Nonni-nipoti: la legge li tutela. E la psicologia?

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo

Il 20.1.2015 l’Italia viene condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a risarcire, per non aver difeso i diritti di due nonni a frequentare la nipote.

Il fatto

Qualche giorno fa la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte EDU) condanna l’Italia a 16 mila Euro di risarcimento, per non aver tutelato il diritto di due nonni a frequentare la propria nipote.

Una sentenza storica.

Secondo la CEDU, il ruolo dei nonni è pari a quello dei genitori, almeno per quanto riguarda il diritto di visita ai nipoti. Con la conseguenza che, in caso di separazione della coppia, i genitori degli ex coniugi hanno il diritto ineliminabile di incontrare i minori senza ostacoli di sorta.

Quale importanza riconosce la psicologia ai nonni?

Oggi i nonni, le nonne, sono generalmente piuttosto giovani; hanno un’aspettativa di vita di alcuni decenni; godono di una certa sicurezza economica e una soddisfacente salute fisica; se pensionati hanno tempo disposizione, e lo usano per gli altri ma anche per sé, per coltivare i loro molti interessi; non si riconoscono più né nel nonno della tradizione, quel "pater familias" che teneva i cordoni della borsa, né nella nonna che occupava tutto il tempo badando ai nipoti.

In uno scenario caratterizzato dall'eclisse degli ideali politici, dalla precarietà del lavoro, dalla crisi della coppia e della scuola, nonne e nonni - in modo diverso - sembrano costituire una solida architrave economica e affettiva per tutta la famiglia.

Garantiscono ai figli un aiuto economico - come risulta dal Rapporto Eurispes 2015 e suppliscono alla generale carenza di servizi per l'infanzia prendendosi cura dei nipoti. Esentati da compiti educativi diretti, possono sperimentare il piacere di condividere con i bambini ambiti di libertà, di fantasia e di gioco, ricevendone in cambio affetto e complicità.

La "nonnità" svolge quindi una funzione maturativa importante, talora essenziale; ma proprio per questo è sottoposta più che in passato a un carico di aspettative, richieste, pressioni e ricatti affettivi difficile da governare.

Eppure, nonostante questi cambiamenti, tra nonni e nipoti... permane un’attrazione fatale.

Vediamo nel dettaglio.

 

Nonni e bambini, risorse reciproche

Studi psicologici hanno messo in rilievo il ruolo essenziale che ha, nel processo di maturazione, il legame del bambino con la nonna, con il nonno. Vediamone alcuni aspetti.

Il nonno e/o la nonna:

  • arricchisce il modo cognitivo del nipote. E’ fonte di inesauribile di informazioni attraverso i giochi o i racconti. Rievocando il mondo di 30, 40 anni fa, attiva una dimensione storica relativa al mutamento sociale;
  • riempie il mondo affettivo del bambino. Spesso presenta caratteristiche di dolcezza e  disponibilità, che si contrappongono alla fretta dei genitori. Costruisce un legame affettivamente pregnante, che renderà il/la giovane più impermeabile agli stereotipi sulla vecchiaia;
  • rinforza la dimensione etica: trasmette o conferma norme, valori. Rappresenta una figura adulta di tipo diverso, con valori in parte differenti dal genitore in quanto relativi ad un'altra fase della vita; e con ciò integra quella del genitore;
  • consolida le autonomie. In virtù della maggiore esperienza, spesso è meno iperprotettivo, permettendo al nipote di mettersi maggiormente alla prova e di sperimentarsi.

Ma anche il nipote è una risorsa per il nonno, per la nonna, in modo diverso nelle sue differenti età. Il nipote bambino rappresenta una relazione affettiva significativa in quanto:

  • permette ai nonni di manifestare la tenerezza, quella tenerezza che nei rapporti tra adulti o nella coppia è (diventato) difficile esprimere.
  • Risponde al bisogno profondo di "prendersi cura" dell'altro, fragile e indifeso.
  • Rende visibile la propria importanza nella maturazione della personalità dei nipoti.

Si potrebbe quindi parlare di una complementarità fra nonni e nipoti bambini; una complementarità che talvolta giunge ad escludere la generazione intermedia, i genitori. Accade che l'adulto chieda ai nonni unicamente una custodia gratuita del nipotino, pretendendo anche di definire le caratteristiche della relazione che il proprio genitore deve mettere in atto col nipote.

Quando succede questo, il rapporto tra i nonni e i genitori del bimbo si indeboliscono, dando origine a conflitti, gelosie, competitività, reciproche svalutazioni.

Spesso i genitori rimproverano ai nonni di lasciar fare ai nipoti tutto ciò che i piccoli vogliono. Ma dipende dal fatto che essi vivono maggiormente il presente, il “qui e ora”: il nonno, la nonna, si è già realizzato in uno spazio di espansione e di affermazione di sé; ha già avuto il suo spazio di espressione. E quindi cede con facilità al bambino il ruolo di protagonista. Giocando con i nonni il bambino corre, prende l'iniziativa, inventa, trascina, attribuisce significati alle cose; essi lo ammirano, lo facilitano senza competere, gli fanno da spalla nel cogliere la realtà a sua misura, lo aiutano a superare la paura secondo i suoi ritmi; non avendo bisogno di protagonismo, si lasciano apparentemente tiranneggiare.

Il ruolo del genitore è molto diverso: egli stimola verso il futuro e in tale modo riduce lo spazio di espressione del bambino attraverso un richiamo continuo - necessario e doloroso - alla realtà, alle sue condizioni, alle sue richieste. Ma anche, proiettando sul figlio i propri desideri insoddisfatti di realizzazione, lo obbliga ad un tempo veloce.

Il nonno, creando uno spazio nel presente, pone una maggiore calma nel rapporto e una più ampia disponibilità. Mette in atto una minore contrapposizione, perché gli manca una diretta responsabilità educativa. Trasmette l'interesse per le piccole cose, quelle che lui ha scoperto in un tempo "liberato ". 

 

Riflessioni

Coinvolgere i nonni nella riflessione sull’educazione dei giovani nipoti è talvolta complesso per un insieme di differenze e di distanze che si creano nell'oggi o sono frutto di precedenti rancori; ma in ogni caso è importante soprattutto se, occupandosi dei nipoti per un tempo abbastanza lungo, diventano di fatto delle figure educative parallele a quelle genitoriali.

Può succedere che, in alcuni aspetti, le posizioni dei nonni e quelle dei genitori siano veramente molto distanti, creando non solo confusione nei bambini ma anche rinnovando antichi conflitti tra figli -ora adulti- e genitori -ormai "giovani anziani"-; oppure mantenendo, per bisogno, i figli-genitori nell’ubbidienza di quando erano ragazzi; o aprendo conflitti di potere sulle inevitabili differenze di opinioni: si pensi ad esempio quanto sono cambiate nell’ambito della corporeità e sessualità le posizioni educative.

E in ogni caso i conflitti tra le due generazioni non possono mai giungere a impedire ai nonni di frequentare i nipoti: sia perché il mondo del bambino ne sarebbe irrimediabilmente impoverito, ma anche perché la legge italiana e europea tutela con decisione i diritti dei nonni.

 

(Continua in 2° parte:"Nonni-genitori: guerra o pace?")

 


 

Fonte

 

Testi

Moltissimi sono i testi che approfondiscono l'importanza e il ruolo dei nonni.

 

Data pubblicazione: 26 gennaio 2015 Ultimo aggiornamento: 01 febbraio 2015

5 commenti

#3
Dr. Antonio Vita
Dr. Antonio Vita

I nonni sono dei miti viventi per i nipoti, sia per i maschi che per le femmine. Sono esempi di buon comportamento, modelli di virtù, persone da imitare.
Sono molto importanti per i genitori e per la famiglia.
Sono teneri, affettuosi e saggi.
Non si può limitare o negare la presenza dei nonni ai nipoti, non si può ostacolare la funzione che i nonni svolgono per loro.
Sì, il caso lo conoscevo, ma che tu ne abbia tratte tenere considerazioni è cosa importante.
Va sempre evidenziata l'importanza dei nonni per la famiglia e per la collettività.
È anche necessario, anzi indispensabile, che chi esercita una funzione pubblica non dimentichi mai l’influenza che essi hanno nell'educazione e nella crescita dei bambini, dei fanciulli e degli adolescenti.

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