Incontinenza urinaria dopo intervento per IPB

Salve,
a giorni compio 69 anni.
A novembre del 2022, a causa di una ipertrofia prostatica benigna (prostata 130 ml), sono stato operato a mezzo laser Holep.
Durante l'intervento mi è stata perforata la vescica nella parte inferiore, pertanto, oltre alla prostata sono stato operato anche all'addome e quindi alla vescica.
La degenza in ospedale è durata 11 giorni, sono stato cateterizzato per 19 giorni, dopo aver tolto il catetere ho sofferto di una grossa incontinenza urinaria principalmente durante il giorno quando stavo in piedi o facevo anche un minimo sforzo o nella vescica c'erano più di 40/50 cc di urina.
Dopo 2 mesi e mezzo l'incontinenza è diminuita, però, nelle ultime settimane del predetto periodo è rimasta costante, pertanto, poco più di due mesi fa, ho deciso di rivolgermi ad una fisioterapista del pavimento pelvico.
Ho partecipato a dieci sedute di fisioterapia, nel frattempo mi esercitavo a casa.
Grazie a questa fisioterapia, l'incontinenza è ancora diminuita, nell'ultimo mese purtroppo, nonostante sto continuando ad esercitarmi a casa senza alcuna interruzione, non ho avuto alcun altro miglioramento.

La notte, quasi sempre, mi alzo due volte; da diverso tempo non uso più salva slip e non ho alcuna perdita, tranne la mattina quando mi alzo, quasi sempre, mi ritrovo con qualche goccia di urina sulle mutandine.

Di giorno, mentre in passato ho utilizzato dei salva slip abbastanza spessi, nelle ultime settimane uso salva slip sottili.
L'incontinenza è minima, però, come ho già detto, nelle ultime settimane non ho avuto altri miglioramenti.
Quando nella vescica ci sono circa 100/150 cc di urina mi sorge lo stimolo, per un po' riesco a trattenere abbastanza bene, dopodiché, se continuo a trattenere, tutto ad un tratto, anche senza stimolo, avverto la perdita di qualche cc di urina.
Lo stesso problema ce l'ho quando faccio qualche sforzo, anche se nella vescica c'è poca urina.


Pertanto, vi chiedo se, a Vs.
parere, continuando ad esercitarmi posso guarire totalmente, se mi consigliate di fare qualche altra terapia o se devo convivere con questo problema.


Nell'attesa di un riscontro Vi saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
A 5 mesi dall'intervento e dopo aver già praticato con buoni risultati la riabilitazione del pavimento pelvico, è difficile pensare che questa incontinenza residua possa migliorare ulteriormente in modo significativo. Lei ci scrive di perdite modeste, che possono impattare sulla qualità di vita in modo molto diverso da soggetto a soggetto. Se per alcuni si tratta di qualcosa di quasi inavvertibile, per altri può costituire "una tragedia". Ciò detto, se si ritiene altamente desiderabile un ulteriore miglioramento, è necessario intraprendere un nuovo percorso che potrebbe portare ad un intervento correttivo. Prima di tutto è indispensabile eseguire un'indagine urodinamica per valutare oggettivamente la funzionalità della vescica. Se si rivelasse un certo grado di iper-attività, si potrebbe tentare una terapia farmacologica. In caso contrario, per correggere l'incontinenza residua vi è la disponibiltà di varie procedure operative, perlopiù mini-invasive, per supportare la continenza volontaria oggi deficitaria.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. La Piana per la sua risposta, a causa di un disguido non mi ero accorto che mi aveva risposto velocemente.
Potrebbe spiegarmi in cosa consistono di preciso l'indagine urodinamica e le eventuali procedure operative alle quali dovrei sottopormi per correggere la mia attuale incontinenza. Le chiedo ciò in quanto sono ancora traumatizzato dal danno che mi è stato causato, perché mi ha creato problemi sia fisici (fegato, colecisti, ecc.) che psicologici, immagini che dovrei recarmi dal dentista per un problema ad una mola e ancora non riesco ad andarci.

L'altra volta non ho specificato che di notte, se dormo, riesco a trattenere 300/400 cc di urina (senza alcuna perdita), dopodiché mi sveglio a causa dello stimolo. L'incontinenza potrebbe, pertanto, dipendere anche da un problema psicologico?

L'Urologo che mi ha operato alla prostata mi ha detto che entro sei mesi non dovrei avere più alcun problema e che questa minima incontinenza dovrebbe scomparire quando nella parete della prostata si forma il tessuto epiteliale. Se non le chiedo troppo, vorrei un suo parere su quanto predetto.

Grazie ancora della sua attenzione e buon fine settimana.
Prostata

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