Macroematuria con fastidi zona reni ed esami negativi

Buongiorno,

anni 35, altezza 178.ca, peso 70kg, chiedo cortesemente parere sulla seguente situazione.


A seguito di episodi di macroematuria contatto il medico di famiglia che prescrive i seguenti esami:

- Ecografia addome completo: negativa su tutti i fronti

- Esami urine: Emoglobina 0, 75 - Eritrociti 216

- Urocoltura: negativa

- Esami ematici: Eosinofili 0, 0 - Colesterolo totale 273

A fronte dei risultati di cui sopra mi viene prescritta una TAC Addome completo senza MDC per ricerca eventuali calcoli.

La TAC non ha evidenziato nulla, viene solo riportato "vescica assai scarsamente distesa", probabilmente avevo bevuto meno.

Questa poca distensione di per sè potrebbe inficiare l'accuratezza della diagnosi anche se nella precedente ECO la vescica riportata come "ben distesa" era risultata regolare?


A questo punto sono terminati gli esami sostenuti ed il fatto di non essere di fatto giunti ad una risposta ai miei disturbi (che nel frattempo, talvolta più talvolta meno, proseguono) è frustrante.


Chiedo cortesemente un parere su quali possono essere ipotesi ed altri esami/visite da poter eseguire; eventualmente anche ad ampio spettro su altri fronti specialistici non strettamente di natura urologica (qualora ve ne sia ragione).


Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Lei fa cenno a disturbi, che presumiamo ad urinare, senza darci ulteriori dettagli, per noi essenziali nell'interpretazione del caso. La presenza dei disturbi in un certo senso ci tranquillizza, perché è ben noto che i sanguinamenti urinari più meritevoli di attenzione sono quelli che insorgono in assenza completa di sintomi. Per valutare la vescica in modo non invasivo forse una buona ecografia a vescica ben distesa è ancora più sensibile della TAC. Un sanguinamento può talora associarsi a situazioni infiammatorie della prostata, facili da sospettare alla sua età, in presenza di disturbi irritativi. Comunque, specie se gli episodi di ematuria si ripetono, il percorso diagnostico urologico si completa sempre con un controllo endoscopico (uretro-cistoscopia).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno, anzitutto la ringrazio del riscontro.
I disturbi a cui facevo menzione erano riferiti al ripresentarsi talvolta del sangue nelle urine.
Sottolineo che non provo bruciore nell'urinare, ma talvolta sento (non durante la minzione) un fastidio che si irradia dal basso ventre e dalla zona lombare fino alla coscia.

La prostatite ipotizzata sarebbe quindi possibile anche con urocoltura negativa?

L'ecografia in effetti non evidenziava nulla ed è stata eseguita con vescica indicata come "ben distesa". Purtroppo la tac invece è stata eseguita senza mezzo di contrasto (e con vescica poco distesa) e non vorrei che sia stata un po' "vana", anche se mi par di capire che l'ecografia può degnamente sopperire alla tac. Eventualmente sconsiglierebbe quindi di ripeterne una con MDC? (eviterei volentieri ulteriore esposizione così ravvicinata se non necessaria).

Al momento gli episodi di ematuria (almeno macro, per quanto posso notare ad occhio nudo) si sono ridotti molto.
Può essere utile un citologico così da avere un ulteriore strumento?

Sicuramente coglierò la sua indicazione per confrontarmi in visita e richiedere una cistoscopia (esame un po' invasivo, ma mi par di capire rappresenti lo stato dell'arte come affidabilità).

La ringrazio ancora per il prezioso supporto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La prostatite non positivizza quasi mai l'urocoltuta, d'altronde la maggioranza delle prostatiti non ha una causa infettiva. La TAC senza mezzo di contrasto è indicata per lo studio della calcolosi urinaria, ma per l'ematuria pare chiaro che si debba eseguire con mezzo di contrasto. D'ogni modo, vista la completa negatività degli accertamenti forse per ora si può attendere, così come per la cistoscopia. La citologia urinaria su tre campioni raccolti in giorni sucessivi sarebbe senz'altro da eseguire. In ogni caso, anche se gli episodi di ematuria cessassero, sarebbe opportuno ripetere una ecografia tra 2-3 mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
La ringrazio, erroneamente credevo che quasi sempre la prostatite fosse di natura batterica.
In tal caso, non essendo riconducibile ad infezione, come sarebbe possibile da curare?
Non essendo batterica immagino che un antibiotico sia totalmente inutile.

La cosa davvero fastidiosa che permane, è il senso di stretta nel basso ventre che si accentua ad esempio durante una passeggiata, seppur non più accompagnato da ematuria (per lo meno macro). Può essere riconducibile, a suo giudizio, ad un eventuale prostatite?

Proseguirò certamente quanto prima con citologico su tre campioni come da lei suggerito.

In ultimo, se posso, i valori rilevati di colesterolo totale piuttosto alti (273) possono essere in qualche modo connessi o sono totalmente da considerare a latere?
(Preciso che mantengo un regime alimentare e di vita che non giustifica neanche lontanamente tale valore).

La ringrazio ancora per il prezioso supporto
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
I disturbi prostatici del giovane, seppure di significato,assolutamente benigno, sono molto difficili da curare, poiché attualmente non esistono farmaci mirati di sicura efficacia. È noto quanto più che farmaci e costosi integratori alimentari, possano essere efficaci i provvedimenti diretti allo stile di vita, che deve essere indirizzato alla massima regolarità nei suoi aspetti più comuni: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. I livelli di colesterolo nel sangue non hanno alcun ragionevole collegamento con i disturbi prostatici.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
La ringrazio.
Procedo con gli esami indicati per scongiurare eventualità più gravi e se come spero non si tratterà di nulla di grave, pazienterò e adotterò le misure da lei descritte.
Grazie ancora
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Utente
Utente
Buonasera,

eseguito citologico 3 campioni; riporto di seguito il referto:

Positivo per rare cellule atipiche uroteliali di incerto significato in contesto flogistico-cristallurico ed ematurico; secondo Parigi 2015 ("AUC").

Non nascondo una certa preoccupazione nel leggere quanto sopra.

Ringrazio anticipatamente per ogni eventuale riscontro.
[#8]
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Utente
Utente
Buongiorno,

torno sul tema in quanto ci sono aggiornamenti.

Eseguita Urotac con esito negativo su tutti i fronti.
Eseguita cistoscopia in cui si rileva solo "uretra posteriore deformata da lieve ipertrofia prostatica con mucosa dei lobi prostatici iperemica" e "collo vescicale moderatamente sclerotico".
Eseguito lavaggio vescicale e e raccolta di liquido per citologico finale.

Ora, in tutto questo, domenica ho avuto un forte dolore che dal rene destro si estendeva all'inguine, tanto da dover andare al pronto soccorso dove hanno confermato una colica renale dx.
Hanno eseguito ecografia in cui rilevano "dilatazione delle cavità calico-pieliche (diametro trasverso della pelvi renale di circa 9mm) in assenza di calcoli ecograficamente evidenziabili".

Quindi né in questa sede né negli esami precedenti (eco e tac) vengono riscontrati calcoli, eppure ho una colica renale anche piuttosto forte.

Com'è possibile questa situazione?
La cosa mi preoccupa perché sostanzialmente è come non avere certezze e risposte e non so come proseguire se non con gli antidolorifici.

Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La negatività di entrambe le TAC (ne sono state effettuate due ci pare) può escludere la presenza di calcoli nei limiti dell'affidabilità di questi esami, che è comunque molto elevata. La colica potrebbe anche essere causata però dall'espulsione di piccoli coaguli di sangue ed in una situazione di sanguinamenti urinari "misteriosi" questa ipotesi è certamente d tenere presente. I sanguinamenti renali senza causa apparente o "idiopatici" sono possibili, anche se rari. Sono in genere causati da piccole malformazioni vascolari congenite, nei reni il flusso di sangue è cospicuo e basta poco per vedere le urine colorate, anche se la perdita è tutto sommato insignificante. La completa negatività degli altri accertamenti è comunque confortante. Solo in casi molto particolari vi è indicazione ad estendere l'esplorazione endoscopica alle alte vie urinarie e al rene (uretero-renoscopia operativa). Supponiamo che non sia il suo caso, comunque questo deve essere valutato dai Colleghi che la seguono direttamente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
La ringrazio dottore della pronta risposta.
Quindi ricapitolando, le tac (sia con che senza mdc) seppur con alta affidabilità hanno comunque un margine di non visibilità circa eventuali calcoli.
Altrimenti la possibilità è che siano sei coaguli di sangue.
Tengo a precisare che da diverso tempo la macroematuria non è più presente.
In pronto soccorso, non riscontrando calcoli evidenti, hanno ipotizzato "renella" che per la sua dimensione può sfuggire agli esami.
Inoltre, la dilatazione con diametro di 9mm com'è da intendersi? Moderata o cospicua?
Per completezza aggiungo che in PS hanno eseguito esami del sangue rilevando glucosio alto (150), linfociti bassi (20) e neutrofili alti (74).

Al bisogno prendo toradol o Tachipirina a seconda dell'entità del dolore, ma vorrei capire come risolvere definitivamente.
Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Noi tradizionalmente non diamo molto credito alla definizione di "renella", poiché nella nostra pratica pluridecennale dell'endoscopia renale il riscontro di questa ipotetica "sabbia" è presente solo in casi particolari estremamente rari, abbastanza prevedibili. La dilatazione di 9 mm è lievissima. La terapia medica più efficace per le coliche renali è costituita dagli anti-infiammatori FANS (es, diclofenac, ketorolac) che hanno la funzione di ridurre la pressione all'interno del rene. Se la sua situazione non tende a risolversi, vi sono ovviamente indicazioni ad una endoscopia, poiché non esistono accertamenti radiologici che ci possano dire molto di più di quanto già sappiamo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
La ringrazio.
Come immaginavo e da come mi ero documentato, la definizione "renella" è approssimativa e superata.
Sicuramente è rassicurante la dilatazione di entità "lievissima", vorrebbe mantenerla così e risolverla, senza incorrere in stadi peggiori.
Proseguo con i fans e vorrei tanto evitare di rieseguire una endoscopia, in quanto non nasconde che la cistoscopia è stata invasiva e, come immagino, sarebbe anche peggio quella per esaminare il rene.
Posso chiederle quali tempistiche devo darmi prima di preoccuparmi e quali altre indicazioni adottare oltre i fans?
Attività fisica, alimenti, ecc
Grazie mille
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Utente
Mi permetto di aggiungere un'informazione.
Da ieri, durante la minzione è comparso un dolore/bruciore che dalla vescica si estende all'uretra, nella parte finale della minzione.
La sensazione è come se ci fosse qualcosa che "gratta".
Possibile che un "qualcosa" sia sceso e tenti di uscire?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
L'endoscopia delle alte vie urinarie si esegue sempre in anestesia periferica. I sintomi che ci descrive sono abbastanza tipici per la presenza di "qualcosa" nell'ultimo tratto dell'uretere a monte della vescica. Per questo motivo. si parla di "sintomatologia espulsiva". In questi casi in genere si consiglia una terapia particolare a base di alfa-litici e cortisone, immaginiamo che le verrà consigliata.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
La ringrazio dottore.
Confido nel potermi liberare quanto prima, in quanto la sensazione di oppressione è davvero pesante.

Grazie ancora
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