Calcolosi ureterale

Buonasera dottori, premetto che sono anni che combatto con calcoli e coliche renali, qualche giorno fa in seguito a episodio di sangue nelle urine mi sono recato in ps, gli esami del sangue sono risultati nella norma, la tac ha evidenziato una formazione litisiaca radiopaca di 7x6 mm in corrispondenza del 3 superiore dell'uretere di destra all'altezza di L3, l'uretere a monte appare ectasico con calibro di 6mm.
Formazione litisiaca radiopaca al terzo medio del rene di sinistra di 2 mm.
Dalla visita urologica mi è stato detto che il calcolo a destra era sceso rispetto al referto del 2019, e mi è stata indicata una terapia espulsiva con tamsulosina uromen per 20 gg che ho iniziato due giorni fa, da associare a brufen 400 e toradol in caso di colica e idratazione abbondante da sospendere in caso di colica.
Volevo chiedervi se è normale che dall'inizio della terapia io abbia questo fastidio continuo e dolore intermittenti nella zona inguinale e dietro la schiena o sul fianco che non si allevia con antidolorifico e toradol, stanotte non ho addirittura dormito, e se è preoccupante che le urine siano ancora ematiche o comunque sporche e che avverta questo bruciore.
Volevo chiedere inoltre visti i sintomi molto fastidiosi e quasi invalidanti se è il caso secondo voi di cambiare terapia e valutare un intervento oppure continuare con questa nonostante sia abbastanza lunga e imprevedibile.
Se avete dei suggerimenti li ascolterò con attenzione, grazie mille e buona serata
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Un calcolo di 7 mm è ai limiti superiori delle dimensioni per le quali si possa ragionevolmente prevedere una espulsione spontanea. Se a destra lei ha già espulso calcoli od ha subito degli interventi endoscopici le possibilità di espulsione aumentano sensibilmente perché l'uretere è senz'altro più compiacente. In ogni caso, la terapia espulsiva ha un senso se la sintomatologia è controllata, se invece sussistono disturbi importanti o addirittura coliche subentranti o febbre, ovviamente diventa arduo chiedere di pazientare, in attesa di qualcosa che potrebbe anche non avvenire. Pertanto in questo caso, almeno dal nostro punto di vista, si impone la risoluzione endoscopica (ureteroscopia operativa), che nella nostra pratica, quando possibile, si cerca di ottenere con un solo intervento. Altri Colleghi preferiscono operare in due tempi, iniziando con l'inserimento di uno stent ureterale, per procedere poi alla bonifica dopo alcune settimane. L'intervento si impone anche se dopo alcune settimane il calcolo è ancora nell'uretere, anche se non vi sono sintomi, che sono comunque sempre in agguato.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it