Il mio ragazzo ha una crisi esistenziale/depressiva.

Buonasera a Voi medici,
mi chiamo Marzia, ho 29 anni e sono nuova del sito. Vi contatto perché, dopo 5 anni di rapporto con il mio ragazzo (di 3 anni più giovane), esattamente un mese fa lui è entrato in una specie di vortice depressivo.
In questo senso. Come si suol dire “dal giorno alla notte” si è svegliato con mille dubbi E UNA PERSISTENTE VOGLIA DI PIANGERE: sto facendo bene a fare quello che faccio (in generale), facendo certe scelte faccio giusto o sbagliato, è giusto il mio lavoro per me, semmai andiamo a vivere assieme poi è da ritenersi la scelta giusta…dubbi addirittura sul fatto di amarmi ancora o meno. PREMETTO CHE. La prima persona a cui ha chiesto aiuto sono io. E lo ha chiesto esplicitamente. Vive con la madre e la nonna, i genitori sono divorziati da anni e solo ora si riappacificano dopo diverse turbolenze che ho solo intuito perché non ho mai saputo (né chiesto) le cause del divorzio. Entrambe i genitori hanno caratteri “particolari”, per non dire che il padre è un po’ menefreghista e la madre assillante sotto diversi punti di vista, e con una mente poco aperta a certe cose. Ha un fratello non sposato, ma convivente da anni e con due figli avuti in giovanissima età. Anche lui con un carattere tutto suo…
Ora, in questo mese nulla tra noi è cambiato, sotto tutti gli aspetti. Dalla prima crisi l’unica decisione radicale che è riuscito a prendere a mente lucida è l’andare a vivere solo in un appartamentino, sentendosi a suo dire oppresso in casa sua. Luogo, sempre a suo dire, non sereno. Di convivenza se ne è parlato fino a gennaio scorso, accenni di una vita futura a cui avremmo cominciato a pensare da fine 2014 in poi per motivi economici. In questa sua nuova vita da solo io sono comunque sempre stata inclusa, la mia presenza è/era sottointesa. Addirittura per fare una “prova di convivenza”! Finchè ieri, dopo l’ennesima crisi di pianto e dopo avere cercato di consolarlo, avendolo sentito dire la frase “a volte vorrei essere totalmente solo, senza nessuno intorno”, gli ho proposto di provare a non sentirci per un pò. Pensiero che avevo da giorni ormai. Il solo scopo è cercare di farlo riflettere sui suoi pensieri senza condizionarlo, per capire prima di tutto se mi ama ancora o no. Perché io sto soffrendo molto, e gli ho promesso la verità, cioè di stargli vicino sempre ma in modo silenzioso e di provare anche questa strada pur di non perderlo. E soprattutto perché pensandoci, io e chi mi è vicino siamo tutti convinti sia un accumulo di emozioni e di problemi in famiglia che portano a questa crisi esistenziale/depressione, ma non mi sento di escludere che abbia in mente di lasciarmi per un amore che non prova più, cosa che forse non sa come fare ANCHE SE AD OGGI NON HO SEGNALI CONCRETI DI CIO’.
Non sono una persona opprimente, gli ho sempre lasciato ogni spazio, e gli sono sempre stata vicina. Anche perché, al di fuori di un solo amico a cui ha detto ciò, nessuno sa del problema e non ne parla neppure alla madre perché convinto che non possa capire. L’unico punto di incontro sono io, e vorrei che tornasse da me. Ma mi rendo conto che non sono certa, come lui, dei motivi di questa depressione. Depressione per cui il medico gli avrebbe prescritto farmaci, che si rifiuta di prendere.
Credete che abbia agito in maniera egoista o corretta? Io lo amo, ma sono veramente pronta a soffrire la lontananza se potesse servire a fare il punto delle idee.
Ho anche pensato che possa essere puro terrore nel pensare di intraprendere una vita con me e/o creare una vita seria di coppia. Dopo i vari fallimenti sentimentali visti e vissuti nella sua famiglia, a partire dai genitori.
Vi ringrazierei tantissimo per un parere, e mi scuso per il “tema” che ho scritto ma ho necessità di spiegare la mia situazione attraverso i passaggi chiave sopra.
Grazie mille, Marzia.
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Dr. Alessio Cammisa Psicologo, Psicoterapeuta 36 6
Cara Marzia buonasera, da quello che lei scrive pare che il suo ragazzo abbia bisogno di fare chiarezza dentro di sé e rispetto alle relazioni che lui ha con gli altri. Sembra essere un periodo difficile quello che lui sta attraversando e, l'apatia non lo aiuta di certo a comprendere meglio cosa desidera. L'insicurezza rispetto al vostro rapporto sembra fare parte di un'incertezza generale. Uno Psicoterapeuta sicuramente potrebbe aiutarlo a fare chiarezza e a stare meglio. Lo inviti a rivolgersi a un collega per potere alleviare la sofferenza che sta provando e per poter tornare a progettare il proprio futuro.

Dr. Alessio Cammisa - Psicologo, Psicoterapeuta - Psicoanalisi, EMDR - www.alessiocammisa.it, tel. 379 107 6172; @psicologo.palermo.alcamo

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
il suo ragazzo sta indubbiamente vivendo un periodo difficile e di malessere, secondo quanto ci riferisce, nel quale le vicende familiari descritte sembrerebbero avere un ruolo.

< La prima persona a cui ha chiesto aiuto sono io.> Comprensibile, e lei ha agito nel modo che riteneva più opportuno, tuttavia è di un aiuto specialistico che questo ragazzo avrebbe bisogno.

Forse potrebbe con tatto e delicatezza sensibilizzarlo su questo punto, non credo che il solo riflettere gli possa essere di aiuto per far fronte ai disagi che lei ci espone (con tutte le riserve che un consulto on line richiede per giunta su una terza persona).

Finora si è rivolto solo al medico di base?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Buonasera Dr. Cammisa, La ringrazio molto per la risposta.
In realtà oltre al prendere magari le cure del suo medico per alleviare un eventuale depressione, l'ho incitato SENZA PRESSIONI ad andare a fare 2 parole con un qualche psicoterapeuta. Ma lui, testa dura per molte cose, ovviamente ha "declinato l'invito".
Mi sento molto turbata e triste, e a volte rabbiosa (senza mostrarglielo) per il fatto che non accetta aiuti. E vorrei risposte concrete nei miei confronti, ma mi rendo conto che non è semplice. E ieri al sentirmi dire "sei la persona più cara che ho e temo le conseguenze del non sentirci per un pò, il non sentirci e il non vederci..." mi fa temere che la conclusione sia un addio. D'altro canto, allontanandomi sono dell'idea che si rende conto meglio se mi vuole al suo fianco o no. L'unica occasione "di distacco" è stata sabato scorso, quando durante il giorno mi sono fatta sentire poco..e la sua reazione è stata di panico. E ieri sera alla mia proposta "ti posso aiutare provando a stare lontani per farti chiarire le idee ma standoti sempre vicina in maniera silenziosa" ha ammesso di non avete mai preso in considerazione l'idea ed è sembrato titubante. Cosa ne pensa?
Grazie mille.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Salve Dr.ssa Rinella,
finora ha chiesto chiarimento solo al medico di base. Che dopo avere sentito i sintomi, gli ha prescritto della Sertralina in pastiglie. Che lui non ha in assoluto preso, convinto che non sia la soluzione al problema.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Da un lato egoistico, sarebbe "bello" -si fa per dire- sentirmi dire "sì, uno dei problemi è che non ti amo più bla bla bla". Così da mettermi il cuore in pace! Ma da persona pessimista quale sono, sento che non sono certa sia la motivazione e/o una verità..anche perchè in questo mese non sono mai stata allontanata da lui in nessun modo o gesto.
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Dr. Alessio Cammisa Psicologo, Psicoterapeuta 36 6
Cara Marzia, immagino come si debba sentire lei in questo momento, non è per niente facile
Stare accanto ad una persona che sta soffrendo e che non ha certezze e non è in grado di darne a chi le sta vicino. Quello che può fare lei in questo momento è fargli comprende che con l'aiuto di un esperto lui potrà ridurre la sofferenza che prova e la confusione che ha in testa. Per il resto mi sembra di capire che lei gli sta dando il suo supporto con il tatto necessario. Lei dovrà essere forte e pazientare un po' prima di avere delle certezze da parte sua. Un caro saluto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,
questo articolo potrebbe esserLe molto utile:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#8]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Salve Dr.ssa Pileci,
anche l'articolo rispecchia la realtà. Spossatezza dovuta al malessere, presente anch'essa. Tralasciando un attimo il sentimento che prova per me che, dopo 5 anni e i primi accenni di convivenza, è diventato dubbioso per questo stato di "non so più niente di niente e non so più cosa sia giusto e sbagliato", per cui evitando ogni pressione ho proposto il "proviamo a sentirci poco se ti può aiutare ma io ci sono sempre per te" (dopo una delle sue affermazioni del tipo "a volte vorrei essere solo del tutto e senza tutti"), la famiglia penso davvero abbia un ruolo importante. La madre poi, che lui rispetta quasi in modo sottomissivo a mio parere. Quando credo invece che a una certa età (27 anni) con i genitori si possa parlare anche in modi diversi e discutere pure (nei limiti ovvio). Madre che, se lui fa qualcosa che a lei non va (una sciocchezza: un tatuaggio) gli mette il muso e non gli parla per ore e/o giorni. Lui finge il "chissenefrega" e invece soffre. E molto anche. Madre che, a mio parere ma so anche suo, ha preferenza per il fratello maggiore che non vive più in casa. E forse proprio perchè questa donna vive sola con lui e la nonna materna, senza il padre che si presenta durante il giorno nel totale menefreghismo, fa nascere in lui un senso di "prigionia" o non so come definirlo. E il contorno dei fallimenti di famiglia avvenuti negli anni non ha aiutato..
Grazie mille per l'attenzione avuta ad oggi, magari se vi sono aggiornamenti Vi farò sapere!
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Perdonate, aggiungo anche che lui rifiuta le cure per un'eventuale depressione perchè convinto non sia quello il problema. Anche se i sintomi ci sono tutti.
Magari c'è altro sotto, forse proprio il non volere fare del male a me e alla sua famiglia facendo certe scelte e sentirsi frustrato per ciò.
Con reazioni però davvero catastrofiche se fosse questo il motivo, pianti a dirotto al sol pensiero del malessere e appunto stanchezza/spossatezza. E forse un pizzico di rabbia, ma un pizzico proprio che poi sfocia nel pianto, quando gli si fanno domande (la madre non sa nulla della situazione e gli chiede i motivi del suo disagio, conoscendola, forse con insistenza) e lui risponde con "ora ogni cosa che faccio deve avere una motivazione anche se non ce n'è una". Modi di comportarsi mai visti in 5 anni assieme.
Un bel casino insomma.
Un saluto e un grazie a Voi.
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Buongiorno,
scrivo di nuovo per un parere su quello che credo si sia evoluto in una specie di crisi di coppia.
Ieri il mio ragazzo ha voluto vedermi, sentiva la mia mancanza, gli manco e mi pensa sempre (dice). E' stato come rivedersi dopo mesi, mentre invece erano solo 5 giorni. Per entrambi è stata una sensazione forte. Mi dice che nel momento più nero forse ha parlato col suo migliore amico, dicendogli che aveva pure pensato di lasciarmi. Per non cercare nessun'altra però. Quasi a lasciarsi alle spalle la storia più importante ed irripetibile della sua vita. Poi però c'avrebbe ripensato, pensando che mi pensa sempre, che sono il suo punto di riferimento per tutto. Può parlarmi di tutto che sa che io capisco bene cosa intende. E sente affinità sotto questo punto di vista. E dopo l'avere chiesto esplicitamente "non so se hai ancora intenzione di lasciarmi..." la risposta è stata "non credo...no". Poi mi dice che, E PER ME E' UNA COSA NORMALISSIMA PERCHE' CAPITA PURE A ME, nei giorni scorsi ha alternato momenti in cui mi pensava sempre, a momenti in cui stava bene solo. E questo lo turba tantissimo, anche se gli ho spiegato che è normale dopo 5 anni come dopo tanti anni assieme. Siamo pur sempre persone normali, DITEMI SE SBAGLIO. Poi mi dice che quando esce vorrebbe non dovere sempre dire quando va e quando torna, senza rendere conto. E anche qui gli ho spiegato che non ho mai e poi mai pressato e/o l'ho mai bombardato di sms in tali circostanze. E mi ha dato ragione. Ora in vista ha l'andare a vivere solo, mi ha chiesto di aiutarlo nella scelta dei mobili. E gli ho detto che se teme per un eventuale convivenza può stare tranquillo perchè alla luce dei fatti odierni suppongo non avverrà mai...e lui un pò come preoccupato mi ha risposto "perchè dici così?". In vista abbiamo un viaggio a Londra assieme ma con altre persone, dove però ha sottointeso che passeremo del tempo soli. Dopodichè ci siamo salutati e guardandomi dice "è molto dura salutarti". Il tutto in un momento molto emozionante per entrambi.
Io non chiedo mi venga predetto il futuro sulla mia storia, ma vorrei cercare di intuire come finirà . Sono molto spaventata e non so cosa aspettarmi. Grazie ancora.