Maschio 52 anni affetto da ipertrofia prostatica benigna

Salve, sono un uomo di 52 anni affetto da ipertrofia prostatica benigna.

La mia storia clinica nasce nel 2018 quando io mio dermatologo mi diagnosticò il lichen scleriatrifico genitale.

Fui curato con creme cortisoniche fino a che una fimosi mi ha portato ad una circoncisione nel febbraio 2022.

Il mio urologo mi fece eseguire una uroflussometria in data 4 novembre perche’ riferivo una ridotta potenza minzionale.

Da questo esame fu evidenziato un volume di urina rimasti di 180cc contro un volume vuotato di 384cc, flusso max di 5.8 e medio 3.7.
Mi ha prescritto xatral e fatto eseguire cistouretrografia e dopo cistoscopia.

Dagli esiti e’ apparsa una uretra posteriore deformata e iniziale ipertrofia prostatica.

Ad aprile 2023 una ulteriore uroflussometria ha evidenziato che lo xatral non ha apportato miglioramenti.

Mi e’ stato prescritto la Tamsulosina che devo iniziare ma il mio urologo dubita dell’effetto positivo e mi ha detto che la soluzione migliore sia fare intervento Turp.

Sono al corrente delle controindicazioni di tale intervento e vorrei, vista la mia età evitare o provare con metodi più innovativi e più conservativi.

Sono a chiederVi la vostra opinione in tal merito.


Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
La flussometria con volume vuotato di circa 400 cc non è pienamente attendibile poiché la distensione eccessiva della vescica tende a far sottostimare i valori di flusso. Per avere un quadro più realistico, il volume vuotato dovrebbe essere tra i 200 ed i 300 cc. Per avvicinarci a questo risultato ottimale, noi consigliamo di bere mezzo litro d'acqua un'ora prima dell'esame, in condizioni di temperatura nomale. Ovviamente l'esame non deve essere poi troppo ritardato per motivi "organizzativi", cosa che invece purtroppo accade abbastanza sovente negli ambulatori delle strutture pubbliche (!).
Per essere precisi, la flussometria dovrebbe essere eseguita senza e con terapia in atto, nel suo caso ci si può accontentare della seconda. Se si ottenese un flusso persistentemente molto basso, alla sua età relativamente giovane, prima di pianificare un intervento disostruttivo sarebbe opportuno completare le indagini con una indagine urodinamica (studo pressione-flusso) per valutare la funzionalità della vescica. Se la riduzione del flusso fosse più marginale, sarebbe da valutare il reale impatto dei disturbi urinari sulla sua qualità di vita, per capire se sia opportuno porre fin d' ora indicazioni all'intervento disostruttivo, ovvero si possa attendere, proseguendo con i controlli.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottor Piana, la ringrazio per avermi risposto, e’ stato gentilissimo.
Spero che la tamsulosina presa da due giorni apporti miglioramenti così da ritardare intervento disostruttivo.
Seguirò le Sue indicazioni in merito agli accertamenti da Lei proposti e al modo corretto di presentarsi al prossimo uroflusso.

Cordiali saluti
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
sia l'alfuzosina che la tamsulosin sono farmaci della categoria degli alfa litici , comunemente utilizzati nella terapia medica dell'ipertrofia prostatica. Tutti gli studi ed anche la pratica clinica , non hanno mai dimostrato una differente efficacia fra i diversi alfa litici ( in particolare fra tamsulosin ed alfuzosina) ma solo diversi effetti collaterali.
L'alfuzosina si associa più' frequentemente a ipotensione arteriosa e poco a disturbi dell'eiaculazione, la tamsulosin o la silodosina si associa meno ad ipotensione arteriosa e più' a disturbi e perdita dell'eiaculazione. ma l'efficacia nel migliorare la forza del getto minzione o ridurre il residuo potminzionale e' molto simile.
Quindi sinceramente non mi aspetterei grosse variazioni di risultati con la tamsulosin se l'alfuzosina non ha funzionato.
In una situazione di ipertrofia prostatica un risultato alla uroflussometria con Max inferiore a 10 ml/sec ed un residuo postminzionale superiore a 100 cc, indica un disagio importante da parte della vescica nel superare l'ostacolo dovuto alla prostata ipertrofia. Questo disagio nel tempo si traduce in un danno della muscolatura vescicale che puo' diventare cronico e non recuperabile. le conseguenze possono diventare importanti con infezioni ricorrenti fino alla necessita' di cateterismo.
Tutto questo va' valuta da parte del paziente quando si pensa di evitare un intervento distruttivo transuretrale endoscopico che sicuramente puo' risolvere l'ostruzione prostatica e bloccare l'effetto negativo sulla vescica, rispetto agli effetti collaterali associati che si concentrano generalmente solo sulla perdita dell'eiaculazione ma non su riduzioni o peggioramenti dell'attività' sessuale.
Fare un intervento troppo tardi quando il danno vescicale e' diventato irreversibile, puo' rendere inefficace anche l'intervento stesso.

Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore I Fascia in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare tumore prostata
Universita' Sapienza, Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Prof. Sciarra pet la sua gentilissima risposta.
Cordiali saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve, e’ da poco meno di una settimana che assumo Tamsulosina.
A differenza della Alfosuzina, questo mi ha provocato eiaculazione retrograda, il flusso urinario mi pare leggermente migliorato.
Sono a chiedere, se nella migliore delle ipotesi questo farmaco funzionasse, quale sarebbe il beneficio a differenza di un intervento di disostruzione visto che gli effetti collaterali sono identici?
Inoltre, la terapia, se uroflusso buono, sarebbe modificata, esempio giorni alterni o a cicli, o sarebbe da assumere tutti i giorni fino all’intervento in futuro?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
I farmaci alfa-litici hanno una durata d’azione di circa 24 ore, quindi possono arrecare beneficio solo se assunti in modo continuativo. Questo può avvenire anche per lunghi periodi senza problemi particolari. Le indicazioni operative subentrano quando la terapia non è sufficientemente efficace o quando si manifestano complicazioni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Piana per avermi risposto.
Quindi dovrò rassegnarmi, e accettare il fatto di non aver più una eiaculazione, perché mi sembra di capire che quando i farmaci non saranno più sufficienti sarò costretto ad un intervento.
[#8]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Per eiaculare normalmente basta sospendere l’alfalitico per alcuni giorni, accettando ovviamente di urinare un po’ peggio

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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