazie.
[#44]
Si tratta di una delle possibili complicazioni post-operatorie ed è sostanzialmente imprevedibile ed indipendente dalle modalità dell'intervento. Chiamiamola sfortuna. Con opportuna terapia febbre e dolore dovrebbero risolversi ne giro di qualche giorno. La tumefazione del testicolo invece si risolverà molto più lentamente nel giro di almeno un mese.
[#51]
Utente
Salve dott. Piana , chiedo una sua valutazione sulla situazione di mio padre, operato di ernia inguinale sx il 9 aprile, intervento complicato da uretrorragia, e gonfiore scotale. L'ecografia fatta il 18 aprile richiesta dal chirurgo: didimo sinistro di volume ridotto ripsetto al controlaterale, ad ecostruttura disomogena, ipercogena con tralci iperecogeni ne contesto. Si apprezza ispessimento della tonaca albiginea con sottile raccolta in sede scrotale, disomogena anecogena con tralci iperecogeni contestuali. Il gonfiore del testicolo post intervento si è risolto , adesso mio padre ha notato che il testicolo è diventato piccolissimo, e da qualche giorno avverte doloretti alla cicatrice dell'ernia. Può essersi atrofizzato il testicolo in seguito all'ernia?in tal caso va rimosso? Il referto dell'eco è "tranquillo"?grazie.
[#52]
La sofferenza testicolare con progressiva atrofia dell'organo è una complicazione nota, anche se invero oggi abbastanza rara degli interventi di plastica erniaria inguinale, entro certi limiti indipendenti dalla tecnica operatoria e dalla mano del chirurgo. In questo caso può aver avuto un ruolo anche l'infiammazione insorta (orchi-epididimite) che comunqu tende a risolversi con esiti sclerotici permanenti. In genere non vi è necessità di rimuovere il testicolo atrofico, in particolare dopo una certa età.
Questo consulto ha ricevuto 56 risposte e 5.5k visite dal 24/04/2019.
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