Riabilitazione continenza post-operatoria

Salve.

Mio padre ha subito un intervento di prostatectomia radicale laparoscopica robot-assistita in seguito ad una diagnosi di carcinoma prostatico.

Dopo la rimozione del catetere (a 7 gg dall'intervento, e quindi quando era ancora in ospedale) riusciva a trattenere l'urina per circa 2-3 ore e di notte non aveva perdite.

Oggi a distanza di 19 gg dall'intervento (e quindi 12 gg dopo che gli è stato tolto il catetere) ha delle minzioni molto più frequenti durante il giorno e a volte delle perdite notturne significative.

Attualmente sta eseguendo tutti gli esercizi che ci hanno consigliato/illustrato al momento delle dimissioni dall'ospedale.

Può darsi che questa sorta di "involuzione" possa essere indice di qualche complicazione post-operatoria?

Dobbiamo rivolgerci a qualche struttura per la riabilitazione alla continenza? Abbiamo iniziato ad informarci e alcuni ci hanno detto che la riabilitazione non deve essere iniziata prima di 2 mesi dopo l'intervento, altri che prima si inizia la riabilitazione e meglio è.

E poi: è vero che la il recupero massimo della continenza si raggiunge a distanza di 6 mesi dall'intervento?

Aggiungo che mio padre ha 72 anni e, fino all'intervento, non aveva avuto alcun problema minzionale.

Siamo attulmente abbastanza confusi sul da farsi per cui saremmo grati se riusciste a fornirci dei chiarimenti in merito.

Ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
il peggioramento della continenza non ha nessun significato di complicanza post-operatoria; può essere interpretato anche come la regressione di edema post-operatorio formatosi in sede di anastomosi ("attaccatura") tra vescica e uretra.
Prima inizia la riabilitazione e meglio è. Direi nella mia esperienza cheil massimo dei risultati vengono raggiunti a tre mesi.
Fate comunque riferimento principalmente a chi ha operato suo padre.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
cara signora, come detto dal collega il peggioremanto non è indice di peggioramento, per quanto rigurada il recupero della continenza è importante che suo padre esegua costantemnte gli esercizi segnatoci, ovviamente se al primo controllo post opeeratorio ( in gerenre dopo 3 mesi) i risultati non dovessero essere soddisfacenti, allora può chiedere ai colleghi che l'hanno operato se integrare la riabilitazione con fisioterapia e farmacoterapia

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio sinceramente per le risposte che mi avete fornito.

Attualmente mio padre esegue gli esercizi quattro volte al giorno; in ciascuna delle quattro "sessioni" compie n°10 contrazioni dei muscoli del pavimento pelvico restando in piedi con le gambe chiuse e n°10 contrazioni con le gambe leggermente divaricate.

Ritenete che questo tipo di ginnastica possa essere sufficiente? Dovrebbe aumentare in qualche modo la frequenza e/o l'intensità degli esercizi? Avete qualche altro tipo di esercizio da suggerire?

Grazie ancora una volta
Cordiali saluti
[#4]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
cara lettrice,

credo che ad Arezzo, i colleghi che hanno proceduto all'intervento chirurgico siano in grado di assistere suo padre a superare il fenomeno della incontinenza, spesso presente dopo tale chirurgia.
A mio parere cerchi di affidarsi al suo centro senza cercare tecniche migliori o procedure più efficaci che richiederebbero la conoscenza e valutazione diretta del malato stesso
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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