Il senso del rifiuto

Gentili Dottori, vi scrivo per avere un'opinione ed un suggerimento probabilmente pratico. Sono una donna single che lavora nel campo informatico, indipendente, che con i sacrifici cerca di mantenersi. La mia ultima storia è finita vari mesi fa, l'uomo che amavo tanto non ricambiava con sincerità e, dopo anni di sofferenza, ho sbagliato nel continuare, ho avuto la forza di chiudere e di resistere, malgrado lui volesse vedermi solo per incontri fini a sé stessi.
Attualmente sono molto attratta da un collega, fidanzato, che offre semplicemente uno, forse più, non so, incontri per gli stessi motivi, qualcosa di fisico e basta. Io non ho voluto, mi fa sentire triste la prospettiva di avere un rapporto con qualcuno cui non importi nulla di me, che non voglia conoscermi, ma mi desideri solo fisicamente.
Io a lui tengo come persona, avrei voluto provarci, gli voglio bene.
Il punto è che, quando a volte resto particolarmente male per i suoi atteggiamenti, per il volermi sempre abbracciare, il suo cercare un contatto fisico ed il dirmi che mi desidera, il chiedermi insomma qualcosa che non voglio darmi, sento dentro di me che la delusione si estende ed ha il volto di questo collega ma anche del mio ex, l'uomo che comunque non ho dimenticato assolutamente.
Cosa devo rispondere al rifiuto che mi viene a trovare, che è un senso generale? Io mi sento rifiutata da queste persone, che per me hanno o avevano solo un interesse materiale, ma non gli è mai importato di me, non mi hanno ritenuto all'altezza di essere la loro donna, compagna. Io sento questo. E, quando il rifiuto arriva e mi dice che non sono abbastanza, per questo sono sola, non so cosa rispondergli e piango. Eppure è una mia scelta non andare a letto con chi mi desidera, se non mi offre null'altro ed io mi trovo molto bella, onesta, sono una brava persona, una donna intelligente.
Grazie a tutti sinceramente.
Buona serata.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
sembra di capire che lei lamenta una difficoltà a trovare una relazione sentimentale che la soddisfi non solo fisicamente, ma giustamente anche sotto il profilo interpersonale, che implichi perciò rispetto, condivisione ecc..
Tale difficoltà sembra averla portata ad almeno due esperienze ritenute fallimentari.

E' probabile a questo punto che sia opportuna una valutazione più generale delle sue modalità più abituali di porsi in relazione per capire se ci siano dei "blocchi psicologici" che le impediscono di interagire più efficacemente e di contemperare i bisogni affettivi e di relazione con la tutela di altri suoi diritti e bisogni.

Ciò comporterebbe senz'altro un percorso psicoterapeutico anche perché in genere il rapporto con l'altro sesso risente dei primi rapporti affettivi avuti nell'infanzia.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
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Buonasera, Dottoressa! Grazie intanto di aver risposto. Ci penserò, ci ho pensato in passato anche. Per risponderLe, devo dire che sinceramente non mi sento bloccata, se volessi potrei uscire con un uomo se mi piace e mi interessa, ed anche condividere intimità, che col mio ex era magica e profondamente appagante, anche se il resto era tragico. Il punto è che se mi si fa capire palesemente che è solo quello a me non va, ho provato in passato, ma il giorno dopo stavo male. Io voglio una conoscenza omnicomprensiva e come va va. Se uscissi e facessi l'amore col mio collega, sarebbe per la speranza di averlo in tutti i sensi e di avvicinarlo, ma non sono una ragazzetta, so che è non accadrebbe, quindi resisto. Tuttavia il rifiuto che ho raccontato nel consulto si fa sentire. E ci sto male. Grazie ancora, Dottoressa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a me sembra che il problema principale, nonostante Lei razionalmente dica di ritenersi una bella donna, intelligente, capace, ecc... sia un problema di bassa autostima che La spinge ad infilarsi in relazioni tossiche e a non troncare immediatamente con uomini che Le fanno solo proposte di incontri sessuali.
Il punto cruciale di tutto ciò è che Lei si dispera per questo e si sente rifiutata, inadeguata, anzichè cambiare prospettiva e comprendere che semmai è Lei che sta rifiutando proposte insensate per Lei.
In fondo è a Suo vantaggio se quest'uomo si è immediatamente palesato per quello che è, ma Lei -anzichè fare una lettura nitida della situazione- si sente legata a quest'uomo ed è quasi in dubbio...
Quindi potrebbe esserci la somma di più aspetti, il cui risultato però è a Suo svantaggio, ovvero quello di farLa sentire rifiutata: da una parte Lei pare attratta da persone che non vogliono impegnarsi, forse per il desiderio nascosto di diventare così importante ai loro occhi e poterli cambiare. O forse per altre ragioni che qui non possiamo sapere. Dall'altra dovrebbe rivedere la Sua convinzione "E, quando il rifiuto arriva e mi dice che non sono abbastanza, per questo sono sola, non so cosa rispondergli e piango. ".
Il rifiuto indica che Lei ha convinzioni diverse e poi c'è una incompatibilità: questo non ha nulla a che vedere con il rifiuto, perchè due persone potrebbero anche volersi molto bene ma non essere fatte per stare insieme per tante ragioni. Certamente da un punto di vista razionale ha compreso tutto ciò, come Lei stessa dice, ma da un punto di vista emotivo fa più fatica a prendere le distanze.
Per questa ragione potrebbe pensare di chiedere aiuto direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta, perchè modificando il modo di vedere se stessa e cioè davvero come una persona che vale, potrà certamente permettersi il lusso di avvicinarsi e avvicinare uomini diversi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pileci, grazie di aver risposto e, davvero, complimenti... Dalle mie righe, senza alcuna comunicazione paraverbale, su un semplice sito, Lei ha evinto gran parte del mio disagio. I Suoi pazienti sono in mani incredibili, mi permetta di dirlo con sincerità.
Sì, la percezione razionale di me è quella di una donna che valga tanto, sotto numerosi punti di vista, ma la tendenza con la quale mi comporto, l'autostima che sento, è l'opposto, per motivi forse radicati nell'infanzia.
Ora sono una donna adulta e mi rendo conto che sono uscita da una relazione manipolatoria e distruttiva, non è proprio il caso di rifarmi del male con qualcuno che cerchi di usarmi per del sesso senza impegno.
Io ho vissuto l'Amore e la Passione, malgrado depositati in un uomo patologicamente narcistista, ed ora vorrei semplicemente qualcuno da conoscere, che m'interessi e mi piaccia. Come Lei vede, non può essere il mio collega e non devo sentirmi legata ed in dubbio, appunto. Quello che non Le nascondo è che, al di là dei buoni propositi, quando lui mi abbraccia e mi cerca, in un istante, mi sembra di risperarci e sono punto e da capo, cosa che non mi capita mai con nessuno. Perché basta così poco con lui, che in tanti mesi non mi ha mai dato nulla se non questi gesti vaghi?
Ho lavorato tanto su me stessa per uscire dalla storia col mio ex, vorrei darmi la possibilità di cambiare ancora per star meglio con il prossimo uomo; se no, non esisterò a confrontarmi con un Suo collega dal vivo, uno psicoterapeuta.
Dottoressa, grazie della possibilità che mi dà, con le Sue parole, di provare a rispondere al rifiuto, quando tornerà, in modo diverso, più nitido, cristallino, motivo per il quale ho scritto qui. Buona giornata!
Cordiali saluti.