Dubbi su ansia e somatizzazioni

Salve, da circa un mese ho uno stato d'ansia mai provato in vita mia, che mi spaventa e deprime. Appena mi sveglio inizia un "grumo" verso il centro dell'addome, credo bocca dello stomaco, una specie di blocco o di oppressione che non mi abbandona MAI, se non in posizione orizzontale e quando dormo si dissolve fino a sparire, salvo ripresentarsi al risveglio puntualmente. Ho poi un eccesso di salivazione e senso di insufficienza respiratoria, un paura costante di morire(eppure una qualche consapevolezza che non morirò di QUESTA PAURA).
Ho 38 anni e la vita mi sembra agli sgoccioli,che sta per finire e non vale la pena di impegnarsi in nulla perchè non mi interessa NULLA veramente, ho solo bisogno COSTANTE di piangere e di rilassarmi, ma tutto è complicato dalla necessità di doverlo nascondere... ho occhi spenti e disinteresse per tutto, sento solo il "blocco addominale" che non mi lascia respiro, anche se varia di intensità, enormi difficoltà a trovare pensieri positivi e distrazioni potenti.
Ho avuto un inverno molto difficile, con un'ernia al disco che non mi ha dato pace per mesi e mesi, e contemporaneamente alla patologia fisica, è come se si fosse "innescato" un meccanismo mentale di paura terribile per le malattie e per il mio stato fisico, preoccupazioni così intense che temo di ammalarmi sul serio. Razionalmente controllo tutto questo, ma emotivamente sono distrutta.
Anche mentre scrivo, non riesco a trattenere le lacrime...
Sicuramente è un momento di bilancio dell vita, il mio io cerca di dirmi qualcosa che io però non so decifrare del tutto, e dunque sicuramente il vostro consiglio sarebbe una psicoterapia... ma io ho un'altra domanda.
Cioè, un'altra possibile risposta a questo stato psico-somatico.
Ho iniziato a sommare altri sintomi che prima non collegavo, per esempio ho dermatiti refrattarie a cortisonici e antistaminici, sorte più o meno nello stesso periodo, gonfiore addominale e iperacidità...non potrebbero essere sintomi di una intolleranza alimentare? ho letto che danno anche ansia e depressione, indebolimento del sistema immunitario (io mi sento fortemente indebolita..),dermatiti,coliti spastiche (ogni tanto ho fitte al basso addome),ritenzione idrica,ecc..
Io mi sto avvicinando, da ultimo, alle convinzioni della medicina olistica, ma il mio dubbio rimane: è un problema di un organo che si ripercuote sul sistema nervoso o il contrario? La sensazione è di aver perso equilibrio e serenità, e tutto questo si concretizza in un sentire fisico.
E' vero che in corrispondenza delle vertebre L5-S1, dove io ho avuto il problema, possono indebolirsi gli organi insistenti nella zona?
Prendo tisane calmanti, faccio esercizi di rilassamento, gocce di En, non più di 5 al dì, perchè non voglio diventare dipendente da un ansiolitico. Ma solo negli ultimi giorni quotidianamente. Non voglio antidepressivi nè farmaci. Vorrei solo capire cosa mi succede...Farò presto analisi sangue e urine. Grazie per la infinita pazienza nella lettura
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> è un problema di un organo che si ripercuote sul sistema nervoso o il contrario?
>>>

Gentile utente, possono darsi entrambi i casi. Ma la sua domanda, nel complesso, mi sembra più adatta a un'area medica. Non tanto per ciò che sente, che come ha indicato lei potrebbe essere di pertinenza più psicologica/psicoterapeutica che altro, ma perché mi sembra che lei sia più interessata ad avere informazioni generali che a ricevere suggerimenti. Mi sbaglio?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ringraziando per la celerità, non vorrei altro che suggerimenti in verità, eccome... Le informazioni generali servono quando non si sta male, non certo adesso per me...Mi spiace aver dato questa impressione. mi sento come qualunque persona in difficoltà di fronte a qualcosa che non capisce... solo che vorrei direzionarmi verso l'ambito giusto.
Se lei volesse darmene, di suggerimenti, per quanto può dedurre dal racconto del mio stato, le sarò comunque grata.
Davvero qualunque idea di aiuto è per me speranza.
Aggiungo solo che ho una grande resistenza a prendere farmaci, se non indispensabili, però ho un tale bisogno di appoggiarmi a qualcosa che anche oggi, dopo aver scritto a voi, ho ripreso EN. Vorrei orientarmi piuttosto verso preparati di erbe e simili, ma sempre per un periodo circoscritto. Ho paura della dipendenza anche da queste.
E' la prima volta, le assicuro, che in vita mia non vivo, ma sopravvivo e mi trascino.
Ho letto di test kinesiologici per rilevare le intolleranze alimentari, chiederò al mio medico.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
il primo punto della questione è una diagnosi appropriata (che non mi pare sia stata fatta).

Certamente i sintomi accusati e riferiti da lei fanno pensare ad un Disturbo d'Ansia: tuttavia è necessario avere una valutazione specialistica che consenta successivamente l'introduzione di una terapia adeguata (psicologica, psicofarmacologica o integrata).

Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Per poterle dare dei suggerimenti concreti è necessario, come si aspettava, una psicodiagnosi approfondita, che però non può essere effettuata online. In generale mi sento di dirle, ma in questo potranno esserle di conforto anche i pareri medici, che erbe e rimedi "alternativi" possano essere di ben poco aiuto per ciò che sta sentendo: le cure si scelgono non in modo da non essere "troppo forti" o "dolci", ma in modo che siano efficaci e adeguate a ciò che devono curare. E non mi risulta che alcuna erba sia capace di curare gli stati ansiosi come quello del quale sta apparentemente soffrendo lei.

Anche l'ipotesi dell'intolleranza mi lascia molto perplesso.

Per questo, dovrebbe rivolgersi a un professionista almeno per una valutazione, poi decidera lei il da farsi. È possibile che le vengano indicate cure psicoterapeutiche e/o farmacologiche. Le suggerisco uno psicologo/psicoterapeuta oppure uno psichiatra.

Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio ancora per i pareri.

L'intensità del disturbo alla bocca dello stomaco è ciclica nell'arco della giornata, ossia dal risveglio si aggrava gradatamente in maniera crescente fino a mezzogiorno, poi decresce fino verso le tre per un altro picco, e verso sera, a letto sparisce completamente, da far sperare che non ricompaia... l'indomani puntuale.
Questo fatto è conpatibile con il disturbo d'Ansia? e che praticamente sparisce in posizione supina? forse perchè è la posizione del rilassamento?
Frequento la piscina e mi aiuta, quando non temo di smettere di respirare in acqua... ma sul sistema nervoso mi pare che fare esercizio in acqua giovi.

Scusate, ma da psicologi vi chiedo: se c'è un groviglio di emozioni dentro di me, ma nel mio presente attuale non c'è niente di tanto grave che giustifichi tali reazioni, posso riuscire a capire da sola cosa mai mi tormenta fuori misura? se soffro ADESSO per qualcosa che risale a tanto tempo fa o per una situazione attuale non ottimale ma decisamente (razionalmente)non tragica?.
c'è um modo giusto di interrogarsi? o si finisce per agire solo sul sintomo, ed io, anche se avessi qualcosa di organico, trattabile con farmaci, comunque mi sento scompensata emotivamente...
Posso tentare di riequilibrarmi da sola? per quali vie?
forse chiedo troppo, tipico di chi ha bisogno di aiuto..
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> forse chiedo troppo, tipico di chi ha bisogno di aiuto

Veramente lei non sta chiedendo molto più di quanto chiedano tante persone che ci scrivono qui: "C'è un modo per guarire da soli?" È la solita domanda che ci viene rivolta, in alcuni periodi più spesso, in altri meno, ma è comunque la stessa domanda.

A parte il fatto che tale richiesta è paradossale, perché se devo chiedere la soluzione a un altro, non è più "da soli". Anche ammesso che esistesse "l'email risolutrice", che fa sparire di colpo tutti i nostri problemi, si tratterebbe pur sempre di una forma d'intervento, una terapia di una sola seduta.

Ma in ogni caso, purtroppo, così non è. Non esistono cose come diagnosi o cure per email. Se davvero è intenzionata a dare una svolta al suo problema, deve farsi visitare nelle sedi opportune per diagnosticare cos'ha, e poi farsi suggerire le cure appropriate.

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Forse mi sono spiegata male, non intendevo "soluzione on-line" o via email, che so perfettamente non poter esistere, intendevo "autoguarigione", o, visto che di mente parliamo, almeno autodiagnosi, ossia se da soli possiamo arrivare a capire cosa ci sfugge e ci fa star male. Ma che non sfugge al nostro io profondo, purtroppo.

Faccio un esempio, ditemi se a vostro avviso ha un fondamento. Da quando ho avuto l'ernia al disco L5-S1 in me si è innescato qualcosa, o, come sostiene uno psichiatra che avevo comumque consultato essendo finita in ospedale per attacco d'ansia (i parametri vitali risultarono a posto) è piuttosto questo qualcosa che ha approfittato del problema fisico per venir fuori.
Va bene. Superato il problema fisico, quello psichico pare ripresentarsi a varie localizzazioni.
E' possibile che l'ansia "fugga" e cambi sede? immediatamente dopo la durissima sciatalgia ho avuto contratture muscolari e bruciori molto forti nella zona cervico-dorsale, poi febbre inspiegabile per un paio di settimane, poi sensazioni di soffocamento e insufficienza respiratoria, contemporaneamente dermatiti imperterrite (collo e dita) e infine siamo all'alto stomaco, con intossicazione alimentare la scorsa settimana, vomito e cefalea folli. Iperacidità e gonfiore addominale. E da un mese il "grumo" persistente.
Solo adesso metto insieme tutti questi sintomi, e mi sembrano risposte somatiche allo stress. Però, non essendo medico, attendo una diagnosi prossimamente.
Ma almeno vorrei sapere se è possibile che l'ansia si faccia inseguire da una parte all'altra dell'organismo senza apparente collegamento. O sono solo io che creo collegamenti dove non ci stanno.
Veramente grata per l'attenzione
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, forse è bene chiarire alcuni concetti. L'ansia non è una "cosa", come un bacillo o un agente delimitato che si "sposta" da una parte all'altra del corpo. La parola "ansia" si riferisce a un atto, a un processo, a un verbo, se vuole. Il malinteso è nascosto nel linguaggio che usiamo ogni giorno, per dire "ho l'ansia", mentre sarebbe più appropriata un'espressione simile a "sto mangiando" oppure "sto andando in bicicletta". Ma nel linguaggio l'ansia è trattata come una "cosa" che si "ha", e questa è l'origine del malinteso.

L'ansia è un processo che si manifesta nel corpo e che ha anche una componente soggettiva, ossia la sensazione sgradevole che provoca. Nel suo caso si potrebbe forse parlare di somatizzazioni ansiose, ma anche qui siamo nel campo delle ipotesi.

Se lei considera che il cervello controlla, direttamente o indirettamente, gran parte della muscolatura del corpo, ecco che non è così strano capire che possono benissimo aversi tensioni muscolari in seguito a disagi di tipo emotivo. Anche inconsapevoli, è chiaro. Ma non è diventando coscienti della presenza di tali disagi che si guarisce. Quindi, anche se per ipotesi lei spendesse anni a cercarne, e ne trovasse davvero, sarebbe comunque al punto di partenza.

Cordiali saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, ho fatto delle analisi nel frattempo per capire se questi stati potevano avere una matrice organica, la tiroide è a posto (non l'avevo mai controllata), i valori al di fuori della norma sono:

Emoglobina in% 66.2% (90,9-116)
Ematocrito 34,9% (32-45)
Valore glob 0,75 (0,85-1,15)
conc. media di hb 22,8% (32-36)

FERRITINA 8,7ng/ml (28-365)

Tutti gli altri valori sono nella norma.
Dice il mio medico curante che la ferritina molto bassa comporta stati d'ansia e irritabilità, e voleva farmi subito ferro per endovena, ma viste le mie resistenze mi ha prescritto 40 gocce al giorno di Intraferr per due mesi (dice che è meno fastidioso per lo stomaco delle compresse e si assimila meglio).
Pare che nell'ottocento le donne con carenza di ferro fossero destinate direttamente ai reparti psichiatrici, quando non si conosceva ancora la correlazione. E'così?
Potrebbe essere anche nel mio caso..
Non ho più crisi gravi come questa estate, ma non riesco a risollevarmi mai del tutto, appena mi sembra di uscirne ripiombo giù... Ho chiesto un consulto psicologico, attendo la data, nel frattempo non so se potrei iniziare con un antidepressivo o attendere la fine della cura di ferro fra due mesi, qual'è il vostro parere?
Sto facendo autoanalisi tenendo un diario, ma la tensione emotiva aumenta molto quando la faccio, perchè sviscero i problemi da tutti i lati, ma non trovo soluzioni. Temo di non potercela fare da sola.
Sono in una impasse assoluta.
Grazie per la disponibilità.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ha fatto il consulto presso lo psicologo/psicoterapeuta?

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
forse potrebbe soddisfare la sua curiosità sull'ansia e sulla diagnosi leggendo questi articoli

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html

In alcuni probabilmente si ritroverà più che in altri.

Tenga presente che i migliori risultati nel trattamento dell'ansia (e dei disturbi da origine psicosomatica, come sembra nel Suo caso) si ottengono associando farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#12]
dopo
Utente
Utente
Grazie al dr. Bulla per gli articoli di riferimento, chiaramente mi ritrovo in alcune delle situazioni descritte.
Ho chiesto un consulto in una struttura pubblica, e come confermato da uno dei suoi articoli, c'è un po' di lista d'attesa, e mi hanno dato appuntamento dopo natale...
ma proverò in qualche altra struttura del genere, visto che non ho grossi budget a disposizione.
E' strano per chi lo vive, arriva un momento in cui ci si sente in una vera e propria emergenza 'psichiatrica', e vorresti diradare le nebbie subito, e come sempre ci sono ostacoli per cui devi attendere.
Ma nessuno di voi ha fatto cenno al mio dubbio sulla ferritina troppo bassa: può aggravare (non dico creare) stati di ansia e pensieri depressivi magari preesistenti?
Grazie ancora
[#13]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
le domande sulla ferritina dovrebbe farle al Suo medico curante, oppure postare una richiesta analoga nella nostra sezione Psichiatria.
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